In apertura è intervenuto Achille Spinelli, vicepresidente e assessore allo sviluppo economico, lavoro, famiglia, università e ricerca della Provincia autonoma di Trento che ha dichiarato: “La stabilità economica è prerequisito fondamentale per permettere alle persone di costruire il proprio progetto di vita e quindi è difficile parlare di natalità se non si affrontano i temi del lavoro e del welfare. In tal senso siamo impegnati su più fronti, dalla conciliazione dei tempi vita-lavoro al rafforzamento delle retribuzioni, fino a leve incentivanti come l'Irap per le imprese che decidono di investire sui propri dipendenti, per far si che lavoro e benessere personale e familiare siano sempre meno in antitesi. Crediamo che investire sulla produttività, su modelli di welfare aziendali e sulla qualità del lavoro sia la strada maestra per essere territorio amico della famiglia e davvero conciliativo”.
Ha poi preso la parola Michele Cascarano della filiale di Trento di Banca d’Italia che, relativamente all’occupazione, ha dichiarato: “Emerge un quadro di forte cambiamento, lavorano meno giovani perché studiano per un arco di anni più lungo e lavorano meno anche in fascia 27 - 34 anni, che è quella in cui si crea un nucleo familiare. La situazione occupazionale sia di donne che uomini è comunque migliore in Trentino rispetto al resto d’Italia ed il gap di genere si è ridotto". Infine, ha rilevato alcune dinamiche importanti emerse da recenti studi, ovvero: se le donne lavorano, hanno più figli; le donne dopo la maternità scelgono il part time con riflessi sulla previdenza importanti; i congedi sempre più in capo alle donne che agli uomini; i servizi conciliativi sono più efficaci dei salari per le donne.
Elisa Brini, ricercatrice presso il Dipartimento di Statistica dell’Università di Firenze, ha ribadito che l’occupazione femminile è inscindibilmente legata alla voglia di maternità e che tale occupazione conta di più rispetto a quella del partner. Ha inoltre evidenziato che nelle famiglie odierne sono ormai indispensabili due redditi e, infine, ha presentato un dato relativo al desiderio di maternità che permane lo stesso nel corso dei decenni, anche tra i più giovani, ma che non si realizza per la mancanza del raggiungimento di traguardi quali l’occupazione stabile e la casa. 1 persona su 5 vede al ribasso il proprio desiderio di fecondità e le motivazioni in Provincia di Trento, secondo recenti indagini, sono per la maggior parte dovute al lavoro e alla conciliazione famiglia-lavoro e per questioni economiche.
Riccardo Salomone, professore ordinario di Diritto del lavoro dell’Università di Trento e Presidente di Agenzia del Lavoro ha sottolineato che "i bonus servono, così come gli assegni familiari e i congedi, ma occorre cambiare paradigma. È necessario accogliere giovani anche da altri Paesi fuori dall’Italia e la demografia potrebbe aiutarci a ottenere vantaggi in termini di minori costi energetici e climatici. Dal punto di vista politico, serve dare spazio anche a soggetti che vengono da fuori Paese. Le persone giovani che si laureano e vanno via portano a un rafforzamento delle povertà educative, servono politiche strutturali e di lungo termine".
A seguire è intervenuta Stefani Scherer, professoressa di Sociologia dell’Università di Trento che ha esordito affermando che “è impossibile parlare di famiglia senza parlare di lavoro: la famiglia è una cooperazione economica. La realtà odierna vede in una famiglia due genitori che lavorano e hanno bisogno di conciliazione. A livello demografico, ha aggiunto, la realtà odierna vede la crescita di famiglie monoparentali con donne anziane o single e, parallelamente, il declino delle famiglie con figli, con ripercussioni sull’economia e sulla previdenza e rischi di diseguaglianze e povertà. La piramide demografica si sta quindi ridimensionando e servono urgenti interventi statali per invertire la rotta”.
Per informazioni: www.festivaldellafamiglia.eu
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intv Achille Spinelli
Intv Riccardo Salomone
Intv Elisa Brini




