
Molto più di un oggetto di design, il calice rappresenta la chiave di volta all’interno di ogni esperienza di degustazione. La scelta è importante poiché, oltre a concorrere alla dimensione estetica nel momento dell’assaggio, influenza il modo in cui percepiamo un vino. Non da meno, dà forma ad un liquido che, di per sé, ne è privo. È uno strumento tecnico che può enfatizzare o penalizzare il risultato di una degustazione: può esaltare gli aromi e l’effervescenza, offrire un’esperienza tattile, incidere sulla temperatura e sull’entrata del liquido in bocca. E, non meno importante, è un fondamentale elemento di arredo che genera la prima impressione per il suo aspetto estetico.
Diversi gli elementi che vengono presi in considerazione nella scelta: la forma, l’altezza del bevente, la superficie di contatto, la rifrazione della luce, la sottigliezza dell’imboccatura, la larghezza delle varie parti, le proporzioni, ma anche la trasparenza e il peso oltre, ovviamente, alla qualità.
Quello che è emerso durante il tasting, sviluppato in forma di dialogo e confronto con il pubblico, è che non esiste il calice perfetto: la scelta è personale e legata a cosa si vuole che il vino vada a raccontare, al momento di consumo, all’eventuale abbinamento.
Il Trentodoc Festival è promosso dalla Provincia autonoma di Trento e organizzato da Istituto Trento Doc e Trentino Marketing, in collaborazione con Corriere della Sera.