Sabato, 13 Maggio 2023 - 15:28 Comunicato 1347

Al Teatro Sociale anche l'assessore provinciale Mirko Bisesti
Premio Pezcoller, stamani la cerimonia di consegna al vincitore Tak W. Mak

Il prof. Tak W. Mak, scienziato di origine cinese, ha ricevuto stamani il 26esimo Premio Pezcoller – Aacr nel corso di una cerimonia al Teatro Sociale di Trento aperta alla cittadinanza.
«Onorato di ricevere questo prestigioso riconoscimento, che premia un lavoro di squadra. L’immunoterapia è diventata il quarto pilastro della terapia contro i tumori, dopo la chirurgia, la radioterapia e la terapia farmacologica». Il sindaco Franco Ianeselli: «La ricerca è speranza e fiducia».
L’assessore provinciale Mirko Bisesti: «Il sostegno alla ricerca, la valorizzazione delle competenze, l'investimento nel sapere rappresentano gli strumenti più efficaci per guardare con fiducia al futuro e rispondere alle esigenze della comunità».
Il presidente della Fondazione Pezcoller Enzo Galligioni: «molte le iniziative della Fondazione per sostenere la ricerca, quest’anno investiamo circa mezzo milione di euro».
Nella foto il prof. Tak Wah Mak [ Daniele Panato Archivio Fondazione Pezcoller]

Con una cerimonia ufficiale al Teatro Sociale di Trento è stato consegnato al prof. Tak Wah Mak il 26° Premio Pezcoller – Aacr alla ricerca oncologica.

Ad accogliere il vincitore, il presidente della Fondazione Pezcoller Enzo Galligioni e la presidente dell’Associazione americana di ricerca sul cancro (AACR) Lisa Coussens, biologa oncologica di fama internazionale, insieme al presidente del Comitato di selezione Anton Berns.

Il Premio, del valore di 75.000 euro, viene assegnato ogni anno in collaborazione con la AACR, la più rappresentativa a livello mondiale. I candidati alla selezione vengono proposti da un comitato scientifico composto da 9 scienziati di fama internazionale, che cambia ogni anno.

«Il prof. Mak – ha affermato il presidente del comitato di selezione Anton Berns motivando la scelta – è stato premiato per aver guidato il gruppo che ha clonato la catena beta del recettore delle cellule T umane, un componente chiave della risposta immunitaria, che ha contribuito a stimolare una notevole serie di progressi nella ricerca sull'immunologia del cancro».

«Sono stati fatti molti progressi nella cura di molti tumori, tuttavia, resta ancora molto lavoro da fare» ha ammesso il prof. Tak W. Mak nel suo intervento che ha ripercorso i tratti salienti dei passaggi che hanno portato alle sue scoperte.

«Al di là delle infezioni, oggi sappiamo che il sistema immunitario è coinvolto in molte malattie, dall’autoimmunità, alla neurodegenerazione. Per quanto riguarda il cancro, il recettore delle cellule T è il principale sensore del sistema immunitario, la chiave che permette alle cellule immunitarie di identificare e uccidere le cellule tumorali. Sono come i supereroi dei film, come Jason Bourn. Possono entrare in un tumore, trovare il nemico e ucciderlo. Negli organismi normali non ci sono problemi, ma una alterazione di questo sensore, rende l’organismo potenzialmente soggetto a tumori, infezioni o causare malattie autoimmuni.

Dal 2010 l'immunoterapia è diventata il quarto pilastro della terapia contro il cancro, aggiungendosi alla chirurgia, alla radioterapia e alla farmacologia. Ottiene ottimi risultati in alcuni tumori, come il melanoma, i tumori del polmone, della vescica e del rene, mentre in altri, tra cui il cancro della mammella, dell’ovaio e del pancreas i risultati sono ancora insoddisfacenti».

Fondazione Pezcoller e AACR, un legame molto stretto

«L'AACR è la prima organizzazione al mondo nata con l'obiettivo di prevenire e curare tutti i tumori, ad oggi sono nostri membri oltre 54.000 scienziati e medici di 131 Paesi. Questo premio rappresenta il più prestigioso di tutti i riconoscimenti scientifici dell'AACR», ha affermato la Ceo dell’Associazione americana di ricerca sul cancro Margaret Foti, a cui è collegato il premio da 26 anni.

«Partenariati speciali come quello tra l'AACR e la Fondazione Pezcoller sono sinergici ed essenziali per mantenere lo slancio nella ricerca sul cancro e per assicurare che entrambe le organizzazioni rimangano all'avanguardia nella ricerca», ha chiosato Lisa Coussens, presidente dell’Aacr.

