La diffusione di immagini generate con IA è oggi all’ordine del giorno. Le identità false vengono generate quotidianamente per contattare gli utenti dei siti internet e dei social network anche a fini fraudolenti. Ma esiste un modo per distinguere le immagini e i video creati artificialmente da quelli reali? Giulia Boato, professoressa del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione all’Università di Trento, risponde di sì. È l’obiettivo del progetto Deepfake Detection 2.0, capace di sviluppare IA a difesa dell’utente e accertare l’autenticità dei contenuti digitali. Certo, si tratta di un progetto che deve far fronte a molteplici insidie. Infatti, la velocità con cui le intelligenze artificiali generative stanno migliorando la qualità dei materiali creati è altissima, di conseguenza anche i data set realizzati all’interno di Deepfake Detection 2.0 devono essere aggiornati celermente, così come gli algoritmi di difesa.
A sostenere l’innovativo progetto, Fondazione Valorizzazione Ricerca Trentina (VRT). Giovanni Cattani, consigliere di Fondazione Caritro, racconta come la scopo della fondazione sia quello di sostenere progetti che hanno ricadute sul territorio e sulla comunità. Tra i molteplici bandi pubblicati, il dodicesimo era dedicato all’intelligenza artificiale. Sono stati valutati più di 20 proposte e tra quelle selezionate c’è Deepfake Detection 2.0, in grado di avere un impatto sulla società tutelando le persone dalla disinformazione.
D’altronde, il passaggio dal deepfake alla fake news è piuttosto breve: lo sa bene la stampa, che deve quotidianamente muoversi tra le insidie delle false informazioni. Boato sottolinea infatti come i giornalisti in questo momento desiderino usare strumenti come quello creato Deepfake Detection 2.0, utili nell’individuare possibili manipolazioni della realtà.
«Ma quindi si tratterà di una sfida IA contro IA?» chiede Gianluca Dotti, mediatore dell’incontro. È proprio così, sostiene Boato, l’IA può essere una nostra alleata nella lotta contro i contenuti falsi generati proprio dall’intelligenza artificiale.
L’incontro si chiude con uno sguardo al futuro. Boato ha da poco fondato una start-up che intende aiutare i giornalisti nella deepfake detection e VRT ha recentemente pubblicato un bando dedicato alla transizione energetica.
Il Wired Next Fest Trentino è organizzato da Wired Italia in partnership con Trentino Marketing per conto della Provincia autonoma di Trento - Assessorato Sviluppo Economico, Lavoro, Università e Ricerca, Trentino Sviluppo, Comune di Rovereto, APT Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo. Insieme alla redazione di Wired Italia, hanno contribuito alla costruzione del palinsesto la Fondazione Bruno Kessler, la Fondazione Edmund Mach, Fondazione Caritro, l’Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa - IPRASE, il MUSE - Museo delle Scienze e la Fondazione Hub Innovazione Trentino.