Giovedì, 19 Maggio 2016 - 15:01 Comunicato 977

Il presidente ha partecipato ieri sera all’assemblea pubblica in vista del voto per la fusione tra i Comuni di Zambana e Nave San Rocco
Rossi: “Le fusioni tra Comuni valorizzano il territorio e rafforzano l’Autonomia trentina”

“Le fusioni di Comuni portano con sé opportunità e le criticità, inevitabili quando si vuole davvero cambiare, devono essere vissute come una sfida, e non un freno ad una scelta di alto valore politico, in grado di rafforzare l’Autonomia del Trentino”.
Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, non ha usato giri di parole ieri sera all’assemblea pubblica, chiamata a discutere sul voto che domenica deciderà la possibile fusione del Comune di Zambana con Nave San Rocco.
Il governatore del Trentino ha ripercorso l’ultimo decennio dell’Autonomia, passata dalla “tranquillità” finanziaria alla mediazione per contenere il ridimensionamento di risorse e competenze: “Ci attende un futuro sfidante a cui il Trentino, il suo modello autonomista e il territorio dovranno rispondere in maniera adeguata, gestendo al meglio risorse e servizi. Uno snodo importante passa attraverso al progetto diffuso di fusione tra Comuni perché ci restituirà delle amministrazioni migliori e più attrezzate”.

Domenica prossima saranno 33 i Comuni trentini che vedranno i propri cittadini esprimersi sul processo di fusione che li riguardano.

Il presidente Rossi ha scelto ieri sera di partecipare all’incontro pubblico di Zambana, dove i cittadini si sono dati appuntamento per discutere circa l’opportunità di fusione tra l’amministrazione locale con Nave San Rocco, per dare vita al nuovo Comune che porterà il nome di “Terre d’Adige”. 

I due sindaci - Renato Tasin (Zambana) e Joseph Valer (Nave San Rocco) - hanno ricordato il cammino e le ragioni che hanno portato a maturare la scelta di fondersi in un unico Comune: “Abbiamo - hanno sottolineato entrambi - lo stesso territorio, lo stesso numero di abitanti, con gli stessi servizi e lo stesso tessuto economico.  Fusione non significa cancellare la nostra storia e la nostra identità ma rappresenta un’opportunità che ci permetterà di costruire un futuro migliore”.

In apertura di intervento, Rossi ha ricordato i numeri del processo di accorpamento dei Comuni trentini: dal 2008 ad oggi sono state 89 le amministrazioni che sono andate a referendum. I “sì” hanno prevalso in 82 Comuni (solo 7 i contrari). Complessivamente, il voto ha coinvolto 53 mila cittadini trentini, 34 mila dei quali sono andati a votare: il 68 per cento di questi (27 mila) hanno espresso la loro adesione al progetto di fusione del proprio Comune, mentre 7 mila hanno votato contro.

“Domenica - ha commentato Rossi - si giocherà una partita importante. La decisione appartiene non solo a Zambana e Nave San Rocco ma a tutto il Trentino perché siamo chiamati a decidere sul nostro domani”. Rossi ha giudicato positivamente l’ampio dibattito che ha caratterizzato questi mesi (“il confronto tra posizioni diverse rientra nel diritto di scelta del cittadino ed appartiene alla logica di ogni democrazia viva”) ed ha ringraziato i due sindaci e i consigli comunali per aver messo nelle condizioni i cittadini di scegliere: “Domenica sarete chiamati a decidere sull’evoluzione del Trentino dei prossimi anni, unica risposta possibile ai grandi cambiamenti che caratterizzano il nostro tempo”. 

Il presidente - come detto - non ha nascosto la possibilità che le fusioni possano portate, oltre a molti vantaggi, anche delle criticità: “Nel medio e lungo termine sarà però decisiva l’opportunità di lavorare assieme e di unire le forze, capitalizzando le migliori risorse presenti sul territorio”. Non è mancato nemmeno il confronto con l’Alto Adige: “Loro hanno 116 Comuni contro i 223 del Trentino di qualche anno fa e non mi pare che se la passino male”. 

Riprendendo le ragioni del “sì”, Rossi ha evidenziato i vantaggi derivanti dalle fusioni: “I Comuni più strutturati potranno erogare servizi di qualità ai cittadini e metterli nelle condizioni di essere protagonisti del loro futuro. Oggi - ha continuato il governatore - l’Autonomia trentina ha davanti a sé uno scenario diverso rispetto al passato: lo Stato tende a comprimere le nostre competenze e, anche per responsabilità nostra, le disponibilità finanziarie. Le fusioni tra Comuni vanno nella direzione di rinforzare i nostri Comuni per gestire al meglio la nostra Autonomia, superando la logica delle micro competenze”.

Appare altresì chiaro che la fusioni rispondono anche ad esigenze finanziarie in un contesto economico che impone rigore e risparmio nella gestione delle risorse pubbliche: “Dal 2009 abbiamo assistito - ha spiegato Rossi - al progressivo ridimensionamento delle nostre risorse, con un saldo negativo 1,3 miliardi di euro”. Nel 2019 il Patto di stabilità sparirà e la stretta finanziaria si allenterà. Ancora Rossi: “Ai cittadini di Zambana e Nave San Rocco, e del Trentino in generale, chiediamo di tirare fuori il meglio di se stessi. Domenica i cittadini saranno chiamati a decidere se salire in tempo sul treno che porta verso il Trentino del futuro, garantendosi la possibilità di gestire la transizione verso il nuovo Comune di Terre d’Adige, la cui nascita è prevista per il 2019, con la dovuta attenzione e ponderazione. La fusione permetterà ai cittadini dei due Comuni di essere più compatititivi anche all’interno della Comunità di valle, dove è premiata, anche con finanziamenti provinciali, la logica degli investimenti sovra comunali”. 

L’ultimo passaggio, il presidente Rossi lo ha riservato alla politica: “L’unione tra Comuni serve a stimolare la futura classe dirigente ad impegnarsi in politica. In troppi Comuni abbiamo liste uniche e questo può rappresentare un problema. Il Trentino ha bisogno di persone che si assumano maggiori responsabilità e sappiano amministrare con strumentazioni sempre più complesse”. (Pff)

(pff)


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