L’eterogenea distribuzione territoriale, l’ormai diffusa sensibilità ambientale, la presenza di un tessuto economico e turistico fortemente sviluppato devono conciliarsi con la presenza di assi stradali e infrastrutturali tra i più trafficati d’Europa. Partendo da queste premesse, è necessario considerare la costruenda galleria di base del Brennero non come un mero collegamento ferroviario ma come il primo tassello di un corridoio intermodale capace di irradiare i territori attraversati, rigenerando la rete di mobilità pubblica esistente e interconnettendo gli ambiti urbani di fondovalle con le valli e le aree a forte attrazione turistica.
La mobilità internazionale e quella locale, l’alta velocità e la mobilità dolce, i grandi corridoi e i piccoli percorsi ciclopedonali dovranno necessariamente interconnettersi completandosi a vicenda. In questo scenario diventerà sempre più necessario affrontare con urgenza il rapporto inscindibile tra urbanistica e mobilità. La disordinata crescita delle città degli ultimi decenni ha determinato un consumo di suolo sproporzionato, impattando negativamente sulla qualità della vita e togliendo spazio e risorse al potenziamento del trasporto pubblico.
La decisione di contrastare il consumo di suolo, fatta propria anche dalla recente legge Urbanistica provinciale, rappresenta il primo passo verso una pianificazione sostenibile che dovrà avere nella mobilità pubblica un nuovo asse portante. Il tunnel di base del Brennero rappresenta quindi una doppia sfida perché, assieme ad un miglioramento delle connessioni internazionali, porterà necessariamente ad un cambio di paradigma nella pianificazione urbanistica e territoriale in Trentino e in tutto l’arco alpino.
In allegato: programma del convegno