Giovedì, 25 Maggio 2023 - 11:52 Comunicato 1498

Confindustria Trento ha promosso l’appuntamento per sensibilizzare su un tema ancora scarsamente percepito tra i player meno maturi
Tra cyberguerra e cybercrimine: il sistema trentino alleato per la sicurezza di imprese e cittadini

In Italia nel 2022 si è registrato un aumento degli attacchi informatici pari al 168,6% rispetto all’anno precedente.
Per sensibilizzare su un tema ancora scarsamente percepito, se non dai player più maturi e da quanti hanno già subito un attacco, Confindustria Trento ha promosso l’appuntamento “E’ cyberguerra economica: come stanno cambiando gli equilibri mondiali”, moderato da Alberto Faustini, direttore dell’Alto Adige, e animato dal direttore generale di Confindustria Trento Roberto Busato, nonché da Sandro Raimondi, procuratore della Repubblica Trento, Carlo Delladio, presidente di Trentino Digitale Spa, Bruno Crispo, professore dell’Università di Trento e Silvio Ranise, direttore del Centro per la Cybersecurity di FBK e professore dell’Università di Trento.
Nella foto: Alberto FAUSTINI, Carlo DELLADIO, Silvio RANISE, Bruno CRISPO, Sandro RAIMONDI [ ECCHER Nicola - Archivio Ufficio Stampa PAT]

Entro il 2025 il valore del Cybercrime supererà il valore del commercio globale di tutte le principali droghe illegali messe insieme: secondo la rivista “Cybercrime Magazine” la stima è di 10mila miliardi di dollari.
In Italia nel 2022 si è registrato un aumento degli attacchi informatici pari al 168,6% rispetto all’anno precedente. Questi attacchi rappresentano il 7,6% degli attacchi globali. Quasi giornalmente le aziende associate a Confindustria Trento segnalano all’Associazione attacchi o tentativi di attacco. In Trentino, nel 2022 Trentino Digitale ha registrato e respinto circa mille tentativi di attacco alle proprie infrastrutture digitali, con un aumento del 10% rispetto al 2021. Nei primi quattro mesi del 2023 i tentativi di attacco sono stati più di 500.
Per sensibilizzare a un tema ancora scarsamente percepito, se non dai player più maturi e da quanti hanno già subito un attacco, e che ha invece i tratti di una vera e propria guerra sotterranea potentissima, Confindustria Trento ha promosso l’appuntamento “E’ cyberguerra economica: come stanno cambiando gli equilibri mondiali”, di scena questa mattina presso la Fondazione Caritro, in via Calepina.
Moderato da Alberto Faustini, direttore dell’Alto Adige, l’evento è stato introdotto dal direttore generale di Confindustria Trento Roberto Busato, che ha parlato delle iniziative messe in campo a favore del tessuto imprenditoriale e ha spiegato come, nel panorama del contrasto al cybercrime, il Trentino sia un laboratorio virtuoso a livello nazionale, facendo riferimento anche agli accordi tra l’Associazione degli industriali, la Polizia delle Comunicazioni, Trentino Digitale, la Provincia autonoma di Trento, Università di Trento e Fondazione Bruno Kessler.
All’appuntamento sono dunque intervenuti i protagonisti della lotta alla Cyberguerra in Trentino: Sandro Raimondi, procuratore della Repubblica Trento, che ha tratteggiato lo scenario della criminalità locale e ha parlato delle nuove competenze di chi investiga, “un vecchio sbirro ma con grandi capacità di calcolo”.
Carlo Delladio, presidente di Trentino Digitale Spa, ha evidenziato i plus dell’alleanza con il pubblico, che si è messo a disposizione del privato e, in particolare, del settore produttivo, per garantire la diffusione di una cultura della sicurezza informatica, lo scambio di informazioni, il monitoraggio e la gestione in tempo reale della minaccia cyber della rete e del territorio in Trentino.
Hanno approfondito gli aspetti tecnici del crimine informatico, portando anche esempi attinti dal quotidiano, Bruno Crispo, professore dell’Università di Trento e Silvio Ranise, direttore del Centro per la Cybersecurity di FBK e professore dell’Università di Trento. Nella rete, ogni giorno, migliaia di criminali sono alla ricerca dei nostri dati - profili digitali, dati sanitari, conti bancari e sistemi di pagamento - che possono essere venduti a caro prezzo, e più volte, perché replicabili. La consapevolezza del rischio è il primo passo verso la cybersicurezza.

(sb)


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