Famiglia Cristiana da alcuni anni dedica reportage sulle politiche di benessere familiare in Trentino, terra da sempre attenta e sensibile alle necessità delle famiglie e pioniera di numerose progettualità, che sono state replicate in altre regioni italiane ed europee. La delegazione era composta dal direttore della testata Stefano Stimamiglio, e dal giornalista Alberto Laggia. Il direttore ha preso la parola ricordando che l’idea del fondatore della rivista negli anni 30 era che la famiglia fosse il nucleo centrale della società e ha esordito: “Siete un modello virtuoso in Italia nella sfera delle politiche familiari. Ora vorremmo, tramite le nostre pagine, diffondere buone pratiche di politiche familiari e di famiglie. Stiamo lavorando anche sulle politiche a sostegno delle famiglie con figli disabili.” E ha proseguito: “Avete il tasso più alto in Italia di natalità, assieme all’Alto Adige e abbiamo appreso con stima delle vostre politiche tariffarie agevolate verso le famiglie sui versanti del trasporto, cultura, sport, ecc.”. E ha concluso: “Secondo le stime nel 2100 saremo 36 milioni di persone e che ne sarà della generazione dei Baby Boom? Urgono politiche familiari come le vostre in tutta Italia per colmare il gap della denatalità.”
Luciano Malfer, Dirigente Generale dell’Agenzia provinciale per la coesione sociale, ha portato un affresco generale delle politiche promosse dall’ente provinciale evidenziando che “la Giunta ha approvato nel 2019 un Piano strategico di promozione sulla natalità con 36 azioni, di cui ultime il Trentino Living Lab (laboratorio di benessere) e la Dote finanziaria per sostenere le giovani coppie ad uscire di casa e fare famiglia”. Dopo i saluti istituzionali, hanno preso la parola alcune realtà locali in rappresentanza del mondo dell'industria, commercio, turismo e cooperazione, che sono coinvolte nella certificazione trentina Family Audit.
Ha iniziato Stefano Salvi, Area Lavoro e Welfare Confindustria Trento, che ha presentato alcuni dei progetti di spicco dell’azienda, tra cui “2000 Trentino” e “Reti di imprese” che aiutano le aziende nel welfare territoriale per apportare benefici all’impresa, al lavoratore e al territorio, coinvolgendo fornitori locali (cura della persona, sport, cultura, intrattenimento, formazione). Ed ha aggiunto: “Confindustria si è certificata Family Audit nel 2014 per cercare una crescita per sé stessa e per i dipendenti, concentrandosi sulla cultura della conciliazione famiglia-lavoro”. Ultimo progetto messo in campo il “Bilancio di sostenibilità” perché – come ha detto Salvi - “una impresa deve fare non solo bene, ma fare “del Bene” per creare valore condiviso sul territorio” e - ultima novità ”la partecipazione al Festival della famiglia con il seminario sulla “Coesione sociale, aziendale e territoriale”.
Salvi ha poi passato il testimone a Lucia Angeli, Direttore Ufficio Anagrafe e Commerciale della Camera di Commercio Industria e Artigianato del Trentino, che ha commentato: “partecipiamo al Cosiglio Family Audit, ma non siamo ancora certificati anche se abbiamo molti strumenti di conciliazione: part time, orari flessibili, telelavoro. Ultima novità è l’inserimento delle certificazioni Family Audit nel Fascicolo d’Impresa. Questo permetterà di mettere in evidenza verso la PA le imprese che saranno riconosciute come certificate Family Audit”.
Germano Preghenella, Vicepresidente Federazione Trentina della Cooperazione per il settore Lavoro e Servizi, ha inizialmente presentato l’ente: “La Cooperazione raggruppa 500 cooperative in Provincia di Trento e rappresentiamo 200.000 soci. Il benessere della persona fa parte del DNA di una cooperativa. La Federazione è certificata Family Audit ed abbiamo una doppia attenzione verso i nostri dipendenti della Federazione e verso i dipendenti delle nostre cooperative e, riuscendo a risolvere i problemi di conciliazione vita/lavoro, abbiamo registrato grandi risultati di benessere e miglioramento della performance tra i dipendenti”. Preghenella ha anche ricordato il ruolo stretegico del sistema premiante che prevede punteggi aggiuntivi nelle gare e nei bandi alle aziende certificate “family” e ha sottolineato che “se un’azienda è in aiuto nelle fasi più critiche nella vita dei propri lavoratori (nascita di un figlio, genitori malati, ecc.), esso si sente motivato e restituisce in termini di produttività e fidelizzazione.”
Ha chiuso la carrellata di testimonianze Giannina Montarulli, Dirigente ConfCommercio - Imprese per l’Italia, che ha presentato l’azienda, che rappresenta 9 associazioni di categoria, sia imprese grandi di grossisti, sia imprese piccole familiari. “Siamo partiti dalla normativa sul welfare aziendale per spiegare alle associate la valorizzazione del capitale umano e la cultura del Work life balance. In alcuni settori più difficoltà nell’applicazione, soprattutto nelle piccole imprese. Rappresentiamo anche il mondo del turismo e abbiamo sottoscritto una convenzione per promuovere un turismo rivolto alle famiglie, promuovendo, ad esempio, la card EuregioFamilyPass che offre tariffe agevolate e scontistiche alle famiglie con figli minorenni in Trentino, Alto Adige e Tirolo”. Infine, ha concluso parlando delle politiche di genere: “all’interno delle aziende c’è molta resistenza per comprendere i meccanismi da mettere in atto rispetto alla promozione dei nuovi congedi parentali, per fare un esempio, e altro fronte cui porre attenzione è verso i lavoratori che assistono persone anziane”.