
Nel complesso, l’attività ha coinvolto 130 volontari del Distretto dei Vigili del Fuoco di Mezzolombardo, della Croce Rossa e della Croce Bianca e 30 operatori dei Servizi provinciali (Bacini montani, Prevenzione rischi e Cue, Foreste e Corpo forestale del Trentino).
Tra le criticità simulate, sono state affrontate situazioni di filtrazioni alla base degli argini, contrastate con la posa di coronelle (sacchi di sabbia), e il rischio di erosione e cedimento del terreno imbevuto d’acqua, mitigato attraverso la stesura di teli protettivi.
Un ulteriore scenario ha previsto la gestione di un accumulo di materiale legnoso in acqua, potenzialmente pericoloso per la stabilità dei ponti. A valle del ponte della ferrovia Trento–Malé, sul lato sinistro dell’Adige, è stata inoltre simulata una situazione di sormonto dell’argine. Durante le operazioni è stata anche simulata l’evacuazione preventiva di una parte della popolazione nella zona sud di San Michele, con la collaborazione di 50 cittadini volontari che hanno interpretato vari ruoli e situazioni di fragilità, mettendo alla prova la capacità organizzativa e di assistenza del sistema di Protezione civile.
L’esercitazione ha comportato l’attivazione della Sala operativa per il servizio di piena presso il Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna a Trento, e del Centro operativo comunale (Coc) presso le aule dell'Istituto agrario di San Michele all'Adige (Fondazione Mach), perché ad una quota più alta e quindi in zona non esposta a rischi idraulici. Erano presenti, tra gli altri, il sindaco Alessandro Ziglio, l’ispettore distrettuale Umberto Meneghini e il comandante Denis Cuel.
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