Nel prosieguo del suo intervento di saluto il presidente Rossi ha ricordato come "la società civile trentina conta più di 200 associazioni di solidarietà internazionale, un sistema cooperativo consolidato e un numero crescente di imprese internazionalizzate, la presenza di centri di ricerca impegnati fortemente sul piano della cooperazione internazionale, i tavoli di cooperazione quali esperienze di eccellenza nella promozione di un approccio territoriale allo sviluppo dedicati a tener viva l'attenzione sul ruolo chiave della società civile come attore di sviluppo. Tutti consapevoli di come la nostra Autonomia sia esercitata a partire dalla responsabilità, avendo sempre presente il traguardo della condivisione della solidarietà e della giustizia sociale".
"Dal nostro peculiare angolo di visuale - ha aggiunto Rossi - riteniamo importante discutere, in un contesto così qualificato, delle innovazioni che si stanno apportando al settore della cooperazione allo sviluppo. Sappiamo che vanno superate logiche assistenziali, che va puntato il focus sulla società civile, che vanno incoraggiati e perseguiti i partenariati tra ONG e imprese. In una ottica di reciprocità e di attenzione ai temi etici e della sostenibilità degli investimenti. Questo nuovo approccio deve spingere anche il Trentino ad evolvere le sue politiche, puntando appunto alla creazione di occasioni di sviluppo e sinergia. Va fatto con linguaggi e metodi di lavoro nuovi, nel segno di una nuova responsabilità e di nuove opportunità di sviluppo, per noi e per gli altri",
Il convegno è poi entrato nel vivo con la lettura del saluto di Lapo Pistilli, vice ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, impossibilitato ad intervenire ("in questo dibattito costruttivo e necessario dobbiamo sapere che la povertà va combattuta su quattro fronti, impossibili da disgiungere: sociale, economico, ambientale, diritti umani") e con l'intervento di Giampaolo Cantini, direttore generale DGCS - Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, che ha affrontato il tema della cooperazione internazionale dell'Unione Europea post 2015: dall'aiuto al co-sviluppo. Quel "co-sviluppo" che sarà argomento portante del confronto e del dibattito lungo l'intera giornata.
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Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, ha aperto i lavori della conferenza internazionale
QUALE "NUOVA" COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO?
Ugo Rossi, presidente della Provincia autonoma di Trento, ha aperto - poco fa, nella affollata Sala Depero del palazzo di piazza Dante - la conferenza internazionale "Le strategie di cooperazione allo sviluppo dell'Unione europea: un nuovo ruolo per il settore privato e la società civile", promossa dalla Provincia autonoma di Trento, dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – DGCS e da Alleanza delle Cooperative Italiane nell'ambito del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell'Unione Europea. "L'appuntamento di oggi, che siamo orgogliosi di ospitare - ha detto Rossi - rappresenta un importante contributo alla riflessione strategica sulle nuove politiche di cooperazione allo sviluppo. Siamo un territorio che sa bene come lo stare in rete sia la strada obbligata per l'apertura, la conoscenza e le opportunità. Siamo un territorio che la cooperazione allo sviluppo l'ha fatta, e continua a farla, con i fatti. Pur in un tempo di crisi continuiamo a garantire che lo 0,25 per cento del nostro bilancio sia destinato ad interventi di cooperazione internazionale. Siamo anche criticati per questo ma questa scelta ha garantito risultati importanti al Trentino e continuerà a garantirli. Certo, oggi è necessaria - e il confronto odierno ci aiuterà a meglio capire come ciò debba avvenire - una logica di maggiore integrazione tra ONG, associazioni e imprese. Lo è all'interno di una economia globale che non vogliamo lasciare a chi non mette al centro la persona".-