Gli ultimi dati del monitoraggio delle popolazioni di bostrico (allo scorso 20 luglio) evidenziano livelli ancora elevati, con un numero di esemplari catturato dalle oltre 200 trappole distribuite sul territorio, pari mediamente a quasi 18mila unità, ma inferiori del 9% rispetto allo scorso anno. Esiste un’ampia variabilità spaziale, con catture medie per Distretto da 11.400 (Tione) a 25.500 (Primiero). Secondo il monitoraggio, in media in due aree controllate su tre quest’anno si è già superata la soglia “epidemica”: non si prevede dunque che le infestazioni si estinguano nel breve periodo. L’andamento meteorologico, tuttavia, ha accorciato la stagione utile per lo sviluppo del bostrico e dunque si prevede una crescita delle popolazioni più contenuta.
A fronte di circa 4 milioni di metri cubi di danni registrati in tutto il Trentino a causa della tempesta Vaia, i danni cumulati per il periodo 2019-2022 attribuibili al bostrico ammontano a circa altri 2 milioni di metri cubi. In termini di superficie, le aree intaccate dal bostrico dal 2019 ad oggi ammontano a 10.454 ettari, di cui 5.488 ettari colpiti nel corso del 2022. Un particolare approfondimento sulle ricadute di tipo idrogeologico, ha consentito di evidenziare come la perdita di efficacia della copertura a bosco rispetto alla situazione del 2018 - cumulando i danni dovuti alla tempesta Vaia con quelli legati al bostrico - incide per il 13% nel bacino dell’Avisio e del Cismon, per l’11% nel bacino del Fersina, del 10% nel bacino del Brenta e dell’8% nel bacino del Vanoi. Secondo quanto riportato nel Piano, i bacini che hanno subito danni per oltre il 10% della copertura assumono priorità per le azioni di ripristino.
Alla luce del continuo aumento dei danni dovuti al bostrico, oltre alla necessità di facilitazione e semplificazione delle procedure di recupero del materiale colpito, il Corpo forestale pone particolare attenzione al mantenimento delle aree non ancora colpite dal bostrico, per evitare una ulteriore perdita di efficacia del bosco nello svolgere i propri servizi ecosistemici, in particolare quelli protettivi.
La nuova norma
Le modifiche volute dall’Assessorato all’agricoltura e foreste - approvate dal Consiglio provinciale - prevedono misure di semplificazione e di prevenzione.
Semplificazione. È stata introdotta la possibilità di estendere le assegnazioni di taglio di materiale bostricato fino al 50% rispetto all’assegnazione iniziali, in base alla progressione dell’infestazione. Su richiesta, il Servizio foreste garantisce peraltro la propria assistenza tecnica per l’adeguamento del valore dei lotti ad un mercato del legname volatile, prima delle aste. Per quanto riguarda la realizzazione di infrastrutture necessarie alla rimozione del legname, è stato previsto un dimezzamento dei tempi per le autorizzazioni paesaggistiche ed edilizie, oltre che in materia di vincolo idrogeologico e di polizia idraulica.
Prevenzione. Nei comuni catastali classificati come a medio o elevato rischio di progressione della diffusione del bostrico, sono state sospese per due anni le nuove autorizzazioni di taglio, nei boschi a prevalenza di abete rosso, che non siano necessarie per gli interventi selvicolturali. Nei catasti ad elevato rischio di progressione con boschi a prevalenza di abete rosso, sono sospesi per due anni i tagli con autorizzazioni già rilasciate, qualora il taglio non sia già stato eseguito in tutto o in parte. La norma consente la revisione dei contratti tra proprietari boschivi (in particolare i Comuni) e le imprese acquirenti, per i lotti nei quali è prevista la sospensione delle operazioni di taglio.
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