Venerdì, 26 Settembre 2025 - 20:14 Comunicato 2667

Un Trentodoc in 5 calici per un'insolita esperienza di degustazione

Anche l’acqua, versata in calici diversi, offre differenti percezioni. Da questo test con l’elemento neutro per eccellenza parte il laboratorio “Cinque calici per Trentodoc” condotto da Maurizio Dante Filippi, miglior sommelier d’Italia AIS 2016, con Roberto Anesi, miglior sommelier d’Italia AIS 2017, nella splendida Sala Conte di Luna di Palazzo Roccabruna.
[ FOTODANIELEMOSNA]

Molto più di un oggetto di design, il calice rappresenta la chiave di volta all’interno di ogni esperienza di degustazione. La scelta è importante poiché, oltre a concorrere alla dimensione estetica nel momento dell’assaggio, influenza il modo in cui percepiamo un vino. Non da meno, dà forma ad un liquido che, di per sé, ne è privo. È uno strumento tecnico che può enfatizzare o penalizzare il risultato di una degustazione: può esaltare gli aromi e l’effervescenza, offrire un’esperienza tattile, incidere sulla temperatura e sull’entrata del liquido in bocca. E, non meno importante, è un fondamentale elemento di arredo che genera la prima impressione per il suo aspetto estetico.

Diversi gli elementi che vengono presi in considerazione nella scelta: la forma, l’altezza del bevente, la superficie di contatto, la rifrazione della luce, la sottigliezza dell’imboccatura, la larghezza delle varie parti, le proporzioni, ma anche la trasparenza e il peso oltre, ovviamente, alla qualità.

Quello che è emerso durante il tasting, sviluppato in forma di dialogo e confronto con il pubblico, è che non esiste il calice perfetto: la scelta è personale e legata a cosa si vuole che il vino vada a raccontare, al momento di consumo, all’eventuale abbinamento.

Il Trentodoc Festival è promosso dalla Provincia autonoma di Trento e organizzato da Istituto Trento Doc e Trentino Marketing, in collaborazione con Corriere della Sera.

(sc)


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