Venerdì, 28 Aprile 2017 - 12:14 Comunicato 970

Ad oggi il mancato esercizio dell'opzione da parte dei contribuenti interessa una cifra pari a circa 4,7 milioni di euro
Un circolo virtuoso che non costa nulla: il 5 per mille ai comuni per sostenere il lavoro

Un'opportunità per i contribuenti che si accingono a compilare la dichiarazione dei redditi: destinare il 5 per mille dell'Irpef al proprio comune, che in base all'accordo siglato lo scorso anno fra Provincia e Consorzio dei Comuni, si impegna ad utilizzare la somma raccolta per i lavori socialmente utili. Con una semplice firma, quindi - nella casella contrassegnata dalla dicitura "Sostegno alle attività sociali svolte dal comune di residenza" - è possibile dare un concreto contributo al sostegno dell'occupazione in Trentino e alla realizzazione di qualche opera o servizio. Parliamo di interventi che riguardano ad esempio le piste ciclabili , la sentieristica o il verde pubblico, ma anche musei o case di riposo, svolti dai lavoratori del Progettone. In sintesi, come recita lo slogan della campagna, si crea "un circolo virtuoso che non costa nulla", in favore di un territorio curato e di più servizi per il cittadino, e di un impiego in più per qualcuno che ne ha bisogno. Negli ultimi due anni i lavoratori interessati - persone che in precedenza avevano perso il proprio lavoro e che attraversavano una situazione di particolare difficoltà anche economica - sono stati oltre 3.700 (in ognuno degli anni di riferimento).
"Ci rivolgiamo a chi in Trentino di solito, riguardo al 5 per mille, non fa alcuna scelta - spiegano il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi e il presidente del Consorzio dei Comuni Paride Gianmoena - ovvero alla maggioranza dei contribuenti,. Secondo le stime degli ultimi anni sono più dei due terzi del totale. Vale appena la pena ricordare che questa opzione non fa spendere un euro in più al cittadino. Rappresenta invece un'opportunità per far sì che una piccola percentuale delle imposte versate venga destinata al sostegno di una realtà o una causa 'mirata', che sta particolarmente a cuore al contribuente. Il nostro appello non si rivolge a chi abitualmente già destina il proprio 5 per mille ad una associazione trentina specifica, ma a chi proprio non esercita questa opzione. Mettendo assieme tutti i 5 per mille di chi non fa alcuna scelta si arriva ad una cifra importante, circa 4,7 milioni di euro".

L'accordo fra Provincia autonoma e Consorzio dei Comuni che consente ai contribuenti trentini di destinare il 5 per mille del proprio Irpef ad attività sociali svolte dal proprio comune di residenza risale allo scorso anno, ma il vero banco di prova è questo del 2017. Nel 2016, infatti, l'accordo era stato perfezionato quando già era iniziato l'iter per le compilazioni delle dichiarazioni dei redditi, quindi non è stata predisposta alcuna campagna in merito.

In base all'accordo il comune beneficiario si impegna ad utilizzare le risorse raccolte per i lavori socialmente utili. Come noto, i lavoro socialmente utili vengono svolti da persone residenti in Trentino che hanno perso il proprio impiego o comunque svantaggiate sul mercato del lavoro, tramite l'Agenzia del lavoro e il cosiddetto Progettone, facente capo al Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale della Provincia. Grazie ai lavori socialmente utili vengono realizzate in Trentino molte opere che altrimenti i comuni, con le loro sole forze, difficilmente riuscirebbero a portare a compimento: piste ciclabili, impianti sportivi, spazi verdi e quant'altro, assieme anche alla gestione di servizi importanti in ambito culturale e sociale, come in biblioteche, musei e case di riposo.  

Il Progettone negli anni è diventato una parte importante del sistema di protezioni sociali provinciale, un elemento innovativo del welfare trentino il cui valore è riconosciuto ampiamente anche a livello nazionale. L'impegno finanziario della Provincia in favore del Progettone - nonché dei cosiddetti Interventi 19, sempre nell'ambito dei lavori socialmente utili - è stato negli ultimi due anni pari a oltre 60 milioni di euro l'anno. I comuni e le comunità di valle a loro volta hanno sostenuto questo strumento, con circa 6 milioni di euro. 

"Sostenere i lavori socialmente utili, attraverso il proprio comune di residenza, è importante, fa bene al Trentino e crea valore aggiunto per tutti i cittadini", sottolineano con forza Olivi e Gianmoena. Ma di quali cifre stiamo parlando? Attualmente chi esercita l'opzione prevista dalla legge sulla destinazione del 5 per mille dell'Irpef a favore di enti o associazioni trentini è poco più del 22% dei contribuenti trentini. Sul totale delle risorse raccolte, solo il 5,74%, lo scorso anno, è andato ai comuni, per una cifra complessiva molto bassa, di circa 169.909 euro (stabile rispetto all'anno precedente che fu praticamente la stessa). Ma l'appello di Provincia e Consorzio dei Comuni non si rivolge tanto a coloro che già esercitano la loro opzione, in genere destinando il loro 5 per mille a qualche associazione, ma alla vasta maggioranza dei contribuenti, più dei 3/4 del totale (77,9%), che non lo fa (in questo caso il loro 5 per mille viene semplicemente incamerato come il resto delle imposte). La quota totale è pari a circa 4,7 milioni di euro.

Per destinare il proprio 5 per mille ai comuni non è necessario conoscere alcun codice fiscale, come avviene invece qualora si decida di optare in favore di un'associazione. E' sufficiente firmare nell'apposita casella presente nel modello 730.

(mp)


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