
Come noto, l’estirpo di ogni pianta sintomatica e la lotta tempestiva ai vettori costituiscono ad oggi gli strumenti più efficaci per il controllo e il contenimento dei danni che il fitoplasma può provocare alla melicoltura provinciale. Per questo motivo, in seguito all’introduzione delle nuove regole fitosanitarie dell’Unione europea che hanno abrogato l’obbligo di estirpo delle piante di melo colpite previste sa da un decreto nazionale di lotta obbligatoria in vigore fino al 2021, l’Amministrazione provinciale ha elaborato un Piano di azione ad hoc per la lotta alla malattia, analogamente a quanto già fatto per il controllo della cimice asiatica e della flavescenza dorata nel settore viticolo. Il documento individua i soggetti coinvolti (Servizio fitosanitario provinciale; Fondazione Edmund Mach; Apot, le Op e Codipra, i relativi compiti e attività per il contenimento dell'organismo nocivo "Candidatus Phytoplasma mali", agente degli scopazzi del melo. Dalle indagini svolte negli ultimi anni sul territorio provinciale emerge come lo 0,67% delle piante di melo è colpito dalla malattia. Questo induce a ritenere necessario mantenere alta l’attenzione verso questa patologia, assicurando in primo luogo l’espianto tempestivo di tutte le piante sintomatiche e l’applicazione delle corrette procedure di controllo dei vettori (psille).