Nel suo intervento, Fugatti ha ricordato come la Provincia abbia investito a partire dal 2017 ad oggi 1,5 milioni di euro sull'alternanza scuola-lavoro, ma non ha nascosto i problemi per la crescita (la Brexit, la frenata nell'export verso la Cina, i dazi...) che riguardano anche le imprese trentine impegnate ad incrementare il proprio tasso di internazionalizzazione.
Commentando l'intervento del sottosegretario Di Manlio, che ha illustrato il paniere di strumenti che la diplomazia economica dell'Italia mette a disposizione delle imprese che vogliano essere presenti sui mercati internazionali - "L'1 per cento del PIL è frutto diretto della diplomazia economica, pari a 15,9 miliardi di euro in valore aggiunto e 238.000 occupati" ha detto il sottosegretario Di Manlio - il presidente Fugatti ha sottolineato la necessità che le imprese trentine "sappiano fare aggregazione". "Abbiamo bisogno di strumenti che aiutino le imprese a scegliere dove e come investire all'estero - ha affermato il presidente della Provincia autonoma di Trento - e come diversificare i propri prodotti. Come governo locale crediamo fortemente che la strada imboccata dal governo nazionale di investire sui lavori pubblici sia quella giusta, in questa direzione va il decreto approvato il 20 marzo, ed è la stessa direzione nella quale vuole andare anche il governo locale".