Giovedì, 08 Maggio 2025 - 13:59 Comunicato 1085

Un territorio che dialoga attorno ai diritti dell’infanzia
Presentato a Trento il Rapporto CRC “I Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza 2024”

È stata presentata questa mattina a Trento presso la Sala Nones di Palazzo Benvenuti, la terza edizione del Rapporto CRC “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia – I dati regione per regione 2024”, con un focus dedicato alla Provincia autonoma di Trento. L’iniziativa è stata organizzata da SOS Villaggi dei Bambini, nell’ambito delle attività promosse dal Gruppo CRC, una rete di oltre cento associazioni impegnate nella promozione e nel monitoraggio dell’applicazione della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia e in collaborazione con l’Associazione Culturale Pediatri (ACP), il Coordinamento Nazionale delle Comunità Accoglienti (CNCA), UNICEF Trento, il Villaggio SOS di Trento, la Consulta provinciale degli studenti, l’Università degli Studi di Trento e con il patrocinio del Garante dei diritti dei Minori della Provincia autonoma di Trento (PAT).
[ Juliet Astafan_Archivio Ufficio Stampa PAT]

Il Rapporto CRC 2024 con dati regione per regione, redatto dal Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Gruppo CRC) descrive un quadro nazionale segnato da forti squilibri territoriali, dove i diritti di circa nove milioni di minorenni in Italia risultano ancora troppo spesso determinati dal contesto geografico in cui si nasce e si cresce. Servizi come asili nido, mense scolastiche, supporti per studenti con disabilità risultano spesso carenti proprio dove ce ne sarebbe maggiore bisogno. Da qui l’urgenza di politiche pubbliche più incisive e di una raccolta dati sistematica e disaggregata, condizione essenziale per progettare interventi mirati ed efficaci.

Dopo i saluti istituzionali di Anna Berloffa, Garante dei diritti dei minori della Provincia autonoma di Trento (PAT) e Francesca Gerosa, Assessora all'istruzione, cultura e sport, politiche per la famiglia, per i giovani e per le pari opportunità della Provincia Autonoma di Trento, la presentazione del Rapporto è stata affidata a Samantha Tedesco, Responsabile Accademia SOS Villaggi dei Bambini che interviene in rappresentanza del Gruppo CRC. Alla restituzione dei dati ha fatto seguito un confronto corale tra enti e realtà del territorio, che hanno commentato gli indicatori e i contesti di riferimento anche alla luce delle informazioni non sempre presenti nel report: ambiente familiare, misure alternative e protezione, povertà materiale ed educativa, salute e servizi di base, educazione e partecipazione giovanile.

La Provincia autonoma di Trento presenta un quadro articolato: una popolazione minorile pari al 16,3%, un tasso di natalità del 7% (entrambi superiori alla media nazionale), e un’offerta di servizi per la prima infanzia tra le più elevate in Italia, con 93,4% dei comuni coperti e 41,2 posti disponibili ogni 100 bambini 0-2 anni.

Molto positiva anche la partecipazione culturale e sportiva dei ragazzi: il 72,6% legge libri nel tempo libero, e il 66,1% pratica attività sportiva. Nonostante la qualità generalmente alta del sistema educativo trentino, permangono alcune criticità come il tasso di dispersione scolastica che in alcune fasce resta a livello regionale sopra la media nazionale, al 12,3%, rispetto alla media italiana del 10,5%. Questo dato segnala una criticità da monitorare, soprattutto considerando il contesto regionale virtuoso.

La povertà relativa tra i minorenni, pur presente, è molto più bassa della media nazionale (8,8% contro il 22,2%), ma le disuguaglianze nell’accesso ai servizi restano una sfida aperta.

“Parlare di diritti dell'infanzia e dell'adolescenza non è e non può essere solamente un gesto simbolico, ma deve diventare un richiamo concreto ai valori su cui si fonda la nostra società. Ogni bambina e bambino ha diritto a crescere in un ambiente e in una comunità che lo accolga, che lo protegga, che gli permetta di esprimere liberamente la propria personalità, a seconda delle proprie attitudini e ambizioni. In questo senso, la Provincia autonoma di Trento è da sempre in prima fila per difendere il diritto di bambini e adolescenti a vivere in ambiente che li possa proteggere e far crescere serenamente, ricevendo cure adeguate e un’istruzione di qualità. I dati statistici del Rapporto CRC ci confortano e mostrano come la Provincia stia investendo nella direzione giusta. I minorenni in stato di povertà relativa sono decisamente inferiori alla media nazionale e siamo ai vertici per quanto riguarda la pratica dell'attività sportiva, le iniziative culturali dedicate, i servizi garantiti a chi ha delle disabilità o bisogni speciali. I dati sull'educazione, poi, ci vedono ai primi posti in Italia. Sappiamo bene che c'è ancora molto da fare. È quindi nostro compito lavorare ogni giorno affinché i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza non restino solo intenti, ma si traducano in azioni concrete. È importante continuare a lavorare in sinergia tra istituzioni, amministrazioni, associazioni e organizzazioni, per costruire fattivamente una società davvero inclusiva a misura dei nostri bambini e adolescenti” - ha affermato Francesca Gerosa, Vicepresidente della provincia e Provincia autonoma di Trento e Assessore all’istruzione, cultura e sport, politiche per la famiglia, per i giovani e per le pari opportunità.

