Venerdì, 04 Dicembre 2015 - 02:00 Comunicato 3084

Seconda giornata del seminario internazionale
SCUOLE GLOBALI: LA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO UNO STRUMENTO PER PREVENIRE LE GUERRE

Seconda giornata oggi della conferenza internazionale "Politiche locali per scuole globali", a cui partecipano soggetti di 10 paesi europei, nell'ambito del progetto triennale "Global Schools: il mondo entra in classe", di cui il Trentino è capofila. Ad aprire i lavori, nella sala Depero della Provincia, il presidente della Fondazione Edmund Mach Andrea Segré, che ha posto l'accento sui temi della sostenibilità e della cittadinanza globale, sottolineando anche l'importanza della ricerca nel contesto di un mondo sempre più interdipendente, che necessita di risposte anch'esse "globali". I lavori sono proseguiti con le relazioni sui workshop tenutisi ieri e con due sessioni di lavoro riguardanti la cooperazione allo sviluppo italiana - relatore il senatore Giorgio Tonini - e sulle migliori pratiche europee sull'educazione alla cittadinanza globale (in particolare con i casi dell'Irlanda e del Portogallo). I lavori si sono chiusi con l'intervento di Carlos Brandao del Paulo Freire Institute di San Paolo, Brasile.
"Viviamo in un mondo sempre più complesso e multiculturale - spiega l'assessora Sara Ferrari, che ha tenuto a battesimo il seminario - e tutto ciò si riflette nelle nostre scuole, a partire da quelle primarie. Il progetto europeo Global school, di cui la Provincia autonoma di Trento è coordinatrice, con il supporto anche della Scuola di formazione alla solidarietà internazionale, vuole esplorare la possibilità di riformare i curricula scolastici inserendo trasversalmente l'educazione alla cittadinanza mondiale. Partendo dai territori, e dai soggetti che per primi si misurano con questi temi, le associazioni, le ong, le università e i centri di ricerca".-

Fra gli interventi di oggi, anche quello del senatore Tonini, in qualità di relatore della nuova legge nazionale in materia di cooperazione internazionale. "La cooperazione allo sviluppo è un fondamentale strumento di prevenzione dei conflitti e delle guerre - ha detto - . Con la nuova normativa, siamo passati da una concezione della cooperazione internazionale fondata sul concetto di aiuto ad una che, invece, punta sul concetto di partenariato. In altre parole: insieme costruiamo una strada comune verso lo sviluppo. La cooperazione è però anche parte integrante e qualificante della politica estera dell'Italia che, per la sua posizione geografica, si trova al centro di spinte e tensioni mondiali. E' chiaro che non si può fare cooperazione allo sviluppo senza il coinvolgimento attivo di quel pluralismo insieme istituzionale, territoriale e della società civile, a cui la riforma ha cercato di mettere ordine. Ma la dimensione educativa, di cui si parla in queste giornate a Trento, è a sua volta essenziale. Serve una coscienza civile che può nascere e diffondersi solo a partire dalle scuole e dalle università. Se noi vogliamo dare una risposta alla minaccia del terrorismo dobbiamo portare avanti un'offensiva di carattere culturale. Dobbiamo soprattutto educare alla complessità, non alla semplificazione".
Al termine di queste due giornate, la convinzione comune dei partecipanti che il percorso del progetto europeo Global Schools procede ora più speditamente, forte delle conoscenze sviluppate e delle "alleanze" che si sono strette, fra enti locali, scuole e istituti educativi, fondazioni e soggetti della ricerca. L'educazione alla cittadinanza globale - che è al tempo stesso educazione ai diritti umani, all'interculturalità, allo sviluppo sostenibile - è non solo possibile, ma necessaria. La conferenza internazionale di Trento è, in questo senso, un tassello di un mosaico più grande, a cui la stessa Unione Europea crede fortemente.
Immagini a cura dell'ufficio stampa -



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