Mastercard, Poste Italiane e il World Food Programme hanno unito le loro forze a sostegno degli obiettivi delle Nazioni Unite su povertà, fame, salute ed istruzione e parità di genere come emerso nel workshop proposto al Festival dell’Economia. In questa occasione Gaetano Carboni, Executive Vice President e Strategic Alliance di Mastercard e Marco Siracusano responsabile Pagamenti, Mobile e Digital di Poste Italiane hanno delineato anche la forza commerciale dei rispettivi brand mentre Sandra Westlake del World Food Programme ha spiegato l’impatto concreto di questa collaborazione.
“Il World Food Programme – ha evidenziato Sandra Westlake – è la più grande organizzazione internazionale contro la fame del mondo, assiste 80 milioni di persone in 80 Paesi oltre ad intervenire in caso di emergenze come quelle legate a terremoti o catastrofi naturali”. Molti brand internazionali appoggiano con donazioni l’attività del Programma alimentare mondiale agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistenza alimentare e in questo contesto s’inserisce il progetto con Mastercard, e Poste Italiane: “Il nostro impegno è rivolto a dare un pasto a scuola, che costa 20 centesimi al giorno – ha sottolineato Sandra Westlake- ad oltre 57.000 bambini dello Slum di Kibera a Nairobi in Kenya”.
Questa importante collaborazione ha reso possibile realizzare un sistema automatico di micro-donazioni, al quale possono contribuire i clienti di Poste Italiane, ogni volta che effettuano un acquisto, sostenendo il progetto legato alla distribuzione di pasti scolastici in paesi in via di sviluppo. Al progetto che ha unito l’esperienza del World Food Programme delle Nazioni Unite in ambito di emergenze umanitarie, la leadership tecnologica di MasterCard a livello globale e il tradizionale ruolo sociale di Poste Italiane nel territorio italiano hanno aderito, al momento, oltre 35.000 persone in Italia che in occasione di ogni acquisto di fatto devolvono 10 centesimi che finiscono direttamente al World Food Programme.
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