
Il riferimento del presidente è alla clausola inserita a fine 2019 nella legge provinciale in materia di contratti e appalti pubblici: “Uno strumento avanzato, sul quale il Trentino ha fatto da apripista, anche grazie al lavoro preparatorio svolto in seno al Tavolo appalti. Siamo stati infatti il primo territorio in Italia ad elaborare una norma di questo tipo, che in pratica prevede, negli affidamenti pubblici, non solo la tutela il posto di lavoro, ma anche la conservazione, presso l’impresa che subentra, del trattamento economico già goduto e delle medesime condizioni rispetto all’anzianità e al monte ore”.
Il presidente parla dunque di “una garanzia considerevole, che riguarda direttamente le lavoratrici e i lavoratori impiegati nei servizi in appalto. Operatori che forniscono quotidianamente importanti servizi, pensiamo alla pulizia come nel caso del mega appalto revocato, ma in generale a tutti coloro che operano nei servizi in affidamento e a cui va la doverosa attenzione delle amministrazioni in relazione agli appalti e ai contratti pubblici”.