
Nello specifico, le aree attorno alle quali si concentreranno le attività del Polo comprendono biologia genomica, e, tra le applicazioni basate su ‘omiche, metagenomica, microbiomica, editing genomico, nonché tutte le aree di investigazione biologica incluse genomica computazionale, bioinformatica, medicina personalizzata e intelligenza artificiale. Questo il frutto dell’analisi di mercato coordinata da Trentino Sviluppo e condotta nel corso degli ultimi mesi da EY Parthenon, che ha portato ad individuare aree nelle quali opereranno le future attività di incubazione e attrazione di impresa, ponendo attenzione anche sulla volontà di richiamare nel polo attività di ricerca e sviluppo.
Il protocollo, autorizzato dalla Giunta provinciale e sottoposto alla firma delle parti, delinea inoltre le modalità realizzative del nuovo Polo: tramite lo strumento del partenariato pubblico privato oppure in via diretta, con investimento provinciale anche per fasi successive, nel caso la prima procedura non dovesse trovare un’adeguata risposta dalle proposte del mercato.
Si conferma inoltre che per la realizzazione del Polo dedicato alle Scienze della vita è stata concessa a Trentino Sviluppo la somma di 16.800.000 euro. L’area ex Ariston sarà ceduta dalla stessa società di sistema all’eventuale soggetto realizzatore.
Il Polo: assieme laboratori di ricerca, startup e aziende innovative
Il Polo trentino per le Scienze della vita è uno dei progetti previsti dalla pianificazione in materia di ricerca e innovazione approvata dalla Giunta provinciale nel corso della 16esima Legislatura. È in linea con il Documento per il rilancio strategico dei Poli Scientifico Tecnologici, approvato dalla Giunta provinciale nel luglio 2022, che prevede lo sviluppo di un polo di riferimento in Trentino per ogni area prioritaria della S3 (la Strategia di Specializzazione Intelligente), in questo caso nell’area di intervento “Salute, Alimentazione e Stili di Vita”.
Il polo e la sua infrastruttura di ricerca mirano al consolidamento dell’ecosistema trentino nel settore biotech, come sistema all’avanguardia nel panorama europeo. Il modello del Polo punterà sulla centralità dell’incontro tra ricerca pubblica e privata e sulla creazione di un ambiente di stretta collaborazione e scambio continuo di idee tra ricercatori.
Le attività di ricerca e sviluppo saranno integrate con gli spazi di incubazione per le startup e le aziende innovative, mettendo assieme laboratori e imprese e incentivando il trasferimento di conoscenza.