
Le ricerche nel sottosuolo di Palazzo Lodron, iniziate nel 2000 in concomitanza del restauro dello storico edificio, hanno permesso l’individuazione di un esteso settore di Tridentum, con una sequenza stratigrafica integra che va dalla fine del I secolo a.C. fino al VI/VII secolo d. C. La scoperta ha contribuito alla ricostruzione dell’impianto urbano della città romana e ha fornito nuovi dati relativi all’edilizia privata, nonché alle attività che si svolgevano all’interno del centro abitato. Particolarmente significativi per l’ottimo stato di conservazione sono i resti delle mura meridionali della prima cinta cittadina, risalente all’epoca di Augusto. Sono visibili pietre, ciottoli, filari di laterizi e le buche pontaie, i fori per inserire i pali di sostegno delle impalcature realizzate nel momento della costruzione. Lungo il muro si trovano le tracce di una torre che nel periodo di massimo sviluppo di Tridentum fu probabilmente trasformata in porta e più tardi tamponata. Il sito conserva inoltre un tratto di un cardo minore, una strada lastricata con andamento nord-sud, completa di crepidini in blocchi di pietra e marciapiede in terra battuta, e resti di edifici privati con funzioni commerciali e produttive. Fra questi spicca una caupona, bottega per la vendita di vino, riconoscibile per la presenza di grandi fosse circolari adatte a contenere tini o botti, che si affacciava direttamente sull’antico fronte stradale. Sono inoltre stati individuati i resti di un edificio privato di cui si riconoscono alcuni ambienti con probabile funzione di cucina e dispensa e altri funzionali all’alimentazione del sistema di riscaldamento a pavimento di cui dovevano essere dotate alcune stanze, oggi non più visibili. Una curiosità è l’identificazione di una latrina a sedile, finora un unicum per la città di Trento. Sul fronte esterno del palazzo è oggi riconoscibile, lungo il lato sud dell’edificio, la seconda e più tarda cinta muraria, costruita nel III secolo d.C., addossata alla quale è stato rinvenuto un cimitero databile fra VI e VII secolo, con una tomba di donna gota con un ricco corredo funebre.
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