Sabato, 16 Novembre 2013 - 02:00 Comunicato 3197

Il presidente Rossi e l'assessore Mellarini a Lavis
TERREMOTO IN EMILIA, GRAZIE ALLA PROTEZIONE CIVILE

È stato un bel momento di vicinanza e amicizia quello che si è vissuto ieri sera a Lavis, nel centro logistico della Provincia autonoma di Trento. I caseifici emiliani, aiutati dalla Protezione civile trentina dopo il terremoto del 2012, hanno organizzato un momento conviviale per dire grazie. Assieme a circa 200 tra vigili del fuoco volontari, tecnici del Servizio prevenzione rischi della Provincia e appartenenti ai Nu.Vol.A. erano presenti anche il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, e l'assessore provinciale alla cultura, cooperazione, sport e protezione civile, Tiziano Mellarini, accompagnati dal dirigente generale Roberto Bertoldi. "Innanzi tutto - ha esordito il presidente Rossi - tengo a sottolineare che la scelta di attribuire ad un assessore la competenza in materia di protezione civile è motivata dalla volontà di riservare ancora più attenzione ad un settore così importante per la nostra comunità. Io conservo le responsabilità che la legge mi pone in capo e vi assicuro che assieme all'assessore Mellarini, che conosce e apprezza come pochi il vostro lavoro, lavoreremo in modo coordinato e sinergico. Aggiungo poi che la vostra presenza e il vostro impegno rassicurano me e tutti i trentini. Potremo guardare con fiducia al futuro finché ci saranno persone disposte, in caso di bisogno, a mettersi a servizio degli altri con competenza e generosità."-

" Non poteva esserci esordio migliore per me che una serata di amicizia e festa come questa" ha detto l'assessore Tiziano Mellarini. " Sono orgoglioso di occuparmi di protezione civile anche perché il vostro lavoro si traduce nel diffondere valori tra i giovani."
"Il nostro - ha detto Roberto Bertoldi ricordando i giorni dell'intervento in Emilia - è stato un aiuto materiale ma anche psicologico. Con il nostro esempio siamo riusciti ad infondere fiducia in tante altre persone che si sono adoperate nel soccorso".
Giuseppe Alai, presidente del consorzio del Parmigiano Reggiano, ha ricordato la difficile situazione vissuta dalle aziende del settore nei giorni immediatamente successivi ad un terremoto che ha avuto gravi riflessi a livello industriale.
" Vi saremo sempre riconoscenti" ha aggiunto Virgilio Trevisi, della latteria Tullia di Moglia.
"Il vostro arrivo ha rappresentato l'inizio del ritorno alla vita" gli ha fatto eco Franco Ferretti, del Caseificio Tricolore di Gavassa.
Alla serata hanno partecipato anche il sindaco di Reggiolo Barbara Bernardelli, il vice sindaco di Moglia Mauro Trevisi e l'assessore di Rolo Riccardo Sala.
Una festa, per stare assieme e ringraziare senza retorica per il concreto aiuto ricevuto in occasione del sisma che ha colpito Emilia, Lombardia e Veneto nel 2012. I caseifici che hanno ricevuto il supporto della Protezione Civile trentina per svuotare i loro magazzini dalle forme di formaggio grana dopo le scosse telluriche del maggio 2012, hanno scelto questa formula per manifestare la loro gratitudine ai tanti trentini intervenuti a più riprese per rendere meno amaro e pesante il bilancio del terremoto.
Circa centomila sono le forme di grana che, con il determinante aiuto della nostra protezione civile, sono state recuperate dai magazzini delle aziende produttrici, colpiti dagli effetti del terremoto. Lo stoccaggio in altri siti del prezioso prodotto ha permesso di dare un sostegno all'economia della zona ed evitarne il completo collasso. L'intervento è iniziato subito dopo i giorni del sisma ed è stato completato tra giugno e luglio del 2012. In Emilia hanno operato circa 300 Vigili del Fuoco, 40 appartenenti ai Nu.Vol.A. e dieci membri della Croce Rossa.
Ma quella che a suo tempo è stata definita "L'operazione parmigiano" ed ha riguardato i magazzini Le Tullie a Rolo, il Venera Vecchia di Gonzaga e Il Tricolore di Reggio Emilia, ha rappresentato solo uno degli interventi messi in campo dalla nostra protezione civile dopo il sisma. Alla tendopoli " Campo Trento", a San Felice sul Panaro, sono state ospitate oltre 500 persone sfollate. Senza contare le verifiche statiche a numerosissimi edifici. Recuperare le forme di formaggio si era rivelata un'operazione tutt'altro che semplice considerato il peso, circa 40 chilogrammi l'una, e la complessità di operare in edifici colpiti da un terremoto e quindi in condizioni spesso precarie. (lr) -