
Dal sondaggio è emerso che di bioeconomia si parla, ma non ancora a sufficienza. Per gli studenti intervistati, il termine è associato alla gestione circolare delle risorse (44%) con effetti sui consumi (52%), sulla gestione sostenibile del territorio (56%) e sull’introduzione di processi che offrano vantaggi ambientali e socioeconomici (58%). Il legame con l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione sono scarsamente percepiti, così come l’impatto sulla decarbonizzazione (8.5%).
Complessivamente, la fotografia generale è quella di una sufficiente familiarità (attorno al 40%) con il concetto di bioeconomia tra i ragazzi coinvolti.
Dei vari campi della bioeconomia, quelli che riscuotono maggior interesse sono agricoltura (23%), turismo naturalistico, cura del verde e attività ricreative (13%) ed energie rinnovabili (11%). Queste preferenze sottolineano una maggior sensibilità verso le tematiche più legate alla gestione diretta delle risorse naturali, mentre sembrano essere meno conosciuti gli aspetti tecnologici e di ricerca per sostituire risorse fossili con prodotti bio-based.
Frequenza delle risposte al grado di familiarità con il concetto di bioeconomia (scala da 0 a 100), suddivise per categorie.
“Bioeconomia sì, ma sostenibile”
In generale la bioeconomia è percepita come una possibilità di gestione circolare delle risorse (44%) che avrà effetti sui consumi (52%) e sulla gestione sostenibile del territorio (56%) e sull’introduzione di processi che offrano vantaggi ambientali e socioeconomici (58%), ma l’innovazione tecnologica, la digitalizzazione e il miglioramento del nostro benessere sembrano essere meno evidenti agli occhi dei ragazzi. Analogamente, anche l’impatto sulla decarbonizzazione (8.5%), e quindi il collegamento con i cambiamenti climatici, sono meno percepiti. Il rischio maggiore legato all’affermarsi della bioeconomia viene identificato con l’aumento dei costi di beni di prima necessità, come ad esempio acqua e cibo (38%). Di grande interesse è sicuramente l’ottima consapevolezza tra i ragazzi della stretta relazione tra bioeconomia e sostenibilità, ovvero della possibilità di salvaguardare contestualmente sia l’ambiente, ma anche gli aspetti economici e sociali collegati a questo cambio di paradigma.
“Una fotografia interessante per migliorare comunicazione e divulgazione”
Dal campione intervistato, seppur piccolo, emerge una fotografia interessante della comunità scolastica trentina, tale da far ritenere utile di allargare l’esperienza coinvolgendo altri studenti ed intensificare i momenti di formazione sulla bioeconomia, per assicurare che le nuove generazioni comprendano le sfide legate alla sostenibilità.