
Applausi ed emozioni hanno accompagnato le attività dal mattino alla sera. Tra gli stand più visitati, quello di “Io non rischio”, dedicato alla diffusione delle buone pratiche di protezione civile, accanto agli spazi delle diverse strutture operative, a partire dalla Federazione dei Vigili del fuoco volontari e dalle cinque realtà del volontariato convenzionato - Croce Rossa Italiana del Trentino, Soccorso alpino e speleologico del Trentino, Nu.Vol.A. - Pc Ana Trento e Psicologi per i popoli del Trentino - che hanno coinvolto i visitatori con esercitazioni, laboratori e giochi dedicati ai più piccoli.
Il momento più atteso del weekend è stato l’imponente esercitazione di salvataggio nelle acque dell’Adige, che ha simulato il recupero di due persone in difficoltà nel tratto cittadino del fiume. Un intervento complesso, reso ancora più realistico dalle condizioni del corso d’acqua, che nel pomeriggio presentava una portata di 117 metri cubi al secondo e una velocità media di 1,5 metri al secondo. Le operazioni sono state coordinate dal Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento, in collaborazione con il Nucleo elicotteri provinciale, il Nucleo sommozzatori e il Gruppo di soccorso speciale Saf, che ha utilizzato anche una moto d’acqua per il recupero. Una dimostrazione ad alta intensità, che ha attirato l’attenzione di centinaia di persone.
Grande curiosità anche per la presenza delle torce olimpica e paralimpica di Milano-Cortina 2026, che hanno idealmente illuminato l’impegno che la Protezione civile del Trentino avrà nel supportare la macchina organizzativa dei Giochi, sia dal punto di vista operativo che simbolico, come tedofori.
Significativo, infine, che proprio la Cittadella abbia fatto da cornice alla consegna dei diplomi AeDES a 45 nuovi operatori – ingegneri, architetti, geometri e geologi – che hanno superato il corso base per la valutazione del danno e dell’agibilità post-sismica degli edifici.
I nuovi tecnici entreranno a far parte del Nucleo tecnico della Protezione civile del Trentino, chiamato a intervenire nelle situazioni di emergenza per favorire il ritorno alla normalità delle comunità colpite.
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