
Per realizzare questo maestoso cavallo all’interno del parco Giorgio Ducoli sono serviti circa duemila pezzi di radice di larice che provengono da diverse zone delle Giudicarie - da Madonna di Campiglio fino a Storo - assemblati con milleottocento viti. Per avere un effetto pelo di cavallo le radici sono state sfibrate meccanicamente. Un’opera di precisione, che ha richiesto tre mesi di lavoro.
L’idea della realizzazione è nata dall’associazione culturale Strembo e Tradizione, guidata dal presidente Paolo Masè, che ha voluto dedicare al paese e alla Val Rendena un’attrazione in cui potessero rispecchiarsi. Il cavallo Haflinger - è stato spiegato - era in passato per l’agricoltura della zona il trattore dei nostri giorni. Oggi è diventato un compagno di lunghe escursioni e avventure oltre che un’attrazione turistica. E l’opera stessa è già diventata un’attrattiva, sia per i trentini sia per quanti scelgono questo territorio come luogo di villeggiatura. L’opera è stata anche al centro di un apprezzato laboratorio didattico, attraverso il quale 66 bambine e bambini degli istituti della Val Rendena si sono avvicinati al mondo dell’arte: sono stati premiati Angelo di Spiazzo (primo classificato), Damiano di Caderzone (secondo) e Sara di Carisolo (terza).
Rassegna stampa ad uso interno: Articoli da L'Adige, IL T - 28.04.2024