Venerdì, 27 Settembre 2024 - 20:31 Comunicato 2566

Al Wired Next Fest un dialogo sul futuro a proposito di intelligenze possibili, con Dino Maurizio e Massimo Polidoro
Specchio delle mie brame: chi è il più intelligente del reame?

In un gioco di specchi, l’emergere dei sistemi di intelligenza artificiale rappresenta un'occasione di riflessione anche per le intelligenze umane, chiamate ad acquisire consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, a partire dal confronto coi limiti e le potenzialità che caratterizzano le macchine.
Il dialogo su questo tema ha visto protagonisti, oggi pomeriggio a Palazzo del Bene, Dino Maurizio e Massimo Polidoro, ospiti del Wired Next Fest 2024 Trentino,che prosegue a Rovereto fino a domenica 29 settembre.
L'occasione è stata utile per ripercorrere la storia dell'associazione Informatici Senza Frontiere e anticipare il tema della prossima edizione del festival omonimo che da anni è ospitato a Rovereto.
L'associazione è nata nel 2005 su iniziativa di un gruppo di manager che lavorano nel settore informatico e hanno deciso di mettere a disposizione le proprie conoscenze per portare un aiuto concreto a chi vive situazioni di emarginazione e difficoltà, operando inizialmente in contesti ospedalieri in Africa ed estendendo poi l'azione su altre realtà territoriali e diverse tipologie di beneficiari, come le carceri, le persone tossicodipendenti, i ragazzi di strada, i portatori disabilità, gli anziani o le donne in difficoltà. Per quanto riguarda queste ultime, è in corso un'attività di formazione intensa rivolta alla ricerca di lavoro, iniziativa che registra un tasso di successo significativo, con oltre metà di esse che riescono a trovarlo e a migliorare la propria condizione grazie al percorso attivato.
Dalla costruzione di dispositivi tecnologici a basso costo per supportare varie categorie di beneficiari, l'azione di educazione più ampia, per tutti, è stata portata avanti attraverso il festival di ISF che quest'anno si terrà dal 24 al 26 ottobre e avrà per titolo "Oltre i confini dell'IA".
Il dialogo è proseguito attorno agli impatti dell'IA generativa, mostrando i pro e i contro di queste tecnologie in rapida espansione che stanno toccando, se non rivoluzionando, tanto la nostra vita quotidiana quanto i processi produttivi.

Un esempio emblematico è stato il periodo pandemico, durante il quale gli stessi strumenti sono stati preziosi per realizzare in tempi rapidissimi, senza precedenti, vaccini e antibiotici di nuova generazione, e al contempo la creazione e diffusione di disinformazione ha amplificato il disorientamento in tutto il mondo. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha seguito con particolare attenzione questo fenomeno, l'infodemia, e ha promosso un'iniziativa di monitoraggio delle fake news sul Covid, in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler di Trento. Gli esempi di applicazioni creative in ogni ambito disciplinare sono molti, dalla decifrazione dei papiri di Pompei all'uso delle immagini scattate da drone a fini di analisi delle colture.

Da sempre, la facile accessibilità di nuove tecnologie apre la possibilità di loro applicazioni sia nel bene che nel male. è stato così per tutte le tecnologie, - ha rammentato Polidoro - dalla stampa a caratteri mobili nella metà del XV sec. alla Radio e alla TV negli ultimi cento anni. 

Se l'AI può essere considerata parte della soluzione oppure del problema a seconda di chi la usa e con quale intenzione lo fa, le differenze fra umani e macchine sono ancora molte e riguardano principalmente tre aspetti: coscienza, ragionamento e intuito. 

Polidoro - il cui ultimo libro "Sherlock Holmes e l'arte del ragionamento" prende in esame come ragioniamo, osserviamo, supponiamo, deduciamo - ha sottolineato come le caratteristiche della nostra specie siano frutto di una lenta evoluzione che dura da 2,5 milioni anni se ci riferiamo a Homo, oppure 300 mila se consideriamo soltanto il percorso di Sapiens. Questo cammino ci racconta che "noi siamo fatti anche di logica", più precisamente "noi siamo macchine emotive che ogni tanto pensano". Per costruirci come siamo sono stati determinanti il contesto, ostile, in cui abbiamo vissuto, con un unico e ben chiaro obiettivo: sopravvivere, trovare riparo, cibo, riprodurci, salvarci.

"Ci siamo adattati per far questo. Cosa avevamo di speciale rispetto agli altri animali? La capacità di immaginare e collaborare. L'elemento sociale è fondamentale nella nostra evoluzione. "Ora ciò che più sollecita l'equilibrio esistenziale ed ecosistemico è la velocità del cambiamento a cui stiamo sottoponendo noi stessi e il pianeta, la nostra casa comune. Gli ultimi 5 mila anni di storia hanno visto l'accelerazione dell'evoluzione tecnologica, che ci toglie il respiro, non ci dà il tempo per adattarci.  La domanda irrisolta al centro del confronto è in definitiva una sola: come usiamo le tecnologie? Attraverso esempi di attualità, da Rabbit e Friend a Caharacter AI, i relatori hanno rimarcato quanto tutto sia nelle nostre mani, nell'uso che facciamo delle tecnologie. Un aeroplano può trasportare medicinali, persone o anche bombe. Chi decide ha il potere, possiamo chiamarla politica, industria economia o apparato militare. Se questi, sulle loro scelte irreversibili e dalle conseguenze incalcolabili sta a noi - esorta Polidoro - vigilare, informarci e intervenire. In questa sfida, l'eccesso di concentrazione in poche mani - aggiunge Maurizio - rappresenta un pericolo. Guardando al futuro, sono due le priorità segnalate: la prima è la sostenibilità ambientale dei sistemi basati su IA, basti pensare che per addestrare chatgpt4 è servita l'energia necessaria per 2.500 case in un anno. La seconda è la più ampia consapevolezza ed educazione sugli strumenti che abbiamo a disposizione. Manca, in altri termini, un'adeguata formazione delle persone a un loro uso sano e corretto.  

Citando il suo grande maestro e amico Piero Angela, Polidoro ricorda "La vasca di Archimede", libro e serie tv di successo a metà anni settanta, che riassume in un concetto chiave: a ogni spinta seguono delle conseguenze. Le previsioni del MIT di quell'epoca erano tutte corrette e oggi viviamo in un sistema pianeta che si è surriscaldato mostrandoci gli effetti che vediamo con sempre maggiore frequenza e instabilità. Sebbene facciamo fatica a guardare lontano e tendiamo a consolarci in negazionismi controproducenti, non dobbiamo dimenticare che ciò che ci ha caratterizzato e salvato come specie lungo la nostra lunga storia evolutiva è la capacità di immaginare e di collaborare. Anche con l'IA è giunta l'ora di impiegare questo talento speciale per evitare che le distopie prendano forma e costruire futuri più desiderabili. 

Il Wired Next Fest Trentino è organizzato da Wired Italia in partnership con Trentino Marketing per conto della Provincia autonoma di Trento - Assessorato Sviluppo Economico, Lavoro, Università e Ricerca, Trentino Sviluppo, Comune di Rovereto, APT Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo. Insieme alla redazione di Wired Italia, hanno contribuito alla costruzione del palinsesto la Fondazione Bruno Kessler, la Fondazione Edmund Mach, Fondazione Caritro, l’Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa - IPRASE, il MUSE - Museo delle Scienze e la Fondazione Hub Innovazione Trentino.

(gs)


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