Martedì, 16 Aprile 2024 - 12:46 Comunicato 808

Al Museo delle Palafitte di Fiavé
Ricordato l’archeologo Renato Perini a 100 anni dalla nascita

Un numeroso e attento pubblico ha preso parte nei giorni scorsi al Museo delle Palafitte di Fiavé all'incontro in ricordo dell’archeologo Renato Perini nel centenario della nascita. A dare il benvenuto il sindaco, a cui è seguito l'intervento di Franco Marzatico, dirigente dell’UMSt Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia autonoma di Trento, che ha ricordato la sua partecipazione, da giovane archeologo, alle campagne di scavo a Fiavé sotto la guida di Perini, soffermandosi sull’alto valore scientifico delle ricerche. “Si deve proprio all’opera di Renato Perini – ha detto Marzatico - la risoluzione di un dibattito che dal 1854 aveva coinvolto le comunità scientifiche di tutta Europa, dimostrando l’esistenza a Fiavé di palafitte costruite nell’acqua, sulla sponda e all’asciutto”. “Perini – ha aggiunto - è stato un innovatore anche nel metodo, documentando con precisione e cura minuziosa i ritrovamenti messi in luce e un antesignano di quelle che oggi vengono definite archeologia globale e archeologia pubblica e partecipativa, secondo gli indirizzi della Convenzione di Faro che prevede che le comunità locali si facciano interpreti della propria eredità culturale, la proteggano e la trasmettano alle generazioni future”.
Presente all'evento l'assessore provinciale alla salute, politiche sociali e cooperazione che, nel portare i saluti della vicepresidente e assessore all’istruzione e cultura, ha messo in luce il grande valore della figura di Perini e la necessità di valorizzare sempre più questo sito unico e prezioso, che fa parte del Patrimonio Mondiale UNESCO.
Museo delle Palafitte di Fiavé [ Archivio Ufficio beni archeologici PAT]

L’incontro è proseguito con un dialogo tra chi ha conosciuto e collaborato con Perini e vissuto così in prima persona quella straordinaria e pionieristica stagione archeologica. Al termine la proiezione del filmato e la visita alla mostra “Che tempi, quei tempi! Il patrimonio svelato: le palafitte di Fiavé dalla torbiera al parco archeologico” allestita nel museo e visitabile fino al 12 maggio prossimo.

A Renato Perini, scopritore delle palafitte di Fiavé, l’Amministrazione comunale aveva conferito la cittadinanza onoraria nel 1994. Nel 2022 è stato intitolato a suo nome il polo museale palafitticolo che comprende il sito archeologico, il Museo e il Parco Archeo Natura. Le sue ricerche hanno portato le palafitte di Fiavé all’attenzione della comunità scientifica internazionale fino all’inclusione nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.

Renato Perini (Terragnolo, 12 aprile 1924 – Trento, 12 marzo 2007) è una figura fondamentale per le palafitte di Fiavé e il museo costituisce la testimonianza delle ricerche archeologiche da lui dirette tra il 1969 e il 1988. Maestro elementare, passato in seguito all’Ufficio beni archeologici di Trento, Perini fu archeologo sul campo. La laurea honoris causa gli venne attribuita dall’Università di Innsbruck nel 1989, vent’anni dopo l’inizio di uno dei più importanti scavi della protostoria italiana ed europea. Sono numerosissime le indagini archeologiche, sia in territorio provinciale, sia fuori regione, da lui condotte, vantando anche collaborazioni con enti nazionali ed esteri. Contemporaneamente alle ricerche sul campo, Perini studia materiali, cura diverse mostre relative a scavi e reperti, partecipa a convegni scientifici e pubblica i risultati dei suoi studi su riviste specialistiche, in Italia e all’estero. Dal 1969 al 1988 dirige una serie sistematica di campagne di scavo nell’abitato palafitticolo dell’età del Bronzo di Fiavé-Carera. Grazie all’allora innovativo approccio multidisciplinare e al coinvolgimento di specialisti provenienti da molti paesi europei, i risultati delle indagini contribuiscono in maniera significativa a risolvere il dibattito scientifico internazionale degli abitati sorti in ambiente umido e gettano nuova luce in merito alla relazione delle comunità umane preistoriche con l’ambiente circostante.

Che tempi, quei tempi! Il patrimonio svelato: le palafitte di Fiavé dalla torbiera al parco archeologico” è un progetto di memoria partecipata dedicato alle ricerche nella torbiera che hanno riportato alla luce il sito palafitticolo dell’età del Bronzo. Il progetto, curato dai Servizi Educativi dell’Ufficio beni archeologici, ha visto la raccolta di foto, articoli di giornale, testimonianze orali e scritte, dedicate alle ricerche archeologiche condotte nella torbiera di Fiavé dal 1969 ad oggi. Al progetto hanno contribuito numerose persone che, in gioventù, hanno preso parte agli scavi condotti da Renato Perini e che hanno messo a disposizione immagini fotografiche e riprese video e hanno condiviso i ricordi di quelle straordinarie stagioni. Iniziate nel 1969, le ricerche archeologiche in quello che anticamente era il lago Carera, oggi divenuto torbiera, hanno portato le palafitte di Fiavé all’attenzione della comunità scientifica internazionale fino all’inclusione, nel 2011, nel patrimonio mondiale UNESCO con l’inserimento, assieme alle palafitte di Ledro e ad altre 109 aree archeologiche, nel sito seriale transnazionale “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”.

Informazioni
Provincia autonoma di Trento
UMSt Soprintendenza per i beni e le attività culturali
Ufficio beni archeologici
Via Mantova, 67 - 38122 Trento
tel. 0461 492161
e-mail: uff.beniarcheologici@provincia.tn.it
www.cultura.trentino.it/Temi/Archeologia

(md)


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