“Incontri come quello promosso questa mattina spero possano contribuire e stimolare un processo che porti a una maggiore conoscenza e consapevolezza delle condizioni dell’infanzia e dell’adolescenza nei singoli territori e conseguentemente a superare le disparità che si fanno sempre più acute” - ha commentato Samantha Tedesco - “L’auspicio è che questo Rapporto possa essere una risorsa ed uno strumento di lavoroutile a promuovere riflessioni in grado di tradursi in politiche e programmi capaci di rimuovere le disuguaglianze su base regionale e garantire quindi a tutte le bambine e i bambini, a prescindere dal territorio in cui vivono, uguali opportunità di crescita. La Provincia autonoma di Trento, ad esempio, rappresenta un territorio con molte risorse e buone pratiche, ma in cui persistono anche dati da attenzionare che richiedono una risposta integrata da parte delle istituzioni.”

"I bambini, le bambine e gli adolescenti attraverso la loro crescita sfidano e non smettono di esprimere bisogni e fare richieste al mondo adulto, il quale non può sottrarsi a tale importante impegno. Agire per garantire i loro diritti diventa quindi una responsabilità che tutti devono condividere e sentire propria, al di là del ruolo genitoriale e/o istituzionale” – ha dichiarato Elisa Vaccari, Coordinatrice Pedagogica del Villaggio SOS di Trento – “Auspico che dopo l’incontro odierno le reti territoriali proseguano il confronto in maniera integrata, valorizzando le competenze multiprofessionali e incrociando sguardi e strumenti. Questo con l’obiettivo comune di offrire percorsi di accompagnamento e sostegno appropriati rispetto ai bisogni e puntando sempre al benessere della persona, anche nelle situazioni più fragili e complesse. È inoltre importante e necessario implementare prassi di lavoro partecipative che prevedano e raggiungano oltre a figli e figlie anche i loro genitori e caregiver, affinché sia sostenuta sempre più la funzione educativa e genitoriale delle nostre famiglie e reti."

La mattinata si è conclusa con un dibattito aperto al pubblico, moderato dal giornalista Paolo Piffer e i saluti finalidi Mario Tonina, Assessore alla salute, politiche sociali e cooperazione (PAT).

“Il Rapporto CRC 2024 ci consegna un quadro puntuale - ha dichiarato l’Assessore Tonina - ma anche diseguale della condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia. In Trentino, i dati ci raccontano una realtà generalmente virtuosa, che dimostra come una programmazione attenta, una cultura del welfare di comunità, una ricca presenza di risorse formali e informali, possano fare la differenza. Sono segni di una comunità viva, che investe nel benessere integrale dei suoi giovani. Tuttavia, non possiamo fermarci all’autocompiacimento: alcuni segnali di criticità richiedono la nostra attenzione. Oggi, grazie al lavoro svolto in rete da tanti attori del nostro territorio - istituzioni, terzo settore, operatori, famiglie, studenti – possiamo contare su un’analisi più ricca di dati, integrata anche da elementi che spesso sfuggono ai numeri. Come Assessore, sento la responsabilità di tradurre questi elementi in politiche pubbliche concrete, inclusive, partecipate. Politiche che non si limitino a colmare le lacune, ma che sappiano valorizzare le buone pratiche, estendere e renderle accessibili a tutti, con un ascolto vero verso tutte le persone coinvolte. Abbiamo bisogno di investire nell’ascolto dei ragazzi, nella loro partecipazione reale alla vita pubblica. E abbiamo bisogno, più che mai, di comunità che si sentano responsabili – insieme – della crescita delle nuove generazioni. Garantire i diritti dei bambini e degli adolescenti non è un’opzione, è la misura della qualità di una democrazia. E ogni diritto che diventa realtà, è un passo in più verso una società più giusta per tutti”.

Il Rapporto CRC si conferma uno strumento essenziale per monitorare il rispetto e la promozione dei diritti dei bambini e degli adolescenti in Italia, e rappresenta un punto di partenza per orientare le politiche pubbliche a livello locale.

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(us)


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