
Diverso dai soliti canoni del teatro di narrazione musicato, lo spettacolo ANIMA debutta al MUSE esplorando nuovi linguaggi in una coinvolgente collaborazione tra musiciste/i, il narratore e il pubblico che, come spiegano gli ideatori “non deve e non può essere passivo perché le vicende dell’Avez del Prinzep toccano tutti noi ancora oggi: l’Avez è parte di noi e rappresenta la nostra storia collettiva, la nostra anima collettiva”.
In scena, due maestri nel loro genere – lo scrittore Marco Albino Ferrari e il musicista Giovanni Bonato – che, legati dalla feroce passione per la montagna e per la natura, hanno composto la partitura che poi è stata armonizzata dal lavoro registico di Andrea Brunello di Arditodesìo.
I veri protagonisti dello spettacolo sono, però, altri: l’albero e il quartetto d’archi che ha generato e che gli dà ora voce.
L'ingresso è gratuito fino a esaurimento posti (in caso di maltempo nel foyer del MUSE).
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In scena
Quartetto ANIMA*:
Elisa Cecchini, violino I
Marianna Vidale, violino II
Leila Cattani, viola
Carolina Talamo, violoncello
Stefano Rossi, corno delle Alpi
Tiziano Gonella, percussioni
Marco Albino Ferrari, voce narrante
Giovanni Costantini, concertazione e direzione musicale
*il Quartetto ANIMA suona gli strumenti realizzati da Gianmaria Stelzer col legno dell’Avez del Prinzep Regia di Andrea Brunello
Testi originali di Marco Albino Ferrari
Musiche originali di Giovanni Bonato
Una produzione di Arditodesìo
Da un’idea e con la direzione artistica di Giovanni Costantini
La consulenza scientifica è a cura del MUSE - Museo delle Scienze di Trento.
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Il progetto ANIMA racconta il percorso intrapreso per la realizzazione di un quartetto d’archi con tavole armoniche e anima in abete bianco dell’Avez del Prinzep, il più longevo d’Europa. Schiantato nel 2017 a circa 250 anni di vita e 52 metri di altezza, era situato nel Comune di Lavarone, negli Altipiani Cimbri.
Il progetto è promosso dal Comitato Valorizzazione Avez del Prinzep, in partnership con MUSE e Comune di Lavarone e con il patrocinio della Provincia Autonoma di Trento.
Comitato scientifico: Giovanni Costantini, Isacco Corradi, Damiano Zanocco, Gianmaria Stelzer, Marco Albino Ferrari, Andrea Brunello, Michele Lanzinger, Patrizia Famà, Carlo Maiolini, Helen Wiesinger.
Project manager: Roberta Rocelli