
Secondo il presidente Fugatti, per superare le sfide future sarà necessario rafforzare fortemente le politiche a livello locale: “Per questo motivo, è essenziale che le Regioni e le Province autonome possano avere voce in capitolo nella programmazione delle strategie e dei finanziamenti, in merito alle tematiche di sviluppo economico dei territori, nell’ambito delle scelte che i Governi nazionali compiranno anche in futuro”.
Il vicesegretario generale dell’Ocse, Takeuchi, ha dunque ricordato l’aumento delle disparità economiche a partire dall’ultima crisi finanziaria, che colpisce in particolare giovani e personale non qualificato, oltre a chi vive nei territori più periferici: “Le Amministrazioni hanno ora il compito di garantire alla cittadinanza un futuro solido e sostenibile, guardando all’innovazione. Le Regioni non sono sole nell’affrontare questo processo: il Trentino è stato uno dei territori apripista in questo senso, con un piano ambizioso per il telelavoro e l’Ocse continuerà a sostenere questo sforzo”. L’ambasciatore Bernardini ha parlato dell’importanza di promuovere politiche ben congegnate ad ogni livello: “L’emergenza Covid in molte parti del mondo non è finita, per questo - pur ragionando intorno alle politiche di ripresa economica - rimane importante monitorare attentamente la situazione sanitaria”.
Il commissario europeo Ferreira, responsabile per le politiche regionali e i fondi di coesione in Europa, ha evidenziato come e recenti crisi siano servite come campanello d'allarme per l'Europa, e per il mondo intero: queste crisi stanno mettendo in discussione il nostro modo di vivere, produrre e consumare: "Lo sviluppo locale - ha osservato - riguarda la vita quotidiana, l’innovazione e la transizione digitale ed ecologica” ha proseguito la Commissaria che ha quindi illustrato le strategie della Commissione nel campo delle politiche regionali e di coesione".
“Se il contenimento della pandemia è stato possibile dal punto di vista sanitario, non possiamo ancora dire di avere debellato le conseguenze sociali ed economiche” sono state dunque le parole del ministro Gelmini, che ha osservato come “gli sconvolgimenti che stanno accadendo nel cuore dell’Europa, con effetti drammatici sulle nostre economie, ci impongono di aggiornare le strategie: i Paesi occidentali devono poter contare su una collaborazione più decisa e solidale”. Il ministro ha dunque ricordato che la Provincia autonoma di Trento “è uno dei territori che, a livello nazionale, vanta uno dei più alti livelli di sviluppo economico, di qualità della vita e con una naturale vocazione alla sostenibilità e alla tutela dell’ambiente. Questo anche grazie all’Autonomia speciale, costituzionalmente riconosciuta, nonostante. Questo territorio è stato toccato duramente dalla crisi causata dal Covid: anche il Trentino potrà dunque beneficiare dell’ampia mole di riforme e investimenti che abbiamo programmato”.
“Guardiamo ad un modello di sviluppo autenticamente sostenibile che approcci la biodiversità come bene pubblico e integri il valore del limite all’interno delle politiche economiche” ha dunque specificato il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento, Tonina. “Stiamo lavorando assieme ai comuni per non perdere alcuna occasione unendo le forze e agendo come sistema unitario. Rispetto alle priorità del green e del digitale le nostre azioni nel contesto del Pnrr si stanno concentrando su due versanti energie pulite e digitalizzazione applicata all'ambiente” ha aggiunto Tonina. Per quanto riguarda lo sviluppo dell’occupazione locale, il Trentino è al lavoro per “facilitare l’aggiornamento e la riqualificazione delle competenze dei disoccupati, particolarmente delle fasce più deboli quali giovani, donne, disabili, svantaggiati e lavoratori poco qualificati, per renderle coerenti rispetto al fabbisogno delle imprese, fluidificando così il meccanismo di incrocio fra domanda ed offerta di lavoro” ha concluso il vicepresidente.