“Chi ha una responsabilità politica deve farsi carico dei problemi legati a queste tematiche sulle quali ci stiamo confrontando oggi e che interessano ambiti diversi, centrali sono oggi il calo delle nascite e l'invecchiamento delle persone e a questi temi dobbiamo riuscire a dare le giuste attenzioni e risposte - ha detto Tonina. Casa non è solo il tetto sotto cui stare, ma è un tassello fondamentale del progetto di vita delle persone, contribuisce a costruire una quotidianità positiva, l’appartenenza a un territorio e relazioni significative: tutti aspetti che permettono alle persone di vivere bene”, ha detto ancora l'assessore, sottolineando che le politiche della casa si intersecano con quelle sociali e sanitarie e vedono centrale anche il tema della cooperazione e della valorizzazione del Terzo settore. "La nostra è una storia di Autonomia - abbiamo celebrato la ricorrenza dell'accordo de Gasperi-Gruber proprio ieri - ma anche una storia di cooperazione", ha ricordato Tonina.
“Sempre di più, negli ultimi anni, parliamo di forme innovative sperimentate anche in Trentino in vari contesti”, ha evidenziato, portando ad esempio il sostegno alla domiciliarità degli anziani con una rete di servizi a supporto della sicurezza e della quotidianità e ricordando il lavoro di tanti enti di terzo settore che sul nostro territorio che se ne occupano. Vi sono poi esperienze sia di cohausing di soli anziani, sia di coabitazione intergenerazionale, con giovani studenti o lavoratori che affiancano gli anziani in attività ricreative e di socialità. "Percorsi che dimostrano attenzione e sensibilità a persone anziane che con il loro percorso di vita hanno garantito sviluppo a questa nostra Provincia autonoma nel difficile momento del Dopoguerra, percorsi che intendiamo potenziare, pensando anche a quegli anziani autosufficienti, dove il problema principale è la solitudine e l'isolamento".
L'assessore ha illustrato quanto realizzato sul tema dell'abitare condiviso in vari ambiti, dando attenzione a chi vive situazioni di povertà, disagio o fragilità, per incentivare l'avvio di una vita autonoma, grazie ad interventi di sostegno e accompagnamento; in questo ambito attualmente la Provincia garantisce dei percorsi per circa 150 posti, gestiti da enti del Terzo settore sul territorio, mentre nell’ambito del disagio psichiatrico “sono presenti una ventina di alloggi, il cui funzionamento è garantito grazie alla collaborazione tra il Servizio di salute mentale, le Comunità di Valle ed i Comuni di Trento e Rovereto”. Per favorire l’autonomia delle persone con disabilità vengono proposti specifici percorsi con il supporto economico provinciale e l’accompagnamento da parte dei servizi. Ci sono anche risposte rivolte alle situazioni di fragilità familiare, con la possibilità di accedere a forme di coabitazione (sono 54 gli alloggi destinati allo scopo sul territorio provinciale); così come per i neomaggiorenni vengono proposti percorsi di abitare condiviso per avviare alla vita autonoma e realizzati in collaborazione fra servizio sociale e cooperative sociali per garantire loro supporto. “Possiamo dire che in Trentino ci sono esperienze virtuose che ci rendono orgogliosi e che ci devono spingere ancora a fare meglio”, ha concluso Tonina, citando alcune criticità dove è più urgente intervenire, soprattutto perché oggi è difficile trovare alloggio nel mercato immobiliare privato a costi sostenibili per tante famiglie o persone sole.
Marchiori ha ricordato che, proprio perché la casa è un'emergenza, "si è deciso in questa legislatura di dedicare un'attenzione importante alle politiche dell'abitare, che riguardano vari settori perché c'è bisogno di avere una visione d'insieme su tutte le problematiche che riguardano la casa per dare risposta alle necessità attuali. Oggi la cosiddetta "fascia grigia" è sempre più ampia ed ha difficoltà a riuscire a trovare un alloggio sostenibile per l'affitto o l'acquisto, non solo in città, ma anche nelle zone turistiche. Qui in Trentino assistiamo anche al fenomeno dell'emigrazione dalle valli e dalle zone con meno opportunità". Marchiori ha quindi ricordato le varie misure, a partire dall'edilizia sociale gestita da ITEA per circa 10mila alloggi in tutto il territorio provinciale. "Di questi circa il 10 per cento necessita di ristrutturazione e questo crea una mancata corrispondenza alle esigenze attuali di abitazione, per cui l'impegno è stato stanziare ingenti risorse - solo nell'ultimo anno 30 milioni di euro - ma nel contempo riformare tutta la normativa che riguarda la casa, per modulare soluzioni che vadano incontro alle esigenze degli inquilini, dagli anziani alle famiglie numerose", ha spiegato Marchiori. Un altro intervento che si pone come buon esempio riguarda l'housing sociale, con 120 milioni di euro investiti dal 2015 su 416 alloggi in Trentino, "case di classe energetica A+ che hanno dato risposta all'esigenza abitativa soprattutto delle aree urbane di Trento, Rovereto e Riva del Garda e riproposto attualmente con il progetto di rigenerazione urbana, nel quale aree produttive dismesse o spazi inutilizzati vengono riconvertite in abitazioni per la 'fascia grigia', per social housing e studentato". Importante anche il tema del ripopolamento di aree che presentano segnali di diminuzione della residenza. "Con 10 milioni di euro previsti nell'ultimo assestamento di bilancio per i prossimi due anni investiamo per riuscire a mantenere le persone sul territorio e possibilmente per portare persone nelle realtà più periferiche", ha detto ancora Marchiori, citando anche la tendenza post-covid di ricercare luoghi incontaminati per abitare, rispetto alle aree urbane. "Oltre all'incentivazione alla ristrutturazione, con i contributi a fondo perduto per dare vita ai nostri centri, garantire la tenuta sociale ed evitare l'isolamento degli anziani, tra gli esempi virtuosi che può vantare il Trentino c'è l'abitare collaborativo, cioè i progetti di condivisione da parte dei nuclei familiari di un percorso di vita che li coinvolge attivamente all’interno della comunità, per favorire nuove reti sociali, solidarietà e benessere nel contesto del territorio". L'assessore ha citato i progetti sperimentali di successo a Luserna e Canal San Bovo e annunciato che si è avviata una riflessione per altri piccolissimi centri. "L'Autonomia dà la possibilità ai territori di sperimentare ed è uno strumento in più per portare avanzi soluzioni condivise per il territorio. La politica c'è ed è pronta a fare la sua parte per dare le risposte e stare a fianco della popolazione", ha concluso l'assessore.
Fotoservizio a cura dell'Ufficio Stampa
Rassegna stampa ad uso interno: Articoli da L'Adige e IL T - 07.09.2024