Lunedì, 12 Giugno 2017 - 13:59 Comunicato 1602

Aperto stamane dall'assessore Carlo Daldoss il corso di formazione per gli operatori della Polizia locale
Videosorveglianza per garantire la sicurezza ma tutelando la privacy dei cittadini

La costante ricerca di sicurezza, specie nelle aree urbane, passa ormai obbligatoriamente per l’utilizzo di tecnologie in continua evoluzione tra le quali la videosorveglianza e la lettura delle targhe delle automobili. Si tratta di apparati ai quali le forze di sicurezza, tra cui anche la Polizia Locale, non possono rinunciare per fornire ai cittadini quella sicurezza tanto ricercata. E proprio di videosorveglianza si parla oggi e domani ad un intenso corso di formazione rivolto al personale dei corpi di Polizia Locale del Trentino. Il corso, aperto stamane da un intervento dell'assessore alla coesione territoriale Carlo Daldoss, è organizzato dall'Associazione professionale di Polizia locale d'Italia (ANVU) e dalla Presidenza della Regione Trentino Alto Adige in collaborazione con Trentino Network e rappresenta un momento fondamentale per la costruzione di quel "Cruscotto Territoriale Integrato di sicurezza e videosorveglianza" previsto dal protocollo d'intesa firmato lo scorso 7 dicembre con il Commissariato del governo.

Da tempo anche i Comuni del Trentino hanno iniziato a dotarsi di impianti sempre più innovativi in materia di tecnologia di sorveglianza attiva e passiva. Sono questi sistemi altamente performanti per un operatore di Polizia che, debitamente autorizzati, verificati ed utilizzati possono costituire un aiuto ormai indispensabile ai fini della polizia di prevenzione, della polizia giudiziaria e della polizia amministrativa. Autorizzazioni, verifiche e corretto uso di tali sistemi sono concetti fortemente legati ma che devono innanzitutto esser resi compatibili con il rispetto della privacy dei cittadini: di fatto la sottile linea che segna il confine tra la volontà di sicurezza e la preservazione della propria privacy è facilmente oltrepassabile. "La libertà di movimento e la privacy dei cittadini sono valori ai quali non dobbiamo rinunciare e dunque va trovato un equilibrio con la necessità di acquisire informazioni tramite i sistemi di videosorveglianza" ha affermato Daldoss nel proprio saluto introduttivo al seminario; "In nome della sicurezza non si deve abbassare il livello della libertà personale. I Comuni avevano già iniziato in modo spontaneo e non coordinato a lavorare sulla videosorveglianza, ma sarà con il "Cruscotto" che potremo implementare sul territorio, a partire dai varchi delle valli e sfruttando il supporto della banda larga e di Trentino Network, che favorirà la creazione di una rete integrata finalizzata a dare maggiore sicurezza ai cittadini e al territorio stesso. Si tratta di un progetto al quale crediamo molto e per il quale la Provincia ha messo a disposizione risorse importanti".  

Organismi che vigilano costantemente verificando la correttezza e le modalità con le quali tali sistemi sono utilizzati sono ormai parte integrante del sistema stesso, si pensi al Garante della Privacy ed alla sua capacità di sanzionare chi viola disposizioni e leggi in questa complessa materia in costante evoluzione, ma anche allo speciale Nucleo Privacy della Guardia di Finanza. Quanto al progetto denominato “Cruscotto territoriale integrato di sicurezza e videosorveglianza”, esso poggia su tre cardini : la verifica dei sistemi di videosorveglianza e lettura delle targhe esistenti sul territorio provinciale di proprietà degli enti pubblici; la loro integrazione e convergenza verso standard condivisi; la risposta alle necessità delle Forze dell’Ordine relativamente ad un sistema integrato di controllo del territorio.

In relazione a ciò il 7 dicembre scorso è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra la Provincia, il Commissariato del Governo e il Consorzio dei Comuni che alza ulteriormente il livello delle politiche in materia di sicurezza urbana inaugurando un modello volto alla definizione di una strategia condivisa tra forze dell'ordine e istituzioni locali e che sfrutta le sinergie operative interistituzionali. Obiettivo del Protocollo è la definizione di una strategia comune di azioni sul territorio che consenta di ottimizzare le politiche per la sicurezza messe in campo da ciascun ente.

Tra le azioni da realizzare e previste dal Protocollo c'è la connessione dei dispositivi di videosorveglianza presenti sul territorio provinciale con le sale operative delle Forze dell'Ordine, per consentire in tempo reale la visione e il prelievo delle immagini, sia a scopi preventivi sia di contrasto ai fenomeni criminosi. L'obiettivo finale è quello di realizzare un Sistema provinciale sulla sicurezza che, fornendo indicatori di criminalità e di disagio urbano, consenta di intervenire direttamente con azioni mirate capaci di incidere concretamente sui processi di sicurezza/insicurezza. Temi sui quali - ha ricordato l'assessore Daldoss - sta lavorando il tavolo tecnico istituito presso il Commissariato del governo e che darà indicazione di dove e come investire le risorse, 1.600.000 euro, messe a disposizione dalla Provincia. A regime il territorio provinciale sarà dotato di circa 2 mila telecamere, 150 delle quali saranno posizionate in punti nodali con dispositivi di lettura delle targhe automobilistiche. A questo si aggiunge per altro anche l'investimento di 1.300.000 euro in tre anni per aumentare il contingente della polizia municipale di Trento e quello (276.000 euro) disposto pochi giorni fa dalla Giunta provinciale per finanziare proprio le attività che il Consorzio dei Comuni trentini dovrà sostenere per organizzare il programma di formazione del personale di polizia locale per l'anno 2017.

Immagini video a cura dell'Ufficio Stampa PAT



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