Venerdì, 08 Marzo 2013 - 02:00 Comunicato 597

Approvato lo schema di intesa con il Consiglio delle autonomie
TRASPORTO PUBBLICO, DEFINITE LE COMPETENZE E CONFERMATO IL POTENZIAMENTO DELLA CARTA A SCALARE

È stato approvato oggi lo schema di intesa per l'individuazione degli ambiti territoriali per i servizi di trasporto pubblico locale urbano. Su proposta del presidente Alberto Pacher, la Giunta provinciale ha "ratificato" il quadro vigente, che vede da un lato, secondo quanto previsto dal legislatore provinciale con la legge di riforma istituzionale (3/2006), il servizio di trasporto pubblico locale extraurbano per l'intero territorio provinciale di competenza della Provincia, e, dall'altro, una serie di ambiti territoriali urbani di competenza di comuni e comunità di valle.
"La Provincia - ha precisato il presidente Pacher - ha riconosciuto quali ambiti urbani ordinari quelli già esistenti, cioè Trento, Rovereto e comuni limitrofi, Arco e i comuni della Busa, Lavis e Pergine; e poi quelli turistici a carattere stagionale. Tutto ciò tenuto conto che, in via generale, un'area risulta "meritevole" di un servizio di trasporto di tipo urbano quando, considerati gli spostamenti continuativi, le brevi distanze degli stessi, i poli attrattori e le frequenze necessarie, il servizio di trasporto debba assumere caratteristiche di spiccata frequenza temporale con un consistente numero di fermate nell'ambito delle brevi distanze, che la preminente caratteristica resta principalmente quella di essere un'area ad elevata urbanizzazione e carico antropico, anche eventualmente limitata a periodi stagionali, e che tali profili debbono essere considerati anche sotto il profilo dei costi gestionali".
Per il finanziamento di questi servizi la Provincia ha previsto nel 2013 una somma da trasferire ai comuni interessati pari a 22,5 milioni di euro (di cui 1 milione per i servizi stagionali, che in questo modo risultano ricevere un contributo nella misura di quasi il 30 per cento dei costi sostenuti da comuni, APT ed operatori privati. Per i servizi ordinari i dati rilevati nel periodo 2005-2011 mostrano un aumento del numero di passeggeri del 30% e mediamente del 4,5% all'anno, a sostanziale invarianza del numero di chilometri finanziati, pari a circa 7 milioni.-

L'intesa oggetto della deliberazione adottata oggi ha anche consentito al presidente Pacher di fare un ragionamento di prospettiva sul trasporto pubblico locale urbano, proprio nei giorni in cui è stata "lanciata" la promozione della carta a scalare ricaricabile presso gli sportelli bancomat delle Casse Rurali, possibilità effettiva dallo scorso 1 marzo.
"Un recente schema di decreto che si occupa del tema, delicatissimo di questi tempi, del sostegno finanziario al trasporto pubblico - ha precisato il presidente Pacher- prevede, tra gli altri, l'obiettivo di incentivare le regioni e gli enti locali a razionalizzare e rendere efficiente la programmazione e la gestione dei servizi mediante il progressivo incremento del rapporto tra ricavi da traffico e costi operativi; fino ad arrivare al 35%. Se pensiamo che nel servizio urbano di Trento i ricavi coprono poco più del 20% e che Trento deve essere considerata un'isola felice sotto il profilo degli incassi in quanto questa soglia, sul resto del territorio vede una percentuale di gran lunga inferiore, ovvero il 12%, risulta evidente come, tenuto conto degli incassi complessivi per circa 19,5 milioni di euro, l'apporto degli utenti alla spesa del trasporto pubblico generale, che si attesta attorno a 150 milioni di costi, sia marginale rispetto al carico sulla fiscalità generale; carico che è dell'87%. Trento città vede movimenti generati da 150.000 persone, tra residenti e pendolari, e la periferia può quindi contare ordinariamente sui movimenti generati da non più di 350.000 abitanti. Tutto ciò in una situazione di mancanza di massa critica del trasporto pubblico locale trentino, rispetto a quello di altre realtà regionali, se è vero che il servizio urbano di Trento registra circa 1/3 dei circa 60 milioni di passeggeri annui totali del trasporto pubblico locale trentino. A questo si aggiunga che il Comune di Trento, per incrementare del 2% il grado di copertura dei costi del servizio ne 2013, ha dovuto operare un incremento del 20% della tariffa di corsa semplice e un taglio alle corse del 5%; entrambe misure evidentemente non proponibili in forma strutturale".
"Chiaro che in questo contesto - ha proseguito il presidente Pacher - in cui la leva tariffaria è uno strumento inefficace per rispondere al calo di risorse del trasporto pubblico locale, non risultano utili e nemmeno opportune, rispetto ad un ragionamento di medio periodo, misure volte ad incidere sul vigente sistema tariffario nelle sue diverse forme incentivanti. Il sistema oggi è impostato per depotenziare l'uso del biglietto di corsa semplice cartaceo, orientando invece gli utenti verso un sistema più facile e a con un minore costo organizzativo per le aziende, come appunto le carte valore caricabili presso ogni sportello bancomat . In questo modo si vuole anche attrarre nuova utenza e fidelizzare quella già esistente. La carta a scalare, rispetto agli incassi totali, si attesta nel 2012 in una quota complessivamente inferiore al 10%, con circa 1 milione di euro a fronte dei 12,5 milioni di euro totali di ricavi da utenza registrati da Trentino trasporti esercizio. L'obiettivo strategico deve essere quello di arrivare al 50%, accanto al 50% attuale derivante dagli incassi da abbonamento, ed ecco perché dobbiamo potenziarne l'uso, mediante promozioni ulteriori rispetto a quelle attuali. In questa ottica va letta la distribuzione di 3000 carte a scalare gratuite presso gli sportelli delle Casse Rurali a partire dal prossimo 18 marzo". (lr) -