
La terza giornata del festival è un giorno di festa anche per Flavia Pennetta, che celebra i 10 anni dalla vittoria agli US open 2015, e per Yuri Chechi, che festeggia il compleanno. “Di quel minuto non ricordo nulla”, ammette il ginnasta riguardo a quell’interminabile minuto sospeso agli anelli che lo ha consacrato per sempre nella storia come il “signore degli anelli”. In occasione dell’evento, i protagonisti hanno sottolineato il ruolo della famiglia nell’avvicinare i più piccoli allo sport. “Lo sport nella mia famiglia è sempre stato presente, io ho seguito un po’ quello che loro mi hanno offerto. La bravura di un genitore è però anche quello di lasciare che i figli seguano la propria strada”, riflette Flavia Pennetta, che collabora con Kinder joy of moving ad un progetto dedicato al tennis. “Mio nonno è stato il mio primo maestro, quello che mi ha instradato sulla pedana, non è stato solo un nonno, ma un maestro”, ricorda con commozione lo schermidore Filippo Macchi, vincitore di due medaglie d’argento, nel fioretto individuale e a squadre, a Parigi 2024 – gli sarò sempre grato per avermi trasmesso la gioia per questo sport”.
“Come tutti i ragazzi anche io ho giocato a calcio e anche a judo. Ma la prima volta che ho giocato a calcio mi hanno messo in porta”, ha sorriso poi lo schermidore. Anche per il signore degli anelli il primo approccio allo sport non è stato tutto rose e fiori. “Io sono sempre stato un bambino piccolino. I miei genitori con grande intelligenza mi hanno stimolato a fare tante attività sportive per trovare qualcosa che mi appassionasse”, racconta Juri Chechi. “Una volta mia mamma mi ha portato anche a fare pallacanestro: è stato il giorno più triste della mia vita”, ironizza il ginnasta.
Con la ginnastica, però, è stato amore a prima vista. “Ricordo il profumo della palestra, della gommapiuma, è stato un giorno pieno di gioia”.
I tre campioni hanno poi enfatizzato i valori dello sport, al di là della competizione e dell’ambizione di vincere. “Le medaglie si vincono in allenamento, in gara si ritirano soltanto”, questo il segreto per vincere secondo Macchi. “Oggi si è molto più attenti alle competizioni, già a 7-8 anni i bambini competono tantissimo”, ha detto Pennetta, che ha poi esortato a considerare lo sport come valida alternativa all’interdipendenza dai dispositivi digitali. “Abbiamo il tasso di obesità infantile più alto in Europa, questo è un dato molto triste, già questo basterebbe a dire: facciamo più sport, più attività motoria”, suggerisce Chechi: “Inoltre è una bella scuola di vita. Dico un milione volte grazie allo sport per quello che mi ha insegnato”.
L’iniziativa Kinder joy of moving è stata raccontata da Fabrizio Gavelli, presidente e ad di Ferrero Commerciale Italia. Un progetto internazionale di responsabilità sociale promosso dal Gruppo Ferrero, con l’obiettivo di avvicinare bambini e famiglie allo sport, in modo coinvolgente e ludico. In occasione del suo ventesimo compleanno, Kinder joy of moving è approdato al Festival al Village joy of moving di piazza Dante, un percorso di 45 minuti in cui bambini e ragazzi si sono potuti cimentare in varie discipline negli stand dei numerosi partner, tra cui Federazione Italiana tennis, Federazione Ciclistica Italiana e Federazione Italiana Vela.
L’iniziativa, basata su un metodo scientificamente provato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Coni, ha coinvolto finora 60 milioni di bambini in tutto il mondo, di cui 600.000 soltanto in Italia in oltre 100 iniziative.