Venerdì, 04 Novembre 2022 - 17:19 Comunicato 3433

Il presidente: “Quasi 2 miliardi di euro blindano i cantieri, il più forte volano di ripresa. Ci sono 370 milioni totali per il caro bollette e caro materiali e i sostegni per giovani e natalità, uno sguardo al futuro”
Manovra, Fugatti: “Costruire fiducia con azioni concrete”

“Quella che abbiamo approvato come Giunta e che ora farà il suo passaggio in Consiglio è una manovra di bilancio con la quale la Provincia fornisce risposte concrete, affrontando le criticità e senza nascondere le difficoltà dello scenario, ma allo stesso tempo costruendo fiducia, a beneficio di cittadini e imprese. Lo facciamo ad esempio confermando le opere pubbliche, attraverso quasi 2 miliardi di euro che ‘blindano’ i cantieri, il più forte volano della ripresa, e a cui si aggiungono dal 2023 in avanti 2,5 miliardi di fondi specifici, Pnrr e Olimpiadi in primis. Ci sono poi 100 milioni di euro in favore delle famiglie e i 25 milioni di euro per le imprese contro il caro-bollette. E gli interventi che ci permettono di consolidare lo sguardo positivo verso il futuro, cioè i sostegni a nuclei familiari, giovani e natalità. La dote finanziaria, come abbiamo già anticipato, e il nuovo bonus dal terzo figlio in poi, per il quale sono stanziati tre milioni di euro. Sono tutte misure concrete, che ci auguriamo avranno un impatto favorevole sulla nostra comunità. Nella direzione anche di favorire quei segnali positivi che arrivano dall’economia e dal territorio”. È il messaggio espresso dal presidente Maurizio Fugatti illustrando i dettagli della manovra di bilancio 2023-2025 della Provincia autonoma di Trento, che ha ricevuto l’avallo della Giunta e sarà trasmessa all’Aula per la trattazione e via libera finale.
Il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti con il direttore generale della PAT Paolo Nicoletti [ Archivio Ufficio stampa PAT]

Come anticipato nei giorni scorsi alle categorie economiche e alle parti sociali, si tratta di un provvedimento che il presidente definisce “realista”, che cioè si misura con un quadro caratterizzato dalle tensioni internazionali e dall’andamento dell’economia provinciale, in un 2022 che si sta rivelando un anno a doppia faccia. Il primo semestre ha fornito riscontri sopra le aspettative, permettendo una stima di crescita del Pil del 3,7%, superiore al valore italiano. Per il secondo semestre si prospetta un rallentamento. Ma la resilienza dimostrata dal sistema economico trentino durante l’emergenza Covid-19 fa ben sperare per il futuro.

Una delle priorità è certamente la risposta al caro-bollette e al caro materiali. Nel primo caso, nell’elenco degli interventi emergenziali per le famiglie figurano il bonus concesso a maggio, il bonus famiglie con figli, in corso di erogazione, l’abbattimento bollette ultimo quadrimestre 2022 (l’importo forfettario di 180 euro, con una spesa prevista di circa 48 milioni di euro). Per le imprese gli interventi emergenziali comprendono l’abbattimento degli interessi per i nuovi mutui mediante il protocollo con le banche e le linee di credito per le piccole imprese attivate attraverso i Confidi.

Misure specifiche sono state adottate da Piazza Dante, con riferimento ai contratti per la realizzazione di opere pubbliche a causa del caro materiali. L’aggiornamento straordinario dell’elenco dei prezzi è in vigore già da metà 2022, mentre una modifica delle regole per la rinegoziazione delle condizioni economiche dei contratti è stata introdotta per ristabilire l’equilibrio contrattuale in conseguenza dell’aumento eccezionale dei prezzi.
Tra il 2022 e il 2023 la Provincia ha impiegato o stanziato complessivamente circa 370 milioni di euro per il caro energia e il caro materiali. Si tratta di importi che altrimenti si sarebbero potuti destinare a investimenti diretti o a sostegno dell’economia. In aggiunta alle risorse già autorizzate per il caro materiali delle opere in fase di realizzazione (10 milioni per le iniziative della Provincia, altrettanti per i Comuni e 2 milioni per le Rsa), con la manovra sono stati stanziati circa 150 milioni di euro in finanziamenti aggiuntivi per le opere pubbliche necessarie per far fronte agli adeguamenti dei prezzi.

Un focus specifico è stato dedicato alle risorse provinciali a sostegno della crescita:
• Investimenti in opere pubbliche: rilevanti sia perché alimentano la domanda di investimenti, sia per l’elevato moltiplicatore in termini di Pil che li caratterizza. Il bilancio pluriennale 2023-2025 prevede il finanziamento - in parte con il ricorso al debito - di circa 1,8 miliardi di euro, che riguardano anche il nuovo Polo ospedaliero e universitario del Trentino e le opere comunali.
• Contributi alle imprese: oltre 55 milioni di euro, ai quali si potranno aggiungere 10 milioni di avanzi sul bilancio dell’Agenzia provinciale per l’incentivazione delle attività economiche (Apiae) saranno destinate a ricerca, l’innovazione, il risparmio energetico e la transizione ecologica. Si guarda dunque a fotovoltaico, coibentazione e lavorazione delle biomasse. Per quest’ultima iniziativa saranno stanziati 8,5 milioni di euro con specifico riferimento all’agricoltura. A tal proposito è stata annunciata una modifica normativa ad hoc e l’attivazione di un Tavolo verde ristretto per la definizione puntuale degli interventi sulla base delle esigenze delle categorie agricole.
• Altre risorse saranno destinate specificatamente allo sviluppo: 165 milioni di euro destinati a ricerca (Fondazioni, Università, Hub), investimenti di contesto (Trentino sviluppo, Trentino marketing, Apt locali), sostegno alla commercializzazione dei prodotti trentini, sostegno alle attività economiche in zone montane.

Infine, interventi specifici sono dedicati al contrasto della denatalità, illustrati nei giorni scorsi. In Trentino nascono meno di 4.000 bambini all’anno, a fronte dei 5.000 che venivano al mondo negli anni Duemila. Una criticità relativamente alla quale la Giunta ha varato diversi interventi, primo fra tutti l’assegno di natalità. Con la manovra viene istituito il nuovo bonus in caso di nascita del terzo figlio (o meglio, dal terzo in poi): ai genitori saranno concessi 5.000 euro (ammontano a 3 milioni le risorse stanziate). Viene inoltre prorogata al 2023 la cosiddetta “dote finanziaria dei giovani”: ai nuovi nuclei familiari under 40 che accendono un mutuo, Piazza Dante concede 15mila euro (fino a un massimo di 30mila euro) per il suo abbattimento se entro 5 anni nascono uno o più figli.

Slide in allegato

Il file dell'intervista al presidente Fugatti > https://we.tl/t-1nOZtHTVyV
La conferenza stampa > https://we.tl/t-CaafzP5dqv

(sv)


Immagini