
La segretaria del Partito Democratico - che in apertura del suo intervento ha ricordato la memoria del giudice Giovanni Falcone, della moglie e degli uomini della scorta, scomparsi il 23 maggio di 33 anni fa - ha posto l’accento sul ruolo dell’Unione Europea, richiamando più volte alla necessità di avere una Europa politicamente autonoma e forte, che di fronte a tensioni geopolitiche e guerre, anche commerciali, "sappia parlare con una voce sola e agire con strumenti comuni, superando veti nazionali e frammentazioni".
Schlein ha sottolineato la necessità di superare l’unanimità nei processi decisionali e di trasformare il modello del Next Generation EU in uno strumento permanente per rendere l’Europa competitiva sulle sfide globali come l’intelligenza artificiale, la geopolitica, l’accesso alla casa: "Nessuno Stato può farcela da solo, quella intuizione ha mostrato che l’Europa può agire unita e con ambizione".
Sul fronte interno, Schlein ha rilanciato la battaglia per il salario minimo, il rafforzamento dei contratti collettivi, la riduzione dell’orario di lavoro sul modello spagnolo e l’estensione del welfare, a partire dagli asili nido e dal sostegno ai caregiver. “In Italia 5 milioni di lavoratori aspettano il rinnovo del contratto e il 9% dei lavoratori a tempo pieno è povero. Serve un cambio di passo” ha ricordato snocciolando alcuni dati ISTAT.
Sulla sanità, la leader del PD ha denunciato il progressivo definanziamento del sistema pubblico - “la spesa sanitaria sul PIL è in calo al 6,4%, contro una media EU del 7,2%, dato peggiore degli ultimi quindici anni", le sue parole - e proposto un piano da cinque miliardi per riportare la spesa sanitaria almeno alla media europea entro il 2028. “Va salvata la sanità pubblica, con più risorse, più personale, una legge nazionale sui caregiver e servizi migliori per le persone non autosufficienti”.
La segretaria Dem ha infine ammonito sui rischi di una guerra commerciale: “Le imprese e i cittadini europei non devono pagare il prezzo delle tensioni tra potenze. L’Europa deve negoziare da protagonista, ma anche l’Italia deve prendere posizione chiara nelle relazioni con gli Stati Uniti”.