Venerdì, 12 Luglio 2019 - 15:25 Comunicato 1692

Era stata chiusa a fine maggio per una frana in località Capriana
Riapre oggi nel tardo pomeriggio la statale di Cembra

Riapre oggi nel tardo pomeriggio la statale 612 di Cembra, che alla fine di maggio, in località Miravalli di Capriana, era stata interessata da una frana di notevoli dimensioni. Il 29 maggio erano infatti caduti sulla strada alcuni massi di notevoli dimensioni, in totale si è trattato di circa 3.000 metri cubi di materiale. La riapertura di oggi avviene in anticipo rispetto alla data prevista del 19 luglio, grazie ai ritmi serrati di lavorazione che sono stati concordati con la ditta esecutrice e tutte le amministrazioni coinvolte. Al momento sono in corso gli ultimi lavori di sgombro del materiale anche grazie all'ausilio di un elicottero.
La statale sarà aperta al traffico a doppio senso dalla serata di oggi fino a lunedì mattina, quindi da lunedì al venerdì sarà in vigore il senso unico alternato dalle 8 alle 18 (dalle 18 alle 8 del mattino sarà consentita la circolazione in entrambi i sensi) per permettere di completare i lavori, ovvero la barriera paramassi e l'asfaltatura delle carreggiata rovinata dalla caduta dei massi. L'apertura completa è prevista il 9 agosto.

Il 29 maggio i tecnici del Servizio Gestione Strade e del Servizio Geologico della Provincia autonoma di Trento si sono recati immediatamente sul posto disponendo, per ragioni di sicurezza, la chiusura della strada; contestualmente è stato realizzato un by pass sulla limitrofa strada comunale in accordo con il sindaco di Capriana per consentire il passaggio dei residenti. 
I lavori di sistemazione e la messa in sicurezza della parete interessata dai crolli sono stati affidati ad una ditta specializzata. Sommariamente gli interventi eseguiti in successione sono stati: la realizzazione di una trave armata con tiranti attivi per consolidare e bloccare la parte sommitale della parete visivamente segnata da crepe e lassi slegati dalla retrostante porzione rocciosa; disgaggio di porzioni e ammassi rocciosi lesionati e in precarie condizioni di stabilità ancora presenti in quota; stesa di pannelli e reti in fune sulla parete e successiva realizzazione di ancoraggi e tiranti attivi sul fronte verticale e al piede della parete; perforazione e brillamento dei massi di notevoli dimensioni (il più grande di circa 40 mc) rimasti lungo il versante dopo la frana; avvallamento degli stessi e realizzazione di barriera di protezione provvisoria. 

(at)


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