La Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) è una struttura residenziale socio-sanitaria afferente all’Unità operativa di psichiatria del distretto est nata nel 2015 nell’ottica di un superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari: ospita dieci cittadini della provincia di Trento e della provincia di Bolzano per i quali il magistrato ha stabilito una misura di sicurezza detentiva in quanto autori di reato, non imputabili a causa di infermità psichica e ritenuti socialmente pericolosi. La Rems ospita quindi persone con problemi di salute mentale che hanno commesso reati e che, per la loro condizione, non possono essere detenute in carcere.
La Rems è una struttura di competenza sanitaria a vocazione sia terapeutica intensiva sia riabilitativa e si inserisce, come prima tappa, in un percorso che vede la sua conclusione naturale nel reinserimento sociale dell’individuo. Si tratta di una struttura chiusa, con personale sanitario presente nelle 24 ore: le caratteristiche del servizio offerto richiedono un rapporto operatori/pazienti che consenta livelli assistenziali particolarmente elevati. La struttura deve assicurare un livello di custodia adeguato, compatibile con le esigenze di sicurezza della comunità e dei pazienti stessi: i requisiti strutturali prevedono – tra l'altro – l'installazione di infissi di sicurezza, uno spazio verde esterno e un sistema di videosorveglianza.
I nuovi spazi della Rems al piano rialzato del padiglione Pandolfi sono stati quindi completamente rinnovati, con il rifacimento di tutti gli impianti elettrici e termo meccanici e la sostituzione di tutti gli infissi. La metratura della nuova struttura è sostanzialmente simile alla vecchia, ma risulta logisticamente meglio organizzata, con spazi comuni ampliati, stanze dotate tutte di servizi igienici e un nuovo cortile/giardino esterno. I lavori – per un costo complessivo di 900mila euro – sono stati finanziati dalla Provincia autonoma di Trento e rientrano in un più ampio progetto di riqualificazione dei vari padiglioni nell’ambito del Pnrr che prevede la realizzazione della Casa e dell’Ospedale di comunità e di un Hospice.
«In questi primi nove anni di attività – ha spiegato Lorenzo Gasperi – si è cercato di tenere aperta la contraddizione tra approccio “custodialistico” e approccio “terapeutico” coltivando un confronto dialettico tra paradigma giudiziario e paradigma sanitario. L’obiettivo del percorso terapeutico riabilitativo all’interno della Rems è quello di costruire un modello di continuità dei livelli di cura, integrato con la rete dei servizi sanitari e sociali territoriali, in grado di collaborare alla gestione del percorso terapeutico, assistenziale e riabilitativo che il paziente sottoposto a misura di sicurezza deve seguire per il raggiungimento di un adeguato compenso clinico e di un possibile recupero sociale».
«Questi nuovi spazi – ha dichiarato il direttore generale Ferro – si configurano perfettamente come luoghi in cui la dimensione sanitaria e quella della sicurezza convivono, con un approccio centrato sul trattamento della patologia mentale e il rispetto dei diritti umani. Grazie alla nuova Rems possiamo quindi continuare ad assicurare grande attenzione ai bisogni di salute mentale dei pazienti, offrendo percorsi di riabilitazione personalizzati e favorendo il reinserimento nella comunità».
«Garantire un luogo idoneo in cui le persone possono trovare dignità e cura è fondamentale – ha dichiarato l’assessore Tonina – e il trasloco in questi nuovi ambienti conferma il nostro impegno istituzionale per un miglioramento continuo di strutture strategiche e innovative come le Rems, fondamentali per garantire un approccio umano e terapeutico alle persone con disturbi mentali che hanno commesso reati, e offrire un percorso di cura e riabilitazione in un ambiente sicuro e accogliente. Queste strutture rappresentano anche un ottimo esempio di come la sanità e la giustizia possano collaborare in maniera efficace per tutelare i diritti umani e promuovere la salute mentale».
Apprezzamento per la modernità e funzionalità dei nuovi spazi è stato mostrato dal sindaco di Pergine Roberto Oss Emer e dal direttore generale dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige Christian Kofler, che hanno ribadito l’importanza di proseguire anche in futuro nel solco della reciproca collaborazione.