I cento anni di Gios Bernardi. Il medico che fu tra i fondatori della Fondazione Pezcoller negli anni Ottanta ha compiuto cento anni nel gennaio di quest’anno. Intervenuto alla cerimonia, egli ha raccontato i difficili momenti degli esordi, nei quali la Fondazione, forte della donazione del prof. Pezcoller e null’altro, doveva conquistarsi la credibilità della comunità scientifica internazionale.

Il presidente della Fondazione Pezcoller Enzo Galligioni ha ricordato le molte iniziative per la ricerca messe in campo dalla Fondazione, come premi, borse di studio, convegni – realizzati in proprio o grazie alle donazioni – e le numerose collaborazioni con enti di ricerca, università di Trento, istituzioni, enti economici che consentono di far crescere l’importanza e il prestigio della Fondazione sul territorio e nella comunità scientifica internazionale. Tra le più recenti, quella con la Mark Foundation, una Fondazione americana sorta nel 2017, che sostiene progetti di ricerca e start up.

La Fondazione ha finanziato anche quest’anno ulteriori 7 borse di studio biennali  Pezcoller – SIC (Società Italiana di Cancerologia), a cui si aggiungono due Borse triennali di dottorato Larcher/Fogazzaro, in collaborazione con il Fondo Comune delle Casse Rurali trentine. Iniziative che quest’anno impegnano risorse per circa mezzo milione di euro.

Gli interventi istituzionali

«La consegna di questo prestigioso riconoscimento – ha sottolineato l'assessore provinciale all’istruzione, università e cultura Mirko Bisesti - apre il Trentino al mondo e accende i riflettori sulle sfide che l'umanità intera è chiamata ad affrontare. Siamo convinti che il sostegno alla ricerca, la valorizzazione delle competenze, l'investimento nel sapere rappresentino gli strumenti più efficaci per guardare con fiducia al futuro e rispondere alle esigenze della comunità, anche nel campo della salute.

La Provincia investe da tempo in un sistema della ricerca, dell’innovazione e dell’alta istruzione la cui qualità è riconosciuta. Ne è un esempio l’attivazione del corso di laurea in Medicina e Chirurgia che si è aggiunto alle opportunità di formazione già presenti nel settore delle professioni sanitarie».

«La Fondazione Pezcoller ci permette di allargare lo sguardo in due direzioni - ha affermato il sindaco Franco Ianeselli nel suo saluto -: una riguarda il futuro, perché attraverso la Fondazione noi capiamo qual è la frontiera della ricerca oncologica, e l’altra riguarda le persone, perché noi ogni anno scopriamo delle persone eccezionali, che altrimenti da non addetti ai lavori non avremmo mai conosciuto. La parola chiave è a speranza, e la fiducia che un giorno i tumori possano diventare curabili. In questi anni antiscientifici è necessario credere nella scienza».

La prorettrice vicaria dell’Università di Trento Paola Iamiceli: «Questo Premio non riguarda solo una piccola nicchia di specialisti ma riguarda tutta la società per le ricadute che la ricerca comporta. L’Università con il Cibio ha investito molto nella ricerca, ed ora ha dato il via ad un nuovo ciclo di studi di medicina e chirurgia. Nel medio periodo ci auguriamo di fare di Trento un laboratorio interdisciplinare per la ricerca in ambito medico e sanitario».

«Le ricerche del prof. Mak – ha detto il presidente dell’Ordine dei Medici dott. Marco Ioppi - hanno aperto strade a tutti nei campi dell’immunologia e immunoterapia per i tumori. Il risultato è che si sono ottenuti risultati importanti in poco tempo, come è successo con il vaccino del Covid».

«La ricerca dà speranza, e investire sulla ricerca in un territorio come il nostro è la base per il nostro futuro – ha affermato il presidente della Fondazione Caritro Carlo Schonsberg. Il contributo della Fondazione Caritro è stato importante, investendo in trent’anni più di 75 milioni di euro in Trentino».

Chi è Tak Wah Mak

Nato nel 1945 a Guandong, in Cina, il prof. Tak W. Mak è unanimemente considerato un gigante della ricerca sul cancro. Lauree in biochimica (1967) e biofisica (1969) nel Winsconsin (USA), dottorato di ricerca ad Alberta (Canada), è direttore del Breast Cancer Research Institute a Toronto in Canada.

È professore di biofisica ed immunologia all'Università di Toronto e professore di patologia all'Università di Hong Kong.

Vincitore di molti premi scientifici internazionali, è autore di oltre mille articoli scientifici su prestigiose riviste, l’ultimo a febbraio di quest’anno.

Il prof. Mak ha clonato per primo nel 1984 il gene del Recettore dei Linfociti T, un componente chiave del sistema immunitario.

Egli ha chiarito molti meccanismi di comunicazione, all’interno delle cellule e tra le cellule. Una scoperta che può essere paragonata per importanza all’antenna della televisione, perché ha aperto la strada a tutte le scoperte e le applicazioni dell’immunologia e immunoterapia dei tumori.

(us)


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