Venerdì, 22 Marzo 2013 - 02:00 Comunicato 785

Stamattina a Trento l'intervento dell'Inventore del Web seguito dalla tavola rotonda con i grandi player industriali italiani
SIR TIM BERNERS-LEE E IL DIBATTITO WEB TRA SFIDE E OPPORTUNITÀ

"La sfida del web è il controllo dei dati da parte di un'unica realtà" ha esordito Sir Tim Berners-Lee durante l'evento "Una finestra sul futuro" tenutosi stamattina a Le Albere di Trento. L'evento organizzato dalla Provincia Autonoma di Trento, Trentino Network, CASTELLO spa e IURE spa, Trento RISE, l'Università di Trento e la Fondazione Bruno Kessler si è aperto con un discorso di benvenuto del Presidente della Provincia autonoma di Trento, Alberto Pacher: "La realizzazione de Le Albere permette di affermare che la domanda che spesso viene posta, "bisogna fare prima i servizi o l'infrastruttura in banda larga?", è una domanda priva di senso. Esperienze come questa mostrano che è possibile attuare interventi radicalmente innovativi quando si coniuga la capacità di immaginare servizi avanzati con la disponibilità di infrastrutture e tecnologie in grado di consentirne l'attuazione. Anche un luogo di montagna come il nostro può partecipare all'evoluzione del web, può essere sempre più globale". L'evento ha visto poi una tavola rotonda con i grandi player industriali italiani moderata dal giornalista Alessandro Longo che ha aperto il dialogo alle possibili soluzioni tecnologiche alle prossime sfide.

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"Abbiamo bisogno di collegamenti potenti per risolvere i grandi problemi del mondo – ha spiegato Sir Tim Berners-Lee – dal surriscaldamento globale ai problemi politici, dovremmo condividere conoscenze ed esperienze e questo richiederà una sempre maggiore partecipazione globale. Il web è lo strumento che ci aiuta a entrare in contatto con altre comunità, con altre persone, che ci aiuta ad allargare la nostra conoscenza. Ora ovviamente una grande sfida che pone il Web è il problema della privacy. Dalla conoscenza di alcuni dati si possono trarre anche dei vantaggi. Per esempio se un'azienda conosce in anticipo il mio numero di scarpe questo mi facilita l'acquisto. In futuro anche nel web dovrà essere fatta una differenziazione tra web privato e pubblico. Ci sono dati sensibili e dati meno sensibili." Sul tema della smart city (città intelligente) si sono poi confrontati i grandi player industriali italiani. Lo sviluppo delle comunità intelligenti è una delle principali priorità dell'Agenda Digitale Italiana. Gli obiettivi indicati dall'Europa e ripresi nel decreto Crescita 2.0 indicano con chiarezza le trasformazioni possibili e necessarie dei nostri centri urbani in termini di sostenibilità, rispetto dell'ambiente, vivibilità. Le tecnologie digitali sono il principale abilitatore di questa trasformazione. Una città intelligente è in primo luogo una "città connessa". Una città cioè in cui in cui individui, oggetti e cose accedono e comunicano in rete, con sistemi aperti, sicuri e rispettosi della privacy che raccolgono, correlano e rendono disponibili i dati generati e con aziende ed istituzioni in grado di trasformare connettività e dati in servizi. "Telecom Italia, con i suoi piani di reti fisse e mobili di nuova generazione – ha commentato Oscar Cicchetti, Responsabile delle Strategie di Telecom Italia - garantirà connettività diffusa e performante. Attraverso la diffusione del machine to machine, delle tecnologie NFC, delle Capillary Networks sarà poi possibile sviluppare "l'Internet delle e con le cose". Per sviluppare progetti concreti di Comunità intelligenti la connettività non basta. Occorre innescare cicli virtuosi di sviluppo e adozione e per questo motivo Telecom sta lavorando con Pubbliche Amministrazioni, Centri di ricerca, Aziende innovative, Università. Il centro EIT di Trento su Open Data e il Centro di Venezia sulla Cultural Heritage sono due esempi di questo modo di operare".
La crescente urbanizzazione della popolazione mondiale, poi, pone sfide pressanti alle amministrazioni come sovrappopolamento, inquinamento, scarsità di risorse e di denaro e infrastrutture inadeguate che si oppongono alla necessità di garantire alle comunità una crescita costante. Per rispondere a queste sfide Cisco ha pensato a Smart+Connected Community, una visione strategica che prevede di utilizzare le potenzialità della rete intelligente per connettere, nel contesto di una singola soluzione pervasiva, persone, servizi, beni e informazioni. Ciò significa utilizzare la rete come piattaforma che possa trasformare le comunità reali in comunità connesse; significa inoltre pensare in modo nuovo la progettazione, la costruzione, la gestione, il rinnovamento delle comunità nell'ottica di una piena sostenibilità sociale, economica e ambientale. "Le fondamenta delle città del futuro – ha affermato Fabio Florio, Head of Business Development Italia Smart+Connected Communities Cisco- saranno date dalla rete e dalle informazioni che su di essa transitano, permettendo di offrire servizi vitali: trasporti, sicurezza, divertimento, istruzione, sanità. In una città come questa, tutto potrà essere connesso, intelligente ed ecologico. I cittadini e le aziende potranno collaborare, essere produttivi, godere dei vantaggi della crescita economica senza compromettere l'ambiente. Una comunità del genere potrà essere gestita in modo efficiente, coordinato e sicuro. La rete diventerà realmente la "quarta utility", accanto alla luce, l'acqua, il gas, essenziale per la vita delle persone". Nella stessa direzione Clara Pelaez – Vice Presidente Strategia e Marketing di Ericsson Regione Mediterranea -spiega che Ericsson è attivamente impegnata nella realizzazione della 'Società Connessa' , per migliorare la qualità della vita delle persone e l'efficienza nelle imprese pubbliche e private attraverso servizi e soluzioni innovative basate sull'ICT: "Le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e la capacità di innovazione costituiscono infatti elementi chiave per trainare lo sviluppo socio-economico delle città all'avanguardia come Trento. Affinché questo sia attuabile, occorre che la tecnologia si integri con lo "spirito collettivo" della società per soddisfare le specifiche esigenze degli individui, dei cittadini e delle imprese in modo sostenibile. La città diventa così una "smart city", in cui vengono affrontate al meglio sfide relative all'istruzione, alla sanità, al trasporto, al risparmio energetico, alla pubblica sicurezza, assicurando sviluppo sostenibile e benessere". Propone un percorso fatto di piccoli passi e di progetti concreti Gianni Camisa, AD di Dedagroup ICT Network, perché realizzare progetti Smart è un obiettivo possibile già a portata di mano di città e imprese, grazie alle soluzioni offerte dal mercato. Ma per farlo è fondamentale: "una visione integrata di tutti gli aspetti tecnologici, economici e sociali in gioco, che ponga al centro l'informazione come strumento di miglioramento dei processi, usando in modo intelligente quindi integrato i miliardi di dati di cui le amministrazioni dispongono. La condivisione, l'elaborazione, l'integrazione e la fruizione dei dati si trasformano così in servizi a valore aggiunto per i cittadini e per le imprese, oltre che per la stessa Pubblica Amministrazione".
La centralità della persona e dei suoi bisogni è invece il vero elemento innovativo delle Smart Communities secondo Dario Avallone Direttore Ricerca e Sviluppo del gruppo Engineering: "La realizzazione delle App per la Val di Fiemme, centrata appunto sui bisogni del turista, ha rappresentato per noi un'importante sfida tecnologica e d'immagine. Fondamentale per le strategie di ricerca ed innovazione del gruppo Engineering è la partecipazione con il nostro laboratorio ESTRO al sistema dell'eccellenza tecnologica trentina". Oggi dunque sembra affiorare il concetto di umanesimo del Web. Il web deve recuperare i concetti cari alle prime repubbliche italiane: "C'è bisogno di una cittadinanza intelligente – ha proseguito Luca De Biase, presidente della fondazione >ahref – nel senso di una convivenza consapevole del proprio bene comune che è la città. In Trentino questo ha iniziato a realizzarsi: tutte le istituzioni di ricerca, banche e imprese si sono messe insieme per raccontare da cittadini la prospettiva che stanno costruendo attraverso un'iniziativa che si chiama roadmap, nella quale la fondazione ahref è l'abilitatore".
Infine, in ambito di mobilità sostenibile merita sicuramente attenzione lo studio di Finmenccanica sulla smart mobility (muoversi meglio per vivere meglio): " Noi crediamo - ha riportato Lorenzo Fiori, Direttore Tecnico Finmeccanica - che la smart city deve essere un ambiente urbano abilitante in cui sia facile agire e raggiungere i propri obiettivi quotidiani. Ed è a partire da queste riflessioni che stiamo organizzando i nostri progetti". (fp)
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