ll blocco delle attività dovuto alla pandemia ha messo in crisi le imprese impegnate nella prima lavorazione del legname, settore di primaria importanza per la gestione del patrimonio boschivo della provincia di Trento. A sua volta la crisi si è innestata su una situazione già complessa per effetto della tempesta Vaia, che ha comportato l'abbattimento di un ingente quantitativo di alberi non ancora recuperati. Se nella fase iniziale si era deciso di non prevedere premi sulle utilizzazioni boschive, per concentrare le risorse disponibili sul ripristino, adeguamento e nuova realizzazione delle infrastrutture forestali, il deciso mutamento del quadro di riferimento indotto dal Covid 19 e dal manifestarsi degli attacchi parassitari da bostrico, il tutto anche in connessione con la crisi del mercato del legno, ha imposto alla Provincia di adeguare prontamente la sua strategia.
In passato erano già stati concessi dei contributi ai proprietari per le utilizzazioni boschive. Questi contributi erano però finalizzati a sostenere la vendita di legname allestito, anche se venivano comunque previste maggiorazioni del contributo in caso di materiale proveniente da schianti, considerando che esso comporta maggiori costi di utilizzazione.
Questa però è la prima volta in cui che vengono finanziate direttamente le imprese per gli interventi di esbosco. Sono ora allo studio anche interventi per supportare i proprietari che utilizzano direttamente il legname.