Mercoledì, 16 Marzo 2016 - 08:39 Comunicato 446

La proposta dell'assessora Ferrari nel corso della sua missione nel paese africano
Uganda: una partnership fra il Trentino e la regione del West Nile

In Uganda, e in particolare nel West Nile, il Trentino e' presente ormai da circa 30 anni. Ora è forse giunto il momento di dare a questa presenza una cornice istituzionale più "robusta", all'interno della quale fare rientrare i progetti di cooperazione allo sviluppo ma anche attività profit (ci sono già alcune aziende trentine interessate) e collaborazioni con l'università e i centri di ricerca, a partire dalla Fondazione Mach. Capofila di questa partnership la Provincia autonoma di Trento, con il suo omologo sul suolo ugandese, le autorità regionali del West Nile. La proposta è maturata nel corso della missione che l'assessora Sara Ferrari sta conducendo in Africa, in particolare in due incontri distinti: il primo con una vasta delegazione parlamentare ugandese, che ha accolto i trentini nell'ambito di un vertice con il presidente Yoweri Museveni, appena rieletto; il secondo con i governatori di distretto del West Nile, presso la Abi Farm di Arua, la capitale regionale, un centro di ricerca in campo agrario nato anche con il supporto di Acav, la ong che opera nel nord dell'Uganda fin dalla fine degli anni 80. "Immagino una partnership che si sviluppa su più livelli - spiega l'assessora Ferrari - come quella avviata dal Trentino in Mozambico e, proprio in Uganda, in ambito Euregio, con i distretti transfrontalieri del sud, che confinano con la Tanzania. Naturalmente dovremo sentire il parere del nostro Ministero degli Esteri; l'incontro che abbiamo avuto nella capitale ugandese con il nostro ambasciatore ci ha consentito in questo senso di gettare le basi per il consolidamento di una presenza trentina in questo paese africano emergente che è già oggi molto apprezzata ma che potrebbe conoscere ulteriori, positivi sviluppi, coinvolgendo anche il mondo imprenditoriale e del cooperativismo".

La regione del West Nile, con circa 2,5 milioni di abitanti, rappresenta un'area strategica anche perché confinante con il Sud Sudan e la Repubblica democratica del Congo. La sua collocazione consente di immaginare pertanto una traiettoria di sviluppo regionale transfrontaliero. L'elemento che accomuna questi territorio è la presenza di popolazioni di medesima cultura, abituate da sempre a relazionarsi e a cooperare a dispetto dei confini imposti dagli europei in epoca coloniale. In questa regione, hanno spiegato i responsabili agli investimenti del governo ugandese alla delegazione trentina, tutte le infrastrutture di base - scuole, ospedali e così via - sono stati realizzati originariamente dai missionari italiani. Oggi il West Nile è uno snodo importante nei trasporti fra la costa dell'Africa orientale e quella atlantica. Arua, la capitale, è una sede universitaria. Certamente il West Nile rimane anche una regione molto povera, dove la grande maggioranza della popolazione si dedica all'agricoltura di sussistenza, ma le potenzialità sono molto alte. Soprattutto, il West Nile viene considerato attualmente dal governo di Kampala una regione pilota dove attirare gli investimenti esteri, pubblici e privati, costruendo modelli di partnership che possono poi essere implementati altrove nel paese. 

Nel corso della visita la delegazione trentina ha anche visitato, a Lodonga, un centro combiniamo con una scuola professionale sostenuta dal Trentino nell'ambito di un programma dell'Unione europea e un dispensario medico in parte realizzato dal noto medico di origini trentine Carlo Spagnolli e dedicato alla memoria della moglie Angelina, originaria proprio di Arua (m.p.)

Immagini a cura dell'Ufficio Stampa

Ecco le impressioni dell'assessora Sara Ferrari

(sil.me)


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