Nel merito, l’assessore Segnana assicura che le criticità formulate da Anffas, secondo la quale i criteri illustrati nel documento non tengono in dovuta considerazione la sfera dei bisogni socio-sanitari delle persone con disabilità e la qualità della vita, non trovano corrispondenza nei contenuti del documento elaborato. Il modello proposto per la determinazione del costo dei servizi prevede infatti specifici incrementi di retta, che il sistema pubblico riconosce ai soggetti accreditati, per l’accoglienza di persone con bisogni di tipo sanitario, e differenti modalità di presa in carico e personalizzazione degli interventi a favore delle persone con maggiori bisogni comportamentali. Tali misure di incremento sono pensate proprio per ristorare i costi più alti connessi alla cura delle persone più fragili, attivando i profili professionali necessari.
L’intensità dei supporti, a cui corrisponde il valore economico della retta, aggiunge l'assessore Segnana, è definito mediante l’utilizzo di una scala validata scientificamente (scheda SIS, in uso in Anffas da tempo), che è assunta dal sistema dei servizi quale valido strumento di valutazione e progettazione degli interventi e di determinazione del costo del servizio da parte dell’ente pubblico ai soggetti gestori. In sostanza il costo del servizio non è determinato in base all’ente gestore del servizio, ma dai profili di gravità e di conseguente bisogno di supporto delle persone con disabilità inserite nel servizio.
"Senza entrare nel tema delle cifre - evidenzia ancora l'assessore - che peraltro registrano un incremento medio complessivo proprio per far fronte alle esigenze di complessità delle persone con disabilità che frequentano i servizi, va detto che le rette sono pensate proprio per tenere conto della qualità della vita delle persone e per lavorare su aspetti educativi, socio assistenziali, socio-sanitari orientati all’autonomia e all’inclusione sociale".
Per accompagnare il processo di rinnovamento, conclude l'assessore, al fine di garantire la continuità dei servizi e la sostenibilità delle organizzazioni che svolgono questo prezioso servizio, sono stati attivati inoltre appositi interventi di sostegno economico agli Enti, quali piani di razionalizzazione, sostegni per gli adeguamenti contrattuali ecc…. Tali misure potranno essere implementate anche in questa fase, tenuto conto dell’impatto dei cambiamenti prospettati. Quanto proposto, nel delineare un quadro di riferimento comune ai soggetti gestori dei servizi socio-assistenziali nell’Area Disabilità e nel prevedere adeguate forme di supporto alla sostenibilità e alla transizione, rappresenta una base importante per migliorare le rete di risposte a favore delle persone con disabilità e delle loro famiglie, nella nostra provincia.