Venerdì, 25 Novembre 2016 Comunicato 2525

Accordo tra assessori urbanistica Euregio sulla cultura architettonica
Un Trentino dove cresce la sensibilità verso territorio e paesaggio

Firmato nella sala del Centro pastorale di Bolzano un accordo euroregionale da parte degli assessori all'urbanistica Johannes Tratter (Tirolo), Richard Theiner (Alto Adige) e Carlo Daldoss (Trentino) con tre punti previsti: un'indagine biennale per analizzare gli effetti sul paesaggio degli interventi architettonici, incontri annuali dei funzionari che si occupano di gestione del paesaggio, convegni e pubblicazioni sulle ripercussioni economiche della cultura architettonica all'interno dell'Euregio e sugli effetti su edilizia e indotto.

«La cultura architettonica è rilevante per mantenere qualità all'interno del territorio delle Alpi. Le Alpi viste non come elemento di separazione, ma come territorio dalle particolarità simili». Carlo Daldoss, assessore all'urbanistica della Provincia di Trento è intervenuto al convegno di Bolzano, che ha voluto celebrare i 10 anni del Comitato per la cultura architettonica ed il paesaggio in Alto Adige, spiegando come con la nuova legge urbanistica - 15 del 2015 - «si sia voluto inserire nel nostro ordinamento una consulta, già al lavoro da giugno, come buona pratica già adottata in altri paesi d'Europa». All'interno del Comitato provinciale per la cultura architettonica ed il paesaggio vi sono Elena Galvagnini, Carlo Magnani e Markus Scherer.

La nuova legge provinciale «si fonda sul principio di nessun ulteriore consumo del suolo - ha spiegato Daldoss - e del recupero del costruito, valorizzando il patrimonio edilizio esistente. Puntiamo ad una crescita culturale di progettisti, istituzioni e cittadini, enfatizzando la capacità di far stare le persone in un contesto di eccellenza, soprattutto per quanto riguarda turismo ed agricoltura».

Per far crescere la diffusione di questa sensibilità è attiva in Trentino Step , la Scuola per il governo del territorio e del paesaggio.

Di sensibilità ha parlato anche Richard Theiner, assessore all'urbanistica dell'Alto Adige, che ha ricordato come il comitato, che si riunisce su base volontaria e non esprime pareri vincolanti, ha espresso 463 pareri, dei quali i due terzi per progetti pubblici ed un terzo per i progetti privati. «Stiamo vedendo che tra gli addetti al lavoro - ha spiegato - c'è già una sorta di "turismo" verso l'Alto Adige, per osservare anche le costruzioni moderne». L'architettura regionale sta vivendo un momento molto positivo per quanto riguarda i riconoscimenti, data la vittoria del sudtirolese Werner Tscholl del premio architetto italiano 2016 e del noneso Mirko Franzoso come giovane talento italiano 2016 per il progetto della casa sociale di Caltron a Cles

Johannes Tratter, assessore tirolese all'urbanistica ha ricordato le pietre miliari della normativa: dal Sog, la legge sulla protezione del paesaggio di città e paesi del 1976, fino alla rivitalizzazione dieci anni fa dei centri storici, fino al servizio per i comuni legato alla pianificazione introdotto nel 2013.

Il presidente del Consorzio dei comuni dell'Alto Adige si è soffermato sull'importanza di dare qualità alla cultura architettonica attraverso i concorsi di idee e ha aperto alla possibilità di far dare ai pareri del Comitato provinciale pareri vincolanti: «se ci facciamo consigliare da esperti, il paesaggio e l'ambiente ci ringrazieranno».

Adriano Oggiano, della Ripartizione natura, paesaggio e sviluppo del territorio della Provincia di Bolzano, ha illustrato come nel 2006 sono stati richiesti in Alto Adige permessi per costruire 4,5milioni di metri cubi di edificato, mentre nel 2015 le richieste sono scese a 3milioni. Un -33% dell'attività edilizia quindi in 10 anni. Il terreno per insediamenti potenziali in Alto Adige è passato da 60mila ettari del 2002 a 40mila del 2012. «Con questo trend nel 2032 non ci sarà più spazio e - la provocazione di Oggiano - dovremo andare ad incidere su aree che oggi sono su zone di rispetto?».

Calata l'attività edilizia, ma cresciuto l'indice dei costi per la costruzione dagli 89 euro a metro cubo del 2006 ai 106 euro a metro cubo del 2015. Cala l'attività edilizia in Alto Adige, ma cresce il valore aggiunto dell'agricoltura (+18% fra 2010 e 2014) e del turismo che nel 2015 ha fatto registrare 29,5milioni di arrivi e presenze. «Oggi - ha concluso Oggiano - ci occupiamo principalmente di richieste di trasformazioni di alberghi e nuove aree turistiche».

Roland Dellagiacoma fu il "padre" del Comitato nato in Alto Adige 10 anni fa e oggi spiega come «sia importante informare da subito chi vuole costruire della possibilità di avere un parere da parte del Comitato, perchè le costruzioni sono un bene pubblico e serve la legittimazione dei cittadini».

Gion Caminada del Politecnico di Zurigo ha raccontato l'esperienza dell'architetto fra utopie e realtà, sintetizzando in tre passaggi la missione futura dell'architettura: pensare in modo cosmopolita, rafforzare le differenze culturali, utilizzare materiali locali.

Reiner Nagel della Fondazione tedesca sulla cultura architettonica, che ha sede a Potsdam, ha ricordato l'importanza che viene data alla policentralità, visto che «per la prima volta in Germania negli ultimi 20 anni è superiore il numero di persone che dalla città si sposta verso le aree rurali rispetto al contrario». Ma anche per gli 11mila 300 comuni tedeschi si andrà incontro ad una trasformazione, visto che il 44% delle persone vorrebbero vivere in aree rurali ed il 29% in una casa unifamigliare. Ed il rischio è quello che Nagel ha chiamato "effetto Donut": centri vuoti e crescita notevole delle periferie.

Intervento di Giorgio Tecilla, dell'Osservatorio del paesaggio della Provincia di Trento, che ha illustrato l'"operazione ascolto" effettuata e la ricerca sul tema della percezione del paesaggio con 1500 cittadini. «Cercheremo di capire se la diminuzione della richiesta di nuovi suoli per l'edificazione sia dovuta solo al momento di crisi economica. Auspichiamo un futuro aumento del Pil con una riduzione di consumo del suolo recuperando l'esistente». Infine Laura Gobber dell'Osservatorio ha raccontato l'attenzione ed il ritorno positivo sull'azione del nuovo comitato.  (mf)



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