“Se.No” racconta la storia di Roberta, una giovane donna che scopre di avere un tumore al seno, cercando di rispondere ad una semplice domanda: come cambia la sua vita? Il testo di Brunello scandaglia sia l’aspetto umano che quello medico e scientifico e le conseguenze del tumore al seno, con attenzione anche alla descrizione delle procedure diagnostiche e di cura.
Lo spettacolo è frutto di un lungo lavoro di inchiesta, incontri, dialoghi e confessioni con pazienti, famiglie, medici e ricercatori, e vede la preziosa collaborazione della dottoressa Antonella Ferro (responsabile del centro di senologia “Breast Unit” di Trento), che si è occupata della supervisione del testo, e di tutte le donne che, condividendo la loro esperienza riguardo il delicato tema del tumore al seno, hanno donato un pezzo della loro storia allo spettacolo.
"Le campagne di sensibilizzazione e le politiche di prevenzione sono un anello fondamentale per tutelare e accrescere il benessere delle persone - ha sottolineato l'assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia, Stefania Segnana - L'attenzione delle donne a sottoporsi a controlli periodici e intervenire precocemente è cresciuta nel tempo favorendo interventi che se tempestivi, per il tumore al seno, hanno un successo di cura. È necessario insistere su questa logica della prevenzione, soprattutto dopo la pandemia che ha indebolito alcune consuetudini di tutela, e con strumenti che non siano solo dal punto di vista sanitario. Bisogna coinvolgere tutta la comunità e questa serata, che abbiamo sostenuto, offre un'occasione importante per farlo."
"Accanto alla prevenzione e all’informazione medica - ha spiegato l'assessore alla cultura, Mirko Bisesti - le storie raccontate in prima persona sono un modo particolarmente efficace per informare e per avvicinare a temi difficili e delicati, come l'esperienza oncologica. Raccogliendo e mettendo in scena frammenti di vita, lo spettacolo risulta denso e forte tanto da interrogarci, ma al contempo delicato e rispettoso del dolore e della fatica. "Se.no" mette in scena paure e sofferenze, ma anche coraggio e speranza. Come Assessorato, abbiamo sostenuto questa serata per offrire a tutti, donne e uomini, giovani e meno giovani, la possibilità di ascoltare il tema in un modo nuovo, che coinvolge e fa pensare. "
Il tumore al seno, come tutte le malattie ad alto rischio, è ancora oggi uno dei grandi tabù, l’argomento di cui nessuno vuole parlare. Ci porta direttamente a contatto con la nostra mortalità: quel rischio sta lì, anche dopo la guarigione, a ricordarci che la salute non è “per sempre”. È necessario anche dire che la medicina ha raggiunto dei risultati sorprendenti rispetto anche a qualche anno fa, ma nonostante questo il tumore viene spesso visto come una condanna alla quale non si può sfuggire.
Per sopperire a questa concezione antica e oggigiorno sbagliata, esistono numerose associazioni, blog e collettivi che si occupano dei vari aspetti legati al tumore al seno. È questo l’ambito nel quale naviga questo progetto. «Se.No è prima di tutto uno spettacolo, ma è anche uno strumento per sensibilizzare, divulgare e coinvolgere il pubblico, offrendo spazi di incontro, testimonianza e dibattito. – precisa la compagnia Arditodesìo - Il racconto è scientifico ed emozionale, utile e coinvolgente: una nuova frontiera del teatro civile che crediamo sia proprio quella della comunicazione scientifica documentata e competente».
Andrea Brunello regista dello spettacolo teatrale “Se.no” ha spiegato come “lo spettacolo raccoglie storie vere trasformate in teatro, è una pietra miliare che parla di scienza medica, attraverso la formula teatrale. Abbiamo fatto decine di repliche anche fuori dal Trentino e nelle scuole. Ultima replica con 400 studenti raccogliendo alcune loro testimonianze “non è certo un argomento di cui si parla tutti i giorni”; “è stato bello sentire parlare di medicina e scienza”; “sicuramente mi infomerò per fare prevenzione”. Il nostro è un teatro che sensibilizza e fa prevenzione, è l’ultima forntiera per sensibilizzare la comunità.”
Chiara Da Pol, una delle donne la cui storia ha ispirato il racconto teatrale ha sottolineato come “questo spettacolo è un modo di fare comunicazione su un tema, il cancro, in modo diverso. Vogliamo raccontare in modo semplice ed efficace una tematica molto difficile per dare voce a tante donne che hanno vinto questa battaglia. E’ importante tenere alta l’attenzione su questo tema – ha concluso - che bisognerebbe portare avanti tutti i giorni come impegno quotidiano”.
Antonella Ferro, responsabile del centro di senologia “Breast Unit” di Trento ha inviato un messaggio letto nel corso della conferenza in stampa: "SE-No riesce ad essere un ottimo veicolo di conoscenza e divulgazione e lo fa in modo semplice e chiaro, su temi che continuano ad essere tabù non solo per quanto riguarda gli aspetti medici ma anche personali, sociali, amicali, lavorativi, familiari, di coppia che la malattia può sconvolgere, modificare ma, a volte, inaspettatamente migliorare".
Informazioni
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Immagini e interviste a cura dell'Ufficio stampa
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