Appuntamento importante dunque ieri al rifugio Sauch per confermare la volontà dei soggetti aderenti alla Rete di riserve val di Cembra Avisio di continuare a lavorare assieme alla tutela delle risorse ambientali e al loro utilizzo ai fini dello sviluppo sostenibile delle comunità. Presenti all'evento fra gli altri, oltre al vicepresidente della Provincia Tonina, la dirigente del Servizio Sviluppo Sostenibile e aree protette Angiola Turella e i rappresentanti dei Comuni che aderiscono alla Rete, quelli di Altavalle, Capriana, Segonzano, Valfloriana, Cembra-Lisignago, Lona Lases, Albiano, Sover e Giovo. Il Programma degli interventi per il triennio 2022-2025 è stato recentemente approvato dalla Giunta provinciale.
L'incontro si è aperto con i saluti del sindaco di Giovo Vittorio Stonfer, ed è poi proseguito con gli interventi di Elisa Travaglia, coordinatrice della Rete, di Maurizio Gilli, nuovo presidente della Rete, che succede a Simone Santuari, ora presidente della Comunità di Cembra, e di Paolo Piffer, che ha illustrato le attività svolte negli ultimi 10 anni: innanzitutto una ventina di attività di ricerca, sulla flora, la fauna, le risorse del territorio, necessaria al fine di dar seguito agli interventi concreti, e poi la manutenzione dei biotopi (non più considerati aree "intoccabili", ma, se necessario, da valorizzare e manutentare), il recupero dei castagneti, dei prati, dei terrazzamenti, con i relativi muretti a secco, la tutela di specie che vanno dall'ululone ai grandi rapaci, ma anche la creazione di un punto vendita per i prodotti locali, un Green Grill a cui accedono una trentina di aziende agricole, corsi di formazione mirati, attività informative e di educazione ambientale. Un bilancio dunque molto positivo, sostenuto anche dai contributi provinciali e dai fondi del PSR, che viene ora rilanciato con la nuova convenzione di durata novennale, con l'obiettivo di rafforzare ulteriormente l'identità locale, vista come un imprecsindibile "motore" di sviluppo.
Quella delle Reti di riserve, lo ricordiamo, è una realtà resa possibile dalla normativa provinciale, che con la legge 11 del maggio 2007 prevedeva la possibilità che alcune specifiche aggregazioni di aree protette, particolarmente significative per i valori naturali, scientifici, storico-culturali e paesaggistici che racchiudevano, potessero essere gestite in maniera coordinata da Comuni e Comunità. La Rete viene dunque attivata su iniziativa volontaria attraverso una convenzione fra i soggetti interessati e la Provincia ed è gestita attraverso programmi di durata triennale.
Il nucleo originario della Rete di riserve Val di Cembra Avisio risale al 2011. In seguito all'allargamento della rosa originaria dei Comuni si è arrivati all'Accordo di programma sottoscritto nel novembre 2019, che ha istituito formalmente la Rete. La nuova convenzione avrà durata non più di 3 ma di 9 anni.
Per l’attuazione delle azioni contenute nel nuovo programma triennale degli interventi, è prevista una spesa complessiva nel triennio di 1.045.000 euro, di cui 380.000 euro a carico del bilancio della Provincia autonoma di Trento, 200.000 euro a carico della Comunità Valle di Cembra, 195.000 a carico del BIM Adige e 270.000 euro a carico dei Comuni (30.000 per ciascun Comune).
L'incontro si è concluso con una breve visita al vicino roccolo del Sauch, antico sistema per la cattura degli uccelli e oggi monumento vegetale visitabile dagli escursionisti che percorrono i sentieri dell'altopiano.
Link video Service https://youtu.be/CUAviKFrctI
Link video intervista Mario Tonina https://youtu.be/0TJaRt79wNE
Link video intervista Simone Santuari https://youtu.be/Rn5KZEJBJts
Link video intervista Maurizio Gilli https://youtu.be/kJb83K42f1o