Giovedì, 31 Gennaio 2013 - 02:00 Comunicato 256

Presentato a Comuni, Comunità e Aziende per il turismo lo studio commissionato all'Eurac Research di Bolzano
TURISMO SOSTENIBILE NELLE DOLOMITI: QUALE STRATEGIA?

Il turismo in un sito naturale delicato e di alto pregio naturalistico quale le Dolomiti non potrà che essere un turismo sostenibile, per il quale occorre sviluppare una strategia complessiva capace, in riferimento all'atteso incremento di visitatori dopo la loro iscrizione nel Patrimonio dell'Umanità UNESCO, di preservare gli eccezionali valori universali e le condizioni di integrità delle Dolomiti stesse. Una strategia gestionale i cui principi guida sono delineati nello studio appositamente elaborato per conto della Fondazione Dolomiti Unesco dall'Eurac Research, ente di ricerca istituito presso l'Accademia Europea di Bolzano - Istituto per lo Sviluppo regionale, i cui risultati preliminari sono stati presentati ieri agli enti territoriali, in primo luogo Comuni, Comunità e Aziende di promozione turistica.-

A raccomandare di fissare "principi guida di gestione che aiutino a proteggere i valori del Patrimonio Mondiale e che agevolino il turismo ecologicamente sostenibile" - ha ricordato l'assessore all'urbanistica ed enti locali, intervenuto assieme all'assessore al turismo - fu il Comitato per il Patrimonio mondiale, che all'osservanza di tale prescrizione condizionò l'iscrizione delle Dolomiti tra i Beni Unesco, e il Rapporto redatto da Graeme Worboys dopo la missione valutativa condotta nell'ottobre 2011. Di sei mesi prima è l'incarico dato dalla Fondazione all'Eurac, che ha consegnato alla Provincia autonoma di Trento, nell'aprile dello scorso anno, una prima bozza dello studio per un primo esame.
Lo sforzo di approfondimento e di analisi è molto puntuale, pur conservando un approccio globale che coniuga la dimensione turistica con quella della mobilità sostenibile ed integrata, affontando il tema della destagionalizzazione e della governance turistica, confermando la necessità di un costante coinvolgimento e sensibilizzazione degli operatori finali, chiamati ad essere "ambasciatori" del Bene Unesco.
La presentazione dello studio ai rappresentanti di Comuni e Comunità avviene dopo quella alla Rete per lo Sviluppo socio-economico e del turismo sostenibile costituita presso la Fondazione Dolomiti, avvenuta nel novembre scorso, ed è una tappa del percorso partecipativo che coinvolgerà tutti gli attori del territorio che ospita le Dolomiti. Dal momento che le proposte strategiche costituiscono un orientamento generale, ma che il vero motore di iniziative per uno sviluppo concreto di offerte di turismo sostenibile sono i singoli territori, il progetto ha dunque previsto - prima di essere approvato dal consiglio di amministrazione della Fondazione, una serie di incontri di comunicazione e informazione rivolti ai soggetti – chiave per il turismo a livello locale.

L'analisi e lo sviluppo delle strategie hanno tenuto conto della complessità geografica e amministrativa del territorio Dolomiti UNESCO, che si compone di nove siti distribuiti in tre regioni (Friuli Venezia Giulia, Trentino – Alto Adige e Veneto) e cinque province, di cui due autonome (Belluno, Bolzano, Pordenone, Trento e Udine). Il progetto presentato ha previsto una fase di ricerca basata sull'elaborazione di dati statistici sul turismo e il territorio raccolti nelle cinque province e su una serie di interviste e sopralluoghi. Le proposte strategiche emerse hanno riguardato cinque ambiti di intervento principali: analisi e monitoraggio, domanda e offerta turistica, mobilità, governance, comunicazione e informazione.

1) Analisi e monitoraggio. Riguarda i dati sul comportamento dei turisti nei vari "sistemi" che compongono l'area dolomitica posta sotto la tutela dell'Unesco, ma anche le aspettative degli operatori. Un maggiore coordinamento degli attori impegnati nelle province nella raccolta, analisi e gestione dei dati turistici (in Trentino c'è l'Osservatorio sul turismo) potrebbe essere utile - si sostiene nello studio dell'Eurac - per avere dato omogenei riferiti ai vari territori dolomitici.

2) Offerta e domanda turistica. L'obiettivo è quello di aumentare la qualità competitiva e ambientale promuovendo standard condivisi di sostenibilità, sviluppando congiuntamente prodotti ecosostenibili, formando gli operatori quali "ambasciatori" delle Dolomiti, riducendo le esternalità negative. Tra le proposte l'adozione della Carta europea del turismo sostenibile e di un disciplinare degli eventi sostenibili sotto l'ombrello del marchio "Dolomiti Unesco". Si tratta qui di mettere a regime ed estendere alcune buone pratiche che già si stanno attuando. Nello studio dell'Eurac si citano, a questo proposito, come esempi virtuosi la politica di regolamentazione delle seconde case attuata dalla Provincia di Trento, la presenza di geopark (il turismo di appassionati di geologia è in crescita nell'area dolomitica), la nascita di club di prodotto innovativi, il marchio Ecofeste, il monitoraggio della sentieristica.

3) Mobilità. Partendo da una analisi dei flussi di traffico nelle vallate dell'area dolomitica, lo studio suggerisce una doppia strategia, che vede da un lato la promozione di sistemi di mobilità sostenibile e, dall'altro, la gestione del traffico individuale motorizzato. Per la prima elemento chiave è l'informazione ai turisti delle opportunità presenti di mobilità alternativa all'auto privata (ancora prevalente e troppo concentrata, specie in alcune zone come la Val di Fassa, nella sola stagione estiva), ma c'è un potenziale di miglioramento - rileva lo studio Eurac - relativamente ai collegamenti interprovinciali in particolare con Bolzano e con Belluno. Una delle proposte riguarda la creazione di hub intermodali presso i centri turistici e un piano strategico per promuovere l'arrivo dei turisti dai mercati sorgente con mezzo di trasporto alternativi all'auto. Per la seconda si parla di "disincentivazione" del traffico motorizzato individuale, di gestione dinamica degli accessi e dei parcheggi secondo un disegno coerente. Tra le buone pratiche suggerite, il sistema di mobilità sostenibile introdotto già da alcuni anni dal Parco Adamello Brenta.

4) Governance. Lo studio Eurac sostiene, in particolare, la necessità di promuovere le sinergie esistenti e la cooperazione transprovinciale e transnazionale.

5) Comunicazione e informazione. L'informazione sulle Dolomiti, in particolare sul web, c'è ma è eterogenea. Occorre dunque ricondurre a fattore comune tutte le iniziative di comunicazione, dall'utilizzo del marchio Dolomiti Unesco alla partecipazione a fiere con uno stand unico, dalle iniziative promosse dalle Aziende per il turismo alla segnaletica. L'obiettivo è dunque quello di integrare e rendere omogeneo e "riconoscibile" dal turista il territorio che comprende le Dolomiti.

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