Venerdì, 01 Aprile 2016 - 10:20 Comunicato 557

Fitto il calendario di eventi che accompagnerà lungo il 2016 la ripubblicazione, dopo 500 anni, del libro di Thomas More
Utopia500, cercando una società più giusta

Cinquecento anni fa, nel dicembre 1516, veniva dato alle stampe “Utopia”, il libro di Thomas More che ha aperto un inesauribile filone di pensiero su come cambiare il mondo per farlo diventare più umano. Dopo mezzo millennio, la casa editrice Il Margine ha ripubblicato il testo - primo editore in Italia a farlo - e ha progettato con il sostegno del Servizio attività culturali della Provincia autonoma di Trento un programma di incontri, mostre, spettacoli e iniziative per ricordarlo: l’anno di Utopia500.
Prossimo appuntamento martedì 5 aprile, con la filosofa ungherese Agnes Heller, in prima linea contro il razzismo xenofobo, che parlerà di Utopie e distopie

Intervista a Paolo Ghezzi

L’anno di Utopia500 è cominciato il 17 gennaio 2016 al Muse con la lettura di alcune pagine scelte dal capolavoro di Thomas More (1478-1535, umanista, giurista e statista inglese che pagò con la decapitazione ordinata da Enrico VIII la fedeltà alla propria coscienza). A leggere, si sono alternati rappresentanti delle istituzioni: per dire che l'Utopia non dev'essere il sogno irreale di un'isola che non c'è, un'illusione, ma l'impegno - come dice il sottotitolo del programma Utopia500 - a cercare una società più giusta.

L’autonomia del Trentino è una piccola utopia realizzata, e in questo senso il calendario di Utopia500, un “non-festival” disseminato sull’arco dell’intero anno, vuole essere un laboratorio di riflessione collettiva a cui tutte le cittadini e i cittadini sono invitati. Un sito dedicato, www.utopia500.it, sta raccogliendo suggerimenti e stimoli “utopici” anche per il Trentino di oggi e di domani.

Nei primi tre mesi dell’anno si sono affrontate le utopie del restare umani di fronte all’invadenza tecnologica (Benasayag), del pensare insieme un futuro possibile (Bauman), le utopie concrete di Alexander Langer oltre i confini e le appartenenze etniche (Fofi), l’utopia di un’Europa capace di diventare “Eu-topia”, luogo buono per l'approdo di una marea umana di profughi (Zanotelli).

Nei prossimi 9 mesi, a partire da martedì 5 aprile, la filosofa ungherese Agnes Heller, in prima linea contro il razzismo xenofobo, parlerà di Utopie e distopie; lo psicanalista Massimo Recalcati affronterà con i giovani l’utopia della felicità, un diritto umano; parleranno di utopia delle passioni tre donne coraggiose, le compagne del deltaplanista che inseguiva gli uccelli e di due alpinisti valorosi, che ne portano avanti l’eredità: Laura Mancuso D’Arrigo, Manuela Nones e Silke Unterkircher; il teologo brasiliano Frei Betto racconterà l’utopia della liberazione; dall’America verrà a rilanciare l’utopia degli alberi - la scommessa dell'umanità di disegnarsi un futuro compatibile con la salvaguardia dell’ambiente - Julia “Butterfly” Hill, la giovane donna americana che visse per due anni interi in cima a una sequoia per scongiurarne l’abbattimento; il tema fondamentale dell’utopia di educare tra crisi, disagio e nuove tecnologie sarà analizzato dallo psichiatra Gustavo Pietropolli Charmet, mentre Cecilia Strada, giovane e combattiva presidente di Emergency, rilancerà quella che appare davvero utopia: un mondo senza guerra e della sanità per tutti. Sarà poi la filosofa Roberta De Monticelli ad affrontare l'utopia della coscienza: contro il male pubblico che appiattisce il valore sul fatto, la norma sulla normalità, il diritto sulla forza. Un intero weekend, il 7-9 ottobre,sarà dedicato all’utopia di ogni utopia: l’utopia dell'amore, declinato su un doppio versante, quello teatrale e quello teologico/filosofico. Il regista, autore e attore Corrado d’Elia porterà in scena il suo “Cirano”, uomo innamorato dell'amore, della poesia e della lealtà. E Vito Mancuso, uno dei teologi più ascoltati nonché autore di numerosi best seller sull’anima e sul destino dell’uomo, tratterà la divina capacità dell'uomo di fare il bene per cambiare il mondo. Il tema cruciale dell’utopia dell’eguaglianza è stato affidato ad Antonio Schizzerotto, sociologo, e infine all’inizio di dicembre uno degli intellettuali musulmani più aperti e influenti d’Europa, Tariq Ramadan, parlerà dell’utopia del dialogo tra le culture e le religioni in un mondo scosso dal terrorismo fondamentalista che minaccia le stesse basi della nostra convivenza civile.

Con altre iniziative, che saranno di volta in volta comunicate sul sito www.utopia500.it e sul portale www.cultura.trentino.it una serie di altri enti e associazioni collaborano al progetto Utopia500, tra cui: Accademia degli Agiati, Associazione Il Funambolo, Associazione Oscar Romero, Associazione Pace per Gerusalemme, Biblioteca comunale di Trento, Centro per la formazione alla solidarietà internazionale, Cnca, Conservatorio di musica Bonporti, Consiglio provinciale di Trento, Coordinamento teatrale trentino, Educa, Festival Qual piuma al vento, Festival Religion Today, Fondazione Caritro, Fondazione Fontana, Fondazione Orchestra Haydn, Forum trentino per la pace e i diritti umani, Mart, Mistero dei Monti, Muse, Museo diocesano tridentino, Sistema bibliotecario trentino, Tam tam per Korogocho, Trento FilmFestival, Università di Trento.



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