Giovedì, 14 Novembre 2024 - 14:08 Comunicato 3163

Linee guida per le segnalazioni e denunce da parte degli operatori scolastici: l’intesa tra Provincia, Giustizia ordinaria e minorile
Scuola, il protocollo con le Procure sul contrasto ai reati e la tutela dei minori

La scuola come ambiente il più possibile sicuro e protetto per le giovani generazioni e come presidio fondamentale per il benessere dei minori, con particolare attenzione alla prevenzione, al contrasto dei reati, anche quelli commessi tramite chat, social e il cyberbullismo. In questa direzione si inserisce il protocollo d’intesa per le “Linee guida sulle modalità di segnalazione e denuncia all’autorità giudiziaria ordinaria e minorile da parte degli operatori scolastici”, siglato oggi presso la sala Livatino della Procura generale di Trento alla presenza della Vicepresidente della Provincia autonoma di Trento e assessore all’istruzione Francesca Gerosa, del Procuratore generale di Trento Corrado Mistri, dei Procuratori della Repubblica di Trento Sandro Raimondi e di Rovereto Orietta Canova, del Procuratore della Repubblica facente funzioni presso il Tribunale per i Minorenni di Trento Nadia La Femina, nonché della dirigente generale del Dipartimento Istruzione Francesca Mussino.
L’accordo tra la Provincia, le Procure ordinarie e la Procura dei minorenni fornisce in maniera organica il quadro di riferimento per le segnalazioni da parte delle scuole dell’infanzia e delle istituzioni scolastiche e formative del sistema educativo provinciale, garantendo omogeneità di procedure e definendo le interazioni tra le istituzioni coinvolte.
firma protocollo di intesa sulle modalità di segnalazione denuncia all' autorità giudiziaria ordinaria e minorile [ Daniele Panato_Archivio Ufficio Stampa PAT]

“Dobbiamo ricordare sempre a noi stessi che siamo prima di ogni cosa cittadini, e dobbiamo utilizzare i ruoli che ognuno di noi ricopre per creare un valore aggiunto per la società. Quello di oggi è un momento storico e di grande valore, per i nostri ragazzi, le famiglie, i docenti, per tutta la comunità trentina: la firma di questo protocollo d’intesa è il frutto di un lavoro accurato e congiunto, che mira a proteggere e tutelare i nostri giovani studenti, che sono i figli di tutti noi - afferma la Vicepresidente e assessore all’istruzione Francesca Gerosa -. L’accordo, che stabilisce linee guida chiare per le segnalazioni provenienti dalle scuole, definisce i ruoli e procedure omogenee, rappresenta un passo fondamentale per garantire che ogni singola situazione di disagio, abbandono o pericolo sia adeguatamente presa in carico dalle istituzioni competenti. Grazie alla collaborazione tra l’autorità giudiziaria e le scuole, puntiamo a costruire un sistema sempre più solido, in cui l’interesse dei minori sia sempre al centro. Desidero ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato, dimostrando come l’unità di intenti possa davvero fare la differenza. Posso dire che la scuola ha cambiato passo e lavora sempre di più per mettere al centro i nostri ragazzi, il loro benessere e la loro sicurezza. Questo è il compito della nostra comunità adulta: accompagnare sempre i nostri ragazzi, non farli mai sentire soli anche nelle situazioni di disagio”.

Ha parlato di un momento rilevante anche il Procuratore generale Corrado Mistri, aprendo gli interventi prima della firma: “Si tratta di un’iniziativa molto valida e importante, alla quale ho personalmente voluto dare ospitalità in occasione della firma nella Sala Livatino della Procura generale, che permette di valorizzare quella rete di protezione molto avanzata che già esiste in Trentino. Una struttura a livello locale che unisce competenze dell’autorità amministrativa e servizi territoriali. In questo contesto si inseriscono dunque le Linee guida, rivolte al mondo della scuola e a quello giovanile, per consentire agli operatori di avere un orientamento sulle modalità di lavoro di fronte alle situazioni delicate in cui è richiesto un intervento”. 

Il Procuratore della Repubblica di Trento Sandro Raimondi, ringraziando nelle premesse il Procuratore generale Mistri per la presenza e per la vicinanza a tutti gli uffici distrettuali del Trentino e del Sudtirolo, ha ripercorso la genesi di un protocollo “estremamente importante, nato da un’idea della dottoressa La Femina che sta reggendo ufficio della Procura dei minori e quindi condivisa anche con la collega Canova della Procura di Rovereto che ha dato un contributo di eccellenza. Noi come istituzioni e in generale come mondo degli adulti abbiamo il dovere di conoscere i ragazzi, che vivono una particolare situazione: spesso hanno come riferimento solo i social e la realtà virtuale e non si rendono conto del disvalore rappresentato dal bullismo e da altri atti compiuti in questa sfera. Abbiamo quindi il dovere di rispondere collaborando con le istituzioni scolastiche per combattere le distorsioni del mondo dei social, aiutando i ragazzi e il corpo insegnante”. 

Il Procuratore della Repubblica di Rovereto Orietta Canova ha sottolineato la valenza dell’intesa per “un collegamento diretto le scuole con le Procure e che aiuta gli operatori a capire come muoversi di fronte a situazioni delicate. Dunque un ponte immediato tra strutture scolastiche e autorità giudiziaria, che può avere da intermediario le forze dell’ordine. È importante dare questo segnale molto forte agli operatori, che hanno il polso della situazione e la capacità di notare qualcosa che non va. Il loro ruolo è quindi determinante e devono vederci come un supporto, come un front office rispetto alle scuole sulle problematiche di rilievo penale o di disagio dei giovani”.

“È vero che il protocollo è nato da un’idea, ma questa va avanti solo se c’è sinergia e lavoro di squadra - le parole del Procuratore della Repubblica facente funzioni presso il Tribunale per i Minorenni di Trento Nadia La Femina, che ha ringraziato anche il collega sostituto procuratore Alessandro Magnolo -. Abbiamo dato seguito all’esigenza emersa in un incontro con i dirigenti scolastici, organizzato dalla dottoressa Mussino, in cui è emersa l’esigenza di avere una linea di comunicazione costante con le Procure e dare indicazioni chiare sulle modalità di segnalazione e denuncia. Non ci deve essere alcun timore al riguardo: le situazioni di disagio vanno portate all’attenzione della Procura dei minori, che ha gli strumenti per compiere le opportune valutazioni e adottare, se necessario, i provvedimenti necessari e tempestivi. Un ufficio che lavora con una struttura qualificata, che ha una sezione dedicata alla segnalazione di fatti di rilevanza penale e una per i fatti di rilevanza civile, in ordine ai provvedimenti relativi anche alla potestà genitoriale e sempre a tutela del minore”.

Ha infine confermato “il grande lavoro che è stato fatto grazie al contributo delle Procure” la dirigente generale del Dipartimento istruzione Francesca Mussino: “Siamo partiti dal basso registrando la necessità di fornire un quadro generale e sistematico per le modalità su segnalazioni/denunce. Un protocollo che fornisce indicatori molto utili a dirigenti e coordinatori scolastici per leggere le situazioni che meritano attenzione e se necessario un’attivazione istituzionale. Con il protocollo le istituzioni coinvolte si sono anche impegnate ad un'attività di verifica e monitoraggio per garantire la costante efficacia dell’attuazione dell’intesa”.

Cosa prevedono le Linee guida per le segnalazioni e denunce degli operatori scolastici
Con l’intesa si stabiliscono linee guida uniformi per tutte le scuole dell’infanzia e le istituzioni scolastiche e formative provinciali e paritarie, relative alle modalità di denuncia e/o segnalazione all’autorità giudiziaria ordinaria e minorile nei casi in cui gli operatori scolastici, nell’esercizio delle proprie funzioni, vengano a conoscenza di situazioni che potrebbero configurare reati o situazioni di pregiudizio per gli studenti minorenni. Questo include sia i reati commessi da o a danno di studenti, sia situazioni che, pur non integrando fattispecie penalmente rilevanti, possano indicare un disagio dell’alunno, probabilmente riconducibile a un contesto familiare problematico, tale da rendere necessario un intervento dell’autorità giudiziaria per valutare l’adozione di provvedimenti a tutela del minore.

Nel protocollo oltre ad essere descritti i reati procedibili d’ufficio di cui l’operatore scolastico potrebbe venire a conoscenza e rispetto ai quali ha l’obbligo di riferire, senza ritardo, all’autorità giudiziaria ed i reati commessi da minori e tra minori attuati attraverso le nuove tecnologie – internet, social network, smartphone e chat – quali diffamazione, molestie, minacce, diffusione illecita di materiale a contenuto sessualmente esplicito, che si inseriscono nei fenomeni di bullismo e cyberbullismo, trovano anche collocazione gli indicatori di una serie di situazioni derivanti da condotte che non necessariamente costituiscono reato ma che comunque comportano pregiudizio al benessere del minore.

In allegato il Protocollo d’intesa

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(sv)


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