Giovedì, 06 Giugno 2013 - 02:00 Comunicato 1675

Pacher a Termeno al convegno promosso da urbanisti, architetti e comunità di valle
TRENTO E BOLZANO UNITE SULLA STRADA DELLA QUALITÀ

"È vero: qui passa un confine. Lo capisci dalla lingua ma anche dall'architettura. Ma credo che la ricchezza di un territorio dipenda dalla ricchezza delle identità che lo compongono". Ha esordito cosí Alberto Pacher, nella sua duplice veste di presidente della Provincia autonoma di Trento e di presente della Regione Trentino Alto Adige Suedtirol al convegno "A Nord di Trento, a Sud di Bolzano" organizzato nel pomeriggio a Termeno da una serie di soggetti quali INU, ordini degli architetti, Ambiente trentino e Comunità della Rotaliana.-

Rivolto ad amministratori e professionisti, l'incontro poneva al centro pro e contro del confine provinciale sullo sfondo di un ripensamento del ruolo della regione. Alle spalle molti esempi di fruttuosa collaborazione già attuati e - all'orizzonte - le nuove possibilità, cui Pacher ha fatto cenno, aperte dalla visione condivisa tra i tre territori che hanno dato vita all'Euregio: Innsbruck, Bolzano e Trento.
"Le nostre due province - ha ricordato Pacher - hanno costruito una forma di collaborazione molto positiva, contrassegnata da una giusta dose di sana competitività. Ci sono naturalmente molti margini di miglioramento: pensiamo al traffico, ad esempio, e ad un corridoio che viene attraversato ogni anno da 47 milioni di tonnellate di merci. Questi temi non possono essere affrontati singolarmente".
Secondo Pacher l'impegno alla collaborazione non deve venire meno, poiché sarebbe un errore "dare per scontato tutto. Occorre continuare a lavorare. Trovare tutti gli strumenti per incrementare le interconnessioni, anche attraverso la mobilità alternativa". Un esempio? La pista ciclabile che percorre l'asta dell'Adige e che solo nella zona di Trento misura due milioni di passaggi ogni anno. Ed il bello è che chi la percorre non percepisce differenze stridenti ma piuttosto una continuità tra Bolzano e Trento: "Merito - ha concluso Pacher - di una scelta esigente di sviluppo che ha posto in primo piano anche una domanda di qualità" -