L'assemblea ha dunque proceduto alla nomina dei tre componenti individuati dalla Giunta, oltre ai due componenti designati dalle autonomie locali, Maria Bosin e Giulio Ruggirello. Rimanendo sempre alle nomine, ma passando all’Organismo di vigilanza, in base a quanto previsto dalla legge provinciale 10 del 2010, che prescrive l’istituzione di un apposito elenco per le società controllate dalla Provincia, sono stati individuati i seguenti componenti: Claudio Sottoriva, con funzioni presidente, Arrigo Spagnolli, Debora Pedrotti, regolarmente iscritti all’elenco in questione.
Relativamente al bilancio 2019 l'esercizio chiude con un leggero utile, pari a circa 6000 euro. Sul 2020, come già detto, pesa l’incognita del Coronavirus e dei suoi effetti sul numero di passeggeri trasportati,, anche se va considerato che il costo gestionale dell’azienda, che occupa 1300 dipendenti e registra un costo del personale di 60 milioni circa, viene coperto in maniera preponderante dalla fiscalità.
Nel 2019 – come sottolineato dalla presidente Baggia – è proseguita l'attività di riorganizzazione societaria, particolarmente impegnativa per quanto riguarda l’ambito ferroviario, anche a seguito di modifiche normative nel frattempo intervenute, che hanno sottoposto le ferrovie locali, Trento-Malè e Valsugana, alle regole di sicurezza vigenti sulla rete nazionale. Le ispezioni di Ansf-Autorità nazionale di sicurezza ferroviaria, hanno peraltro evidenziato che le disposizioni di sicurezza in vigore in Trentino sono all'avanguardia e rappresentano un modello per altre linee analoghe del Paese.
Andreatta a sua volta ha sottolineato la crescita sia dei chilometri di trasporto pubblico offerti sia del numero totale di passeggeri, passati da 49 milioni nel 2014 a 56 milioni nel 2019. Particolarmente significativo l’impegno sulle tratte extraurbane, anche comparandolo con quello di territori simili come il vicino Alto Adige. In Trentino le percorrenze totali ammontano attualmente a 15 milioni di chilometri, fra gomma e ferrovia. “Ciò significa – ha sottolineato Andreatta - che l'accesso dalle aree periferiche ai principali centri urbani del Trentino merita ulteriore valorizzazione per avvicinare l'offerta per abitante a quella di realtà che sostengono in modo importante i flussi da e per la periferia. Era stato avviato un processo per portare la percorrenza su gomma a 14 milioni già nel 2020, obiettivo che a causa del Covid sarà riprogrammato. Ma rispondere in maniera adeguata alle esigenze di mobilità poste dai pendolari che gravitano soprattutto su Trento e Rovereto rimane un impegno determinante”.
Una nota infine sulla qualità: la puntualità registrata sui due servizi ferroviari provinciali è di circa il 95%, quindi estremamente alta. Problemi in questo senso si registrano invece sui servizi di trasporto urbano su gomma, in particolare a Trento. Di nuovo, il principale responsabile è il traffico privato.
All.: relazione di fine mandato pres. Baggia e slides