
L’arresto cardiaco rappresenta una delle principali cause di morte nel mondo. In Italia si registrano circa 60mila casi ogni anno, con un tasso di sopravvivenza compreso tra il 5 e il 10%. Intervenire tempestivamente con le manovre di rianimazione cardiopolmonare e l’utilizzo di un defibrillatore automatico esterno (DAE) entro pochi minuti può aumentare in modo significativo le possibilità di sopravvivenza. In quest’ottica la settimana Viva! promuove momenti e attività dedicati al pubblico con l’obiettivo informare le diverse fasce della popolazione sull’arresto cardiaco improvviso e l’importanza di conoscere e saper eseguire le manovre che possono salvare la vita di chi ne viene colpito: manovre semplici, sicure, che chiunque, anche senza una preparazione sanitaria specifica, è in grado di attuare.
L’alfabetizzazione dei bambini sui passi essenziali della catena della sopravvivenza (riconoscimento, chiamata 112, compressioni toraciche) ha un impatto educativo e civico duraturo, con ricadute positive anche nelle famiglie e nella comunità. Il progetto si inserisce nel percorso di avvicinamento ai Giochi olimpici invernali Milano Cortina 2026, con l’obiettivo di promuovere una comunità cardioprotetta nei territori olimpici e di lasciare un’eredità concreta in termini di sicurezza, competenze e partecipazione attiva dei giovani.
«Formare le future generazioni alle manovre salvavita, dal massaggio cardiaco all’uso del defibrillatore, è fondamentale. Ogni anno in Europa si registrano circa 600mila arresti cardiaci extraospedalieri, 60mila in Italia, ma solo nel 58% dei casi chi assiste interviene», ha spiegato Alberto Cucino, anestesista rianimatore di Apss e coordinatore del comitato scientifico dell’Italian Resuscitation Council (IRC). «Diffondere la cultura del primo soccorso a partire dalle scuole – ha concluso – può aumentare il numero di interventi e quindi la sopravvivenza: nei Paesi dove oltre il 30% della popolazione è formata, come Svezia, Danimarca e Giappone, il tasso di sopravvivenza è triplicato».
Apss e Trentino Emergenza sono impegnati da anni nel promuovere la sensibilizzazione sull’importanza di saper riconoscere e affrontare un arresto cardiaco: vengono realizzate attività formative sul primo intervento sanitario rivolte agli studenti e alle studentesse degli ultimi due anni delle scuole secondarie di secondo grado e degli istituti professionali, raggiungendo il 97% degli istituti trentini ed è stato avviato recentemente un progetto pilota anche nelle scuole secondarie di primo grado. Con questa ulteriore attività di «formazione collettiva» si amplia l’offerta formativa di Apss coinvolgendo, come già lo scorso anno con l’evento di Trento, anche la fascia della scuola primaria.