
Il mondo del calcio protagonista, nella suggestiva “corte” di palazzo Benvenuti, nel cuore della città. A confrontarsi Aldo Cazzullo e Fabrizio Roncone su: "Roma contro Torino nei favolosi anni '80" e quello storico goal annullato di Turone, divenuto momento cruciale e controverso nella storia della Roma e del calcio italiano. Un evento che ha contribuito a definire l'immaginario e le tensioni tra tifoserie in quel decennio. Il goal di Turone, con il suo annullamento ingiusto a detta di molti, rimane uno dei simboli più forti di quel periodo di grande sport e rivalità in campo.
Cazzullo ha esordito salutando il presidente Cairo e la città di Trento, che sta accogliendo con grande calore il Festival: “Purtroppo Roncone è un grande giornalista – ha detto - ma anche un romanista. Questo incontro nasce proprio dalle nostre esperienze lavorative. I nostri anni di piombo in Italia, sono diventati nel tempo, molto diversi, prendendo colore”.
Il noto giornalista Roncone conferma: “In realtà sono l'unico che sa pronunciare la mitica frase: 'Er goal de Turone era bono'. Io ero a casa di mio cugino e ricordo benissimo quel goal annullato. Quel giorno per i tifosi romani, era un giorno piovoso, ma da quella memoria romana in poi i ricordi della Roma diventarono soleggiati”.
Il goal di Maurizio Turone, venne annullato per fuorigioco nella partita Juventus-Roma del 10 maggio 1981. Rappresenta uno degli episodi più discussi e controversi nella storia del calcio italiano. L'azione avvenne al 72° minuto con Roma e Juventus sullo 0-0, partita decisiva per la corsa allo scudetto. Turone colpì di testa segnando e il goal fu inizialmente convalidato dall'arbitro Paolo Bergamo, ma subito annullato su segnalazione del guardalinee Sancini per fuorigioco. La partita finì 0-0 e la Juventus vinse poi lo scudetto, mentre i tifosi della Roma da allora considerano quell'episodio come un furto sportivo. Diversi anni dopo, con l'analisi video e moviola di allora (inclusa quella famosa di Carlo Sassi), emerse che Turone fosse in posizione regolare e dunque il goal valido. Tuttavia, l'assenza del VAR all'epoca e la scarsa chiarezza delle immagini hanno lasciato la questione irrisolta, alimentando una lunga polemica.
“Era una bella Juventus quella degli anni '70 – esclama Cazzullo – purtroppo come a Roma, anche a Torino si moriva tragicamente per strada. Il '77 è l'anno più bello della Juve con la Uefa. Momenti di calcio bellissimi e attimi tragici nelle piazze. Subito dopo l'inizio degli anni '80, il nostro era un Paese che diventava a colori, con il campionato di calcio più bello, la febbre del sabato sera e tante altre novità. Fino al luglio '82 arrivò l'apoteosi con l'orgoglio di essere italiani. La rivalità Torino e Roma era molto forte. Quando veniva la Roma al Comunale, ricordo bene che dominava”.
“Ci fu un periodo – ricorda ancora Roncone – nel quale a Roma si cantavano canzoni brasiliane. Andava di pari passo con l'arrivo dei brasiliani in campo. E anche allora non si dimenticava il goal di Turone e la sua validità. Io ho sempre tifato per il grande Torino, però la Juve in quella stagione non lasciava molto spazio. Quelli furono però anche gli anni più belli della memoria collettiva dei romani”.
Cazzullo sottolinea inoltre che proprio a Torino c'era un grande orgoglio ma soprattutto la cultura del lavoro. Nella fabbrica, allora c'erano le capacità tecniche, la comunicazione e molto altro. In quel periodo, la piccola borghesia tifava Toro, perchè non gradiva la famiglia Agnelli. “La Juve era una squadra vicina al popolo, per quello Agnelli faceva acquisti mirati cercando di assecondare anche i suoi operai in Fiat. Bene o male la Fiat aveva fatto l'Italia, ma oggi quel mondo è finito. Non so la Juve che fine farà. Ricordo dopo il mondiale '82, i calciatori vivevano un mondo diverso e forse più umano”.
Non mancano nel confronto tra Cazzullo e Roncone - i ricordi di un'Italia che cambia con le canzoni di Gino Paoli, il Paese del boom economico, ma anche della tragedia del Vajont.
“A Roma c'è un coinvolgimento speciale con il mondo del calcio – sottolinea Roncone – che passa dalla vittoria dello Scudetto. A tutti i semafori c'erano canzoni di Venditti come 'Grazie Roma' o 'Notte prima degli esami'. Ma nessuno può dimenticare il titolo di un giornale: 'Roma capoccia'. Arrivò uno storico incontro tra Roma e Liverpool che segnò poi la storia. Rimarrà per sempre 'l'Estate romana'. Oggi non bisogna fare cose scontate, qualcuno deve vedere cose che gli altri non vedono. Se la politica non osa è condannata a rimanere dov'è. In quella stagione Roma osò”.
In chiusura Cazzullo, concorda con il collega e racconta i ricordi degli amici juventini. “Il fatto che la Roma abbia perso – conclude - fu una grande soddisfazione. I romanisti hanno un grande vittimismo, purtroppo. Però devo dire che all'Olimpico ho visto delle grandi partite e il 'romanismo' è una malattia incurabile ma che ha anche aspetti meravigliosi, soprattutto allo stadio